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Dati Bilancio Banche

Ecco perché Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm festeggiano per le parole di Rehn (Bce)

Come e perché gli analisti di Goldman Sachs prevedono un effetto combinato positivo non solo sulle banche italiane (come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Bpm e Ubi banca) tra riduzione dei tassi della Bce e manovra di Francoforte sui tiering dei depositi. Numeri, parole, stime e analisi

 

Titoli bancari positivi dopo l’intervento ieri sera di Olli Rehn, governatore della Banca centrale finlandese e membro del board della Bce. Intervistato dal Wall Street Journal, Rehn ha detto in maniera chiara che Francoforte annuncerà un pacchetto di misure di stimolo durante la prossima riunione politica monetaria il 12 settembre che dovrebbe superare le aspettative degli investitori.

Il piano dovrebbe includere acquisti di obbligazioni “sostanziali e sufficienti”, oltre a tagli dei tassi di interesse. Le parole di Rehn hanno innescato un altro round di acquisti di obbligazioni fin dalle ultime ore di contrattazione ieri a Wall Street, che hanno visto nel frattempo il Btp decennale perdere 20 punti base di rendimento e scendere a 1,342% contro l’1,5557% del T bond Usa decennale, con uno scarto di 21 punti base in meno per il titolo governativo italiano.

LE PAROLE DI REHN

“È importante presentare un pacchetto politico significativo e di grande impatto a settembre”, ha spiegato Rehn. Aggiungendo che “quando lavori con i mercati finanziari, spesso è meglio fare overshooting che undershooting, e quindi è meglio disporre di un pacchetto molto forte di misure politiche piuttosto che tentennare”, ha aggiunto Rehn.

CHE COSA DISSE DRAGHI

Il presidente uscente della Bce Mario Draghi aveva annunciato a Sintra lo scorso mese che Francoforte è intenzionata ad agire sui tassi e su altri stimoli, ma Rehn è stato più specifico andando oltre le attese degli analisti. Questi ultimi hanno infatti parlato di un taglio dello 0,1% dei tassi il prossimo mese dall’attuale -0,4% e di 50 miliardi di euro al mese di nuovi acquisti di obbligazioni nell’ambito di un quantitative Easing II dopo la chiusura del QE 1 a dicembre 2018. Già gli economisti di Goldman Sachs mettono in conto almeno una riduzione dello 0,2%, mentre i futures si stanno spostando addirittura su un taglio dello 0,3% del costo del denaro in Europa al -0,7% fino al 2024, scrive il Wall Street Journal.

CHE COSA FARA’ LA BCE

Rehn ha poi aggiunto che la Bce potrebbe intervenire anche nella formulazione del Tltro III per venire maggiormente incontro alle banche Ue, che altrimenti inizerebbero a soffrire molto il taglio dei tassi. E per compensare l’impatto sugli istituti di un periodo più lungo di tassi di interesse negativi, la Bce potrebbe introdurre un sistema a più livelli (tiering), in base al quale solo una parte dei depositi overnight a Francoforte potrebbe essere soggetta a tassi negativi.

LE PROSSIME MOSSE DELLA BCE

La Bce potrebbe cambiare le regole del programma di acquisto di obbligazioni, che attualmente proibisce alla banca centrale di rilevare oltre il 33% del debito di ogni singolo governo della zona euro, ha specificato Rehn. Non solo. Rehn ha precisato che non si può escludere ad oggi anche l’acquisto di azioni da parte della Bce nell’ambito del nuovo programma di QE II, ma di questo il board deve ancora discutere. Una scelta del genere è già stata fatta dalla Banca centrale giapponese. Un tale pacchetto di stimoli è giustificato da una serie di rischi che minacciano l’economia europea, tra cui la situazione politica in Italia, il rallentamento economico della Cina, le incertezze nell’economia globale causate dalle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina e la possibilità di una hard Brexit, ha detto l’economista.

LE STIME DI GOLDMAN SACHS SULLA RIDUZIONE DEI TASSI IN EUROPA

Il team di analisti di Goldman Sachs ha fatto due calcoli sull’effetto di un’ulteriore riduzione dei tassi in Europa, tenendo conto che ad oggi, da quando il costo del denaro è passato in negativo (2014), gli istituti hanno pagato 21 miliardi di euro alla Banca centrale europea, l’equivalente di una tassa di 7,5 miliardi l’anno.

ECCO L’IMPATTO DEL TAGLIO DEI TASSI SUGLI UTILI DELLE BANCHE

Per gli analisti 20 punti base di riduzione del costo del denaro (rappresenta lo scenario centrale oggi di una riduzione dei tassi a settembre) corrispondono a 5,6 miliardi di euro, ovvero il 6% degli utili delle 32 banche Ue che coprono con le loro analisi. Dodici istituti di credito dovrebbero affrontare un taglio dell’eps (utile per azione) di oltre il 10% e cinque per oltre il 20%.

PERCHE’ L’IMPATTO SAREBBE DEVASTANTE SECONDO GOLDMAN SACHS

Nel modello previsionale di Goldman Sachs il solo taglio del denaro avrebbe un impatto devastante: la Germania sarebbe la più colpita con il 31% in meno di utili, la Grecia sarebbe seconda con il 10% in meno e l’Italia sarebbe lì vicina, -10%.

IL CONTRAPPESO DEL TIERING SUI DEPOSITI

La vera differenza la farà il sistema del tiering sui depositi, cui Rehn ieri ha fatto riferimento e sarà in grado di cambiare la carte sul tavolo bancario europeo. Ma di che si tratta?

ECCO I NUMERI ESSENZIALE PER COMPRENDERE IL TIERING SUI DEPOSITI

Le riserve di liquidità depositate dalle banche europee a Francoforte che risultano in eccesso rispetto ai minimi obbligatori ammontano a 2.000 miliardi di euro. Questi depositi rappresentano un costo importante per le banche (7,5 miliardi di euro, come si è visto) perché su di essi grava l’onere rappresentato dal tasso negativo (–0,40%).

COME FUNZIONA IL TIERING SUI DEPOSITI

Il tiering sui depositi è la possibilità che su queste riserve eccedenti di liquidità gli istituti di credito non paghino il -0,40%, ma un tasso pari allo 0%, non percependo né versando alcun interesse e riducendo in questo modo l’impatto negativo sul loro margine d’interesse. E qui Goldman Sachs spiega che farà molta differenza se il tiering viene applicato solo su 20 punti base di taglio o su tutto il differenziale negativo del -0,6% risultante alla fine. Per gli analisti sarà fondamentale abbracciare tutto l’arco per essere veramente efficiente e mitigare lo stress del taglio del costo del denaro. I calcoli che vengono applicati sulle banche tengono conto del modello già in atto in Svizzera, con una protezione fully-loaded di solo un terzo del valore.

LE STIME SULL’EFFETTO COMBINATO FRA RIDUZIONE TASSI E IMPATTO TIERING SUI DEPOSITI

L’effetto combinato a regime fra taglio e tiering sarebbe positivo per la Germania (+4%), un vero e proprio regalo per Deutsche Bank, che vedrebbe l’utile balzare del 9%, mentre la Francia ne gioverebbe solo per l’1% in più, anche se nel caso di Societe Generale, per esempio, l’impatto sarebbe nullo. E qui i benefici finirebbero, perché l’Italia vedrebbe un risultato complessivo in riduzione dell’1%, pari a zero nel caso di Unicredit, -1% per l’utile di Intesa Sanpaolo, -4% per il Monte dei Paschi, -3% per Banco Bpm e -2% nel caso di Ubi Banca.

LE PREVISIONI SISTEMICHE PER GLI STATI

Il Portogallo si troverebbe nelle condizioni dell’Italia (-1%), Spagna e Irlanda non sarebbero impattate (0%), solo la Grecia sarebbe messa peggio (-2%).

CHE COSA SUCCEDEREBBE SENZA L’EFFETTO TIERING

Se non fosse applicato il tiering, lasciando fluire il solo effetto dei tassi tagliati, Deutsche Bank perderebbe il 42% degli utili, Mps il 37% Intesa e Unicredit il 9%, Banco Bpm il 17%, Ubi il 19%. E il sistema delle banche italiane il 10%. Il tiering sarà quindi fondamentale.

(estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza; qui l’articolo integrale)

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