I conti al 30 settembre 2020 di Creval, che hanno evidenziato un Cet1 fully loaded al 17,2%, dimostrano il successo di una banca che si è lasciata alle spalle un passato accidentato implementando, tra le altre cose, un corposo processo di riduzione del rischio. Ma se da un lato i dati hanno superato le attese degli analisti, dall’altro hanno lasciato qualche perplessità sul fronte della scarsa redditività dell’istituto di credito. Una “pecca” emersa il 6 novembre per cui potrebbe esserci già la soluzione dopo la notizia di oggi: Céedit Agricole Italia ha infatti lanciato un’Opa con corrispettivo in denaro sulla totalità delle azioni di Credito Valtellinese. Per gli analisti l’Offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria ha senso sia dal punto di vista strategico che finanziario, e gli azionisti di Creval dovrebbero aderire all’operazione.
I RISULTATI DI CREVAL
Creval ha realizzato nei primi nove mesi del 2020 un utile netto di 65,6 milioni di euro (un dato quasi raddoppiato rispetto a quello registrato nei primi nove mesi del 2019 pari a 33,4 milioni di euro), ricevendo un forte contributo dall’utile del terzo trimestre pari a 24,6 milioni di euro (+57% trimestre su trimestre). La raccolta diretta dei nove mesi si è attestata a 17,4 miliardi di euro, rispetto ai 19 miliardi di euro del 31 dicembre 2019, mentre la raccolta indiretta è stata pari a 10,1 miliardi di euro, contro i 10,4 miliardi di euro del 31 dicembre 2019.
Il margine di interesse dei nove mesi 2020 è stato pari a 251 milioni di euro rispetto ai 262,7 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso anno. Nel terzo trimestre del 2020 il dato si è assestato a 89,5 milioni di euro in aumento del 10,7% rispetto al trimestre precedente (80,8 milioni di euro). Nei nove mesi le commissioni nette si sono attestate a 169 milioni di euro, in calo rispetto a 186 milioni di euro registrati nel corrispondente periodo dello scorso anno, per effetto dell’emergenza sanitaria connessa al Covid-19 che ha impattato sull’operatività della clientela. Nel terzo trimestre 2020 il dato è pari a 57,4 milioni di euro, in rialzo del 7,5% rispetto al trimestre precedente.
Con riferimento alla qualità del credito, nei nove mesi del 2020 i crediti deteriorati lordi sono stati pari a 1,038 miliardi di euro, in calo del 45,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (-32,4% rispetto al dato di fine 2019), grazie principalmente alle vendite realizzate da inizio anno di diversi portafogli composti da posizioni in sofferenza e Utp per oltre 800 milioni di euro, che hanno consentito di completare in anticipo il target di cessioni previsto dal Piano. I crediti deteriorati netti sono pari a 545 milioni di euro, in riduzione del 30% rispetto al 30 settembre 2019 e del 25,7% da inizio anno. La copertura dei crediti deteriorati si è attestata pertanto al 47,5% al 30 settembre 2020. L’Npe ratio lordo è passato dall’11,3% del 30 settembre 2019 al 6,4%, al di sotto del target fissato per il 2023 (inferiore al 6,5%).
Il capitale Cet1, calcolato in regime di phased-in, è pari a 1,838 miliardi di euro a fronte di attività di rischio ponderate (Rwa) per 8,564 miliardi di euro. I coefficienti patrimoniali della Banca, escluso l’utile di periodo, hanno evidenziato valori superiori ai requisiti minimi Srep: 21,5% il Cet1 ratio rispetto a un requisito minimo Srep dell’8,55%; 21,5% Tier 1 ratio contro un requisito minimo Srep del 10,05%; 23,4% Total Capital ratio rispetto a un requisito minimo Srep del 12,05%. Il coefficiente Cet1 ratio a regime (fully loaded) al 30 settembre 2020 è pari al 17,2%, in aumento rispetto al dato del 30 settembre 2019 (14,7%) e al dato del 30 giugno 2020 (16,7%).
IL COMMENTO DI EQUITA SIM AI CONTI
In un report pubblicato pochi giorni dopo l’uscita dei risultati, Equita Sim ha dichiarato di apprezzare i conti di Creval “superiori alle attese” e ha evidenziato, tra le altre cose, il buon andamento del margine di interesse e il minor costo del rischio.
IL PARERE DI MEDIOBANCA SECURITIES
Mediobanca Securities in scia ai conti ha fatto notare che Creval è una banca con un passato accidentato che ha lavorato senza mai arrendersi per intraprendere un’altra direzione implementando, tra le altre cose, un forte processo di riduzione del rischio. Gli analisti pensano che la banca abbia avuto successo considerando il livello di Cet1 ratio e dell’Npe ratio. Tuttavia, proseguono gli esperti, la banca resta poco redditizia (Rote del 3% nel 2020 con un costo del rischio normalizzato) e il ritorno sul capitale fatica a vedere la luce. Pertanto Mediobanca Securities ha sottolineato come il modo per “incassare” gli sforzi fatti fosse l’M&A, processo a cui Creval è aperta dal 2017.
CRÉDIT AGRICOLE ITALIA LANCIA OPA SU CREVAL
L’attesa per Creval è stata lunga, ma l’M&A ha bussato alla porta. Credit Agricole Italia, società controllata per il 75,6% da Credit Agricole, ha lanciato un’Offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria, con corrispettivo in denaro sulla totalità delle azioni di Credito Valtellinese. Nel dettaglio, il corrispettivo dell’Offerta interamente in denaro è pari a 10,5 euro per ogni azione di Creval, prezzo che equivale a un investimento totale di 737 milioni di euro da parte di Credit Agricole Italia per arrivare a detenere il 100% delle azioni di Credito Valtellinese.
L’OPA HA SENSO STRATEGICO E FINANZIARIO
Per Crédit Agricole, scrive Mediobanca Securities, l’operazione ha senso strategico e finanziario.
Anche per Jefferies l’Opa ha senso dal punto di vista strategico dal momento che consentirà di ottenere sinergie di costo e di ricavi e presenta un rischio di esecuzione limitato.
CONVIENE ADERIRE ALL’OPA
Equita Sim (raccomandazione hold, prezzo obiettivo a 10,5 euro su Creval) ritiene che l’offerta di Crédit Agricole sia “attraente” per gli azionisti di Credito Valtellinese, che per gli analisti dovrebbero aderire all’Opa. Equita Sim evidenzia che l’Offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria incorpora un premio del 21,4% rispetto al prezzo di mercato di Creval del 20 novembre e del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi 6 mesi. Una valutazione di 10,5 euro per azione corrisponde a un multiplo Price/Tangible equity 2022 pari a 0,42 volte (0,35 volte ai valori attuali) e a un multiplo Prezzo/Utili di 10,9 volte (9,1 volte oggi).