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Vivendi-Mediaset

Ecco perché Antitrust e Sky bisticciano su Mediaset Premium

Che cosa ha deciso l'Antitrust e che cosa ha annunciato il gruppo Sky

 

L’Antitrust ha concluso lo scorso 20 maggio l’istruttoria relativa all’acquisizione di alcuni asset della televisione a pagamento sulla piattaforma digitale terrestre di Mediaset Premium da parte di Sky. L’Authority presieduta da Roberto Rustichelli ha autorizzato l’operazione di concentrazione Sky-R2, la società che contiene la piattaforma del digitale terrestre usata da Premium, imponendo però in cambio diversi obblighi al broadcaster USA. Ma andiamo con ordine.

ANTITRUST: EFFETTI IRREVERSIBILI

L’Antitrust ha rilevato che tale operazione «ha generato evidenti effetti anticoncorrenziali con la conseguente scomparsa anche in chiave prospettica della pressione concorrenziale esercitata, negli anni passati, da Mediaset Premium». Effetti sul mercato ritenuti «irreversibili». Infatti, «le condizioni concorrenziali precedenti alla concentrazione», per l’Authority non sarebbero state «ripristinate a seguito della restituzione di parte della società R2 al gruppo Mediaset».

CHE COSA HA IMPOSTO L’ANTITRUST A SKY

Perciò, l’Autorità ha deciso di imporre in capo al Gruppo Sky misure a favore del mercato dalla durata di tre anni. Nel dettaglio: il divieto di stipulare nuovi contratti di acquisizione dei contenuti audiovisivi e di canali lineari di editori terzi per il territorio italiano con clausole di esclusiva per la piattaforma internet o con clausole aventi effetti equivalenti. L’obbligo, in caso di costituzione di una nuova piattaforma proprietaria digitale terrestre che sia compatibile con gli asset di R2 modificati durante il periodo di controllo della stessa, di accesso a tale piattaforma proprietaria a condizioni eque, ragionevoli, non discriminatorie e orientate ai costi e, in generale, divieto di utilizzo delle informazioni e degli asset detenuti da R2 e già acquisiti ai fini della proposizione di offerte commerciali televisive a pagamento del Gruppo Sky.

L’OBBLIGO DI UN FIDUCIARIO E DI RELAZIONI CONTINUE

Oltre al divieto di acquisire nuovi contenuti audiovisivi o nuovi canali da trasmettere in esclusiva su Internet, l’Antitrust ha imposto la nomina, entro due mesi dalla presente decisione, di un fiduciario incaricato di verificare e controllare l’adempimento delle misure, sottoposto ad approvazione dell’Autorità, secondo le best practice in tema di rimedi della concentrazione. Infine, ha imposto una relazione entro tre mesi cui seguiranno successive relazioni a cadenza annuale recanti indicazioni in merito alle azioni intraprese da Sky ai fini dell’adempimento del provvedimento.

OBBLIGHI NECESSARI PER L’OK ALL’OPERAZIONE

Per l’Antitrust tali misure sono «sufficienti a rimuovere gli effetti concorrenziali della concentrazione anche con riferimento agli elementi aziendali per i quali permane il controllo del Gruppo Sky successivamente alla risoluzione dell’Opzione di Cessione». L’Autorità ha ribadito che «l’operazione è autorizzata subordinatamente alla piena ed effettiva esecuzione di tutte le misure prescritte». «La misura – scrive l’Antitrust – appare proporzionata in quanto incide solo sui futuri contratti e limita Sky soltanto nell’acquisizione di esclusive per la piattaforma interne».

SKY ANNUNCIA RICORSO

Sky ha già annunciato la propria intenzione di ricorrere contro la decisione dell’Autorità: «Siamo sorpresi, visto che l’operazione di acquisto non è mai stata finalizzata e che le parti hanno già proceduto alla restituzione della piattaforma di R2 nel gruppo Mediaset».  «Il divieto di esclusive su Internet deciso ora da Agcm – fanno sapere dal broadcaster statunitense – appare del tutto ingiustificato e scollegato rispetto al tema della piattaforma tecnica terrestre sollevato dalla stessa Autorità, con il rischio di acuire gli svantaggi e le penalizzazioni già sopportate da Sky verso gli operatori internet in virtù delle evidenti asimmetrie normative e fiscali oggi ancora presenti».

COSA ERA ACCADUTO TRA SKY E MEDIASET

L’operazione cui fa riferimento l’Antitrust risale allo scorso anno, quando Sky e Mediaset avevano siglato un accordo che comprendeva lo scambio di contenuti televisivi e il passaggio di alcune attività di Premium. Operazione che era stata bloccata dall’intervento dell’Autorità. Per evitare provvedimenti, i due colossi avevano congelato l’acquisizione e Sky aveva proceduto alla restituzione della piattaforma tecnologica che sorregge Mediaset Premium. Ma per l’Autorità questo non è bastato a ripristinare ex ante la situazione.

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