Un successo inarrestabile. O almeno così sembrava fino a poco tempo. Il laboratorio danese Novo Nordisk per un breve periodo ha addirittura superato il valore del gigante del lusso Lvmh, arrivando ad avere una capitalizzazione di mercato di circa 394 miliardi di euro grazie al successo dei suoi farmaci anti-diabete diventati in voga anche per la perdita di peso.
Negli ultimi 12 mesi però le sue azioni sono scese del 50% soprattutto perché è stata messa a dura prova dalla concorrente statunitense Eli Lilly.
Venerdì scorso il suo Ceo, Lars Fruergaard Jørgensen, in Novo Nordisk dal 1991 e amministratore delegato dal 2017, è stato licenziato ed è iniziata la ricerca per il suo successore. La decisione, scrive Quartz, arriva anche a seguito di una crescente pressione da parte della Novo Nordisk Foundation, che controlla la maggioranza dei diritti di voto dell’azienda.
DA ANTI-DIABETE AD ANTI-FAME
Da azienda di nicchia specializzata nei farmaci per il diabete a superpotenza globale. Alla base del successo di Novo Nordisk c’è la semaglutide, un principio attivo presente nei medicinali per trattare il diabete di tipo 2 ma che negli ultimi anni si è scoperto essere molto efficace anche per la perdita di peso perché induce un senso di sazietà che fa quasi dimenticare il desiderio di mangiare.
La semaglutide – contenuta nell’Ozempic, nato nel 2017 proprio per il diabete di tipo 2 negli adulti – ha ricevuto nel 2021 l’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) a essere utilizzata anche contro l’obesità attraverso un medicinale commercializzato con il nome Wegovy (e pubblicizzato anche da Elon Musk e varie star di Hollywood).
LA SORPRENDENTE CRESCITA DI NOVO NORDISK
“Dal suo debutto – osserva Quartz -, Ozempic da solo è diventato un farmaco da 13 miliardi di dollari all’anno, mentre Wegovy […] è diventato un blockbuster da 4,5 miliardi di dollari in soli due anni. Insieme, le terapie GLP-1 [la classe di farmaci a cui appartengono entrambi, ndr] di Novo hanno contribuito a guidare una delle espansioni commerciali più rapide della storia farmaceutica […] La domanda è stata così intensa che Novo è stata costretta a sospendere la pubblicità nel 2023 a causa di carenze di approvvigionamento”.
Al culmine del successo, Jørgensen ha dichiarato a Bloomberg di ricevere chiamate dai Ceo delle aziende alimentari per quanto erano preoccupati dell’impatto di questi farmaci.
Al portafoglio del laboratorio si è poi aggiunta la versione orale Rybelsus, mentre i marchi storici di insulina come NovoLog e Tresiba l’hanno aiutata a mantenere il suo dominio nella cura del diabete.
IL COLPO INFERTO DA ELI LILLY
Quando anche Eli Lilly ha ottenuto il via libera per la commercializzazione di Zepbound, il suo farmaco per la perdita di peso, la ruota ha iniziato a girare. Le due hanno iniziato a mettere in campo diverse strategie per accaparrarsi il maggior numero di pazienti e la minaccia di dazi sui prodotti farmaceutici non ha certo aiutato la danese Novo Nordisk.
“Nel primo trimestre del 2025 – osserva BioSpace – Wegovy ha guadagnato circa 2,6 miliardi di dollari. Sebbene ciò rappresenti una crescita del 83% su base annua a tassi di cambio costanti, le vendite di Wegovy sono comunque risultate inferiori del 7% rispetto alle aspettative degli analisti, che avevano previsto per il farmaco GLP-1 iniettabile un incasso di circa 2,8 miliardi di dollari”.
Inoltre, riguardo alle vendite negli Stati Uniti, “nel primo trimestre del 2024, Wegovy era molto più avanti, con vendite per 1,4 miliardi di dollari contro i 520 milioni di Zepbound, ma nel primo trimestre di quest’anno, Eli Lilly ha riportato vendite per Zepbound pari a 2,3 miliardi di dollari, riducendo il divario rispetto a Wegovy a soli 300 milioni di dollari”.
ULTERIORI BATTUTE D’ARRESTO
Inoltre, Novo Nordisk ha anche ottenuto risultati deludenti sia lo scorso dicembre che un paio di mesi fa nei trial per la terapia di nuova generazione CagriSema, che combina la semaglutide con la cagrilintide. “Il sentiment verso questi ragazzi è negativo come non lo è mai stato”, ha detto a marzo Emily Field, responsabile della ricerca farmaceutica europea di Barclays, osservando che alcuni hedge fund statunitensi stavano ora vendendo allo scoperto le azioni, sia a causa dei risultati dei trial sia per preoccupazioni più ampie sulle valutazioni elevate nell’industria dei farmaci per la perdita di peso.
Anche stando a Quartz l’iniziale entusiasmo di Wall Street per questi trattamenti “si è notevolmente raffreddato” e gli investitori cominciano a dubitare della dimensione che il mercato dei GLP-1 possa raggiungere, nonostante la stima di oltre 100 miliardi di dollari entro il 2030.