Spett.le Direttore,
avendo letto commenti sui fatti riportati riguardo la sentenza di continuazione del rapporto di lavoro di dipendenti, naviganti, Alitalia SAI in A.S. presso Ita Airways, Le chiedo cortesemente di pubblicare questa replica.
Premesso che vengono spesso citati sia negli interventi, sia su altri articoli di varie testate due sigle che nulla afferiscono alla vicenda, che ovviamente sono all’oscuro di tanti dettagli fondamentali:
La causa vincente è stata patrocinata da Assovolo e lo Studio Legale è Panici.
Ovviamente, non è una diatriba tra iperliberisti e ipersindacalizzati, o peggio politicizzati.
Nelle aule di Tribunale si cerca giustizia su basi concrete, ma molto di ciò che è stato scritto, è errato. Tutti devono reclamare Legalità, al netto di preconcetti.
Le varie sentenze in negativo per i lavoratori sono state tutte “viziate” dalla mancanza di pezzi di documentazione, tenuta ben nascosta da due società sotto il diretto controllo dello Stato, da una parte Alitalia SAI in A.S., commissariata sulle basi della Legge Marzano, dall’altra Ita, interamente posseduta dal MEF e sancita dal Consiglio di Stato come a controllo pubblico.
Parliamo in primis del Contratto di Cessione.
Questo è stato finalmente consegnato su richiesta perentoria di un Giudice, il primo che ci voleva vedere ben chiaro,
In realtà già pochi giorni prima, a Milano, un altro giudice aveva scritto in sentenza che si trattatava di cessione di ramo d’azienda, ma la natura liquidatoria consentiva la deroga al 2112. Il contratto in questione, svela però che c’è stata continuità, al punto che AS si impegna a mantenere tutto operativo fino alla mezzanotte del 14 ottobre 2021, poiché Ita rileva il ramo funzionante alle 00,01 del 15 ottobre. Leggeremo la sentenza, ma molto probabilmente questo è uno degli aspetti che più di ogni altro, ha chiarito cosa realmente è accaduto.
Non entro volutamente nei rivoli delle inesattezze scritte da sedicenti esperti qui, e in ogni dove, per non tediare i lettori.
Chi vuole può avere un chiaro quadro della situazione andandosi a cercare un documento, pubblico e consegnato alla IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, redatto dal Segretario Generale della Uilt, datato 29/9/2021 protocollo 1757/2021, in cui spiega per bene e ben prima, cosa sarebbe accaduto di illegale. Tale documento chiarisce anche quante falsità sono usate nella “lettura” della missiva autorizzativa della DG Competition.
Quindi ricollegandomi alla sentenza milanese, della presunta natura liquidatoria, riporto col virgolettato un qualcosa che fortunatamente è stato ignorato, ma è agli atti: “se la procedura avesse davvero avuto tale finalità occorrerebbe far arrestare immediatamente i Commissari Straordinari, i Giudici del Tribunale Fallimentare di Civitavecchia ed i vertici del Ministero controllante per aver svenduto quella straordinaria sfilza di beni (si vedano le oltre 200 pagine degli allegati al contratto di cessione) per un euro più Iva, eliminando così qualsiasi bene e risorsa a copertura dei crediti della massa, potendosi quel prezzo spiegare (e giustificare) solo come corrispettivo connesso all’esigenza primaria di conservare, cedendolo, un ramo d’azienda (che genera passività) e non certo come corrispettivo della liquidazione di singoli beni (che generano ricchezza)”.
Infine, se da una parte molti sono trasaliti per questa sentenza, altri possono quietarsi poiché essa mette al riparo il mantenimento degli slots, tanto preziosi. E assicura il reperimento di “materiale umano”, ma a condizioni dignitose come sarebbe dovuto avvenire dal primo istante.
Distinti saluti
Carlo Furiga
Segr. Naz. Assovolo – Trasporto Aereo