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Imprese Inail

Ecco le regole Inail per estetisti e parrucchieri

Tutti i dettagli sulle linee guida per parrucchieri ed estetisti indicate nel documento tecnico dell'Inail e dell'Iss approvato dal Comitato tecnico scientifico in vista della riapertura delle attività prevista per il 18 maggio. Ecco il documento integrale

Dopo le regole di sicurezza per la riapertura di bar, ristoranti e spiagge, arrivano quelle per barbieri, parrucchieri e centri estetici. Ecco tutti i dettagli.

Possibilità di aprire anche domenica e lunedì, postazioni separate di almeno due metri, aree d’attesa per i clienti all’esterno del negozio.

Sono alcune delle linee guida per parrucchieri ed estetisti indicate nel documento tecnico dell’Inail e dell’Iss approvato dal Comitato tecnico scientifico in vista della riapertura delle attività prevista per il 18 maggio.

Regole di carattere generale, sottolinea l’Inail, che interessano un settore considerato a rischio “medio-alto” che coinvolge circa 140mila imprese e 260mila addetti.

“Al fine di garantire l’accessibilità ai servizi dopo un lungo periodo di chiusura e in considerazione delle misure da adottare, che verosimilmente ridurranno il numero di trattamenti in contemporanea – si legge nel documento – è opportuno prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura e consentire l’estensione degli orari di apertura dei locali”.

Per razionalizzare gli spazi interni e consentire il distanziamento sociale, sottolineano inoltre gli esperti, bisognerà “favorire la realizzazione di aree di attesa” per i clienti “anche all’esterno dei locali, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico in deroga”.

ECCO DI SEGUITO IL DOCUMENTO INTEGRALE DELL’INAIL:

Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici

PREMESSA

Il periodo di emergenza sanitaria connessa alla pandemia da SARS-CoV-2 ha portato alla necessità di adottare importanti azioni contenitive che hanno richiesto, fra l’altro, la sospensione temporanea di numerose attività produttive, tra cui quelle legate al settore di cura della persona. Nonostante il limitato numero di dipendenti del settore, la chiusura si è resa necessaria già con il DPCM del 9 marzo, in quanto per le caratteristiche proprie di alcune delle attività svolte da diversi profili professionali (ad es. parrucchieri, estetisti, barbieri, etc.), che prevedono uno stretto contatto con il cliente, risulta difficile il rispetto dell’ormai noto “distanziamento sociale”, considerato come uno dei punti chiave nella prevenzione del contagio da SARS-CoV-2.

Secondo la classificazione di cui al Documento tecnico Inail, il settore delle “Altre attività di servizi per la persona” (ATECO S.96) è classificato con un livello di rischio integrato medio-alto, con indice di aggregazione medio-basso. Tale livello di rischio è dovuto, da un lato alle attività specifiche legate ai servizi per la persona che avvengono in stretta prossimità con il cliente per cui il distanziamento non può essere garantito, dall’altro all’elevata probabilità di esposizione a fonti di contagio legata anche alla presenza di operazioni che comportano rischio di formazione di aerosol. In considerazione della complessità di gestione del rischio in tale settore, in questa fase di mitigazione delle misure contenitive, molti Paesi europei hanno deciso di ritardare la riapertura di queste attività. A riguardo, al fine della ripresa delle attività, successivamente alla fase di lockdown, nonché per garantire la tutela della salute del personale addetto e dell’utenza, si rende necessaria una rimodulazione graduale e progressiva delle misure per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 che tenga in considerazione le specificità e le modalità di organizzazione del lavoro, nonché le particolari criticità di gestione del rischio in tale settore.

Fermi restando i punti imprescindibili sulla rimodulazione delle misure contenitive che riguardano l’impatto sul controllo dell’epidemia, è opportuno sottolineare che le decisioni dovranno essere preventivamente analizzate in base all’evoluzione della dinamica epidemiologica (con riferimento ai dati ISS), anche tenuto conto delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevedono che il rilascio di misure di contenimento sia progressivo e complessivamente (non per singolo settore) valutato dopo almeno 14 giorni prima di ogni ulteriore allentamento. Partendo da un’analisi delle principali misure di prevenzione adottate per il settore della cura della persona anche negli altri Paesi europei, si è giunti alla identificazione di una ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive emanate. Le indicazioni qui fornite non potranno che essere di carattere generale per garantire la coerenza con le misure essenziali al contenimento dell’epidemia, rappresentando essenzialmente un elenco di criteri guida di cui tener conto nelle singole situazioni. È importante sottolineare che oltre alle misure di prevenzione collettive e individuali c’è bisogno anche di una collaborazione attiva dell’utenza che dovrà continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia. Il presente documento tecnico ha la finalità nell’ambito delle attività del CTS di fornire elementi tecnici al decisore politico ferme restando le normative vigenti.

IL SETTORE DEI SERVIZI DEI PARRUCCHIERI E DI ALTRI TRATTAMENTI ESTETICI IN ITALIA

Dai dati di uno studio Unioncamere-Infocamere, si stima che le imprese attive nel settore dei servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici, identificato nella classificazione ATECO 2007 con il codice S.96.02, e comprendente i saloni di barbieri e parrucchieri, gli istituti di bellezza e quelli di manicure e pedicure, erano più di 142 mila nel 2017. Tra il 2012 ed il 2017 si è registrato un aumento delle imprese del settore del 4%, con un incremento del 15% per gli istituti di bellezza, 46% per i servizi di manicure e pedicure ed uno 0,4% per i saloni di barbiere e parrucchiere, che hanno fatto registrare un incremento più basso. Nell’ambito del settore, la parte più rilevante è rappresentata dai saloni di barbiere e parrucchiere, nel quale operano 104.000 imprese, pari a circa il 73%. A livello regionale, la Lombardia è la regione in cui le imprese che si occupano della cura della persona sono più diffuse (Tabella 1). Complessivamente, i lavoratori addetti nel settore sono circa 262.000 (ISTAT, 2017).

Secondo i risultati dell’indagine “I Cittadini e il tempo libero” (CTL), realizzata dall’ISTAT nel 2015, 2,4 milioni di persone di età superiore a 11 anni (4,4% del totale della popolazione) si sono dedicati “una o più volte alla settimana” ad una delle seguenti attività per la cura della propria persona (andare dal parrucchiere, dall’estetista, fare sauna, massaggi, etc.); 15 milioni di persone (27,6% del totale della popolazione) si sono dedicate a tali attività “una o più volte al mese”, e quasi 24 milioni (43,9% del totale della popolazione) “più raramente” (Tabella 2).

IPOTESI DI RIMODULAZIONE DELLE MISURE CONTENITIVE NEL SETTORE DEI SERVIZI DEI PARRUCCHIERI E DI ALTRI TRATTAMENTI ESTETICI

Considerazioni di carattere generale

Ribadendo la necessità di valutare preventivamente le decisioni sulla rimodulazione delle misure contenitive in base all’evoluzione della dinamica epidemiologica, le indicazioni fornite rispetto alle specifiche proposte sono coerenti con quanto riportato in precedenza e vanno, comunque, considerate nella pianificazione di misure propedeutiche da attuare ove sussistano le condizioni specifiche di allentamento delle misure contenitive decise dalle Autorità preposte.

A) SERVIZI DI BARBIERI E PARRUCCHIERI

Misure di sistema

Al fine di garantire l’accessibilità ai servizi dopo un lungo periodo di chiusura e in considerazione delle misure da adottare, che verosimilmente ridurranno il numero di trattamenti in contemporanea, è opportuno prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura e consentire l’estensione degli orari di apertura dei locali.

Tali misure potranno anche venire incontro ad una verosimile alta richiesta da parte dell’utenza e, allo stesso tempo, permettere una turnazione fra i lavoratori con beneficio della riduzione della presenza contemporanea di soggetti nel locale. La razionalizzazione degli spazi tale da permettere il distanziamento potrà essere favorita dalla realizzazione di aree di attesa anche all’esterno dei locali, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico in deroga.

Misure organizzative, di prevenzione e protezione

La progressiva riattivazione del ciclo produttivo non può prescindere da un’analisi dell’organizzazione del lavoro atta a contenere il rischio da contagio nell’ottica del distanziamento sociale compatibilmente con la natura dei processi produttivi. Per tali tipologie di misure di contenimento del contagio è stata prevista una distinzione tra “misure organizzative generali”, fasi di “prenotazione, accoglienza e conclusione del servizio” e fase di “svolgimento delle attività”.

• Misure organizzative generali

a. Una buona programmazione di tutte le attività e dei tempi medi occorrenti per i trattamenti è necessaria per garantire la sostenibilità delle attività quotidiane.

b. Ove possibile, già in fase di prenotazione, è necessario predeterminare i tipi di trattamento richiesti per ciascun cliente. Ciò è fondamentale per ottimizzare i tempi di attesa e per la prevenzione di ogni forma di affollamento.

c. Il layout del locale e la gestione degli spazi potrebbero essere ottimizzati anche tramite soluzioni innovative rispetto alla zona originariamente prevista per l’attesa, al fine di garantire le attività e il distanziamento fra clienti ed operatori. Ad esempio, si possono riorganizzare gli spazi interni sfruttando tali aree per le fasi di attesa tecnica (ad es. tempo di posa del colore). Potranno altresì essere utilizzate barriere separatorie fra aree e postazioni al fine di mitigare il rischio (in particolare per le aree lavaggio).

d. Individuare chiaramente le zone di passaggio, le zone di lavoro e le zone di attesa.

e. Prevedere una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni di trattamento (ad es. utilizzando postazioni alternate).

f. Limitare il numero di persone presenti nel locale allo stretto necessario.

g. Prevedere orari di lavoro flessibili e, ove possibile, turnazione dei dipendenti.

h. Ove possibile lavorare con le porte aperte.

i. Eliminare riviste ed ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale.

• Fasi di prenotazione, accoglienza e conclusione del servizio

j. In caso di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C il cliente dovrà rimanere a casa.

k. Le attività avvengono esclusivamente su prenotazione, previo appuntamento on-line o telefonico. A tal fine è necessaria una buona gestione degli orari per evitare le sovrapposizioni di clienti.

l. In fase di prenotazione, il gestore provvederà ad informare il cliente circa la necessità di osservare le misure di igiene personale (ad es. lavaggio della barba) prima di recarsi al locale per il trattamento.

m. Ogni cliente accede al locale da solo. Nel caso di clienti che necessitano di assistenza (ad es. minori, disabili, etc.) è consentita la presenza di un accompagnatore da concordare in fase di prenotazione.

n. Limitare la permanenza dei clienti all’interno del locale esclusivamente al tempo necessario per l’erogazione del servizio/trattamento.

o. Consegnare all’ingresso una borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali del cliente da restituire al completamento del servizio.

p. Per quanto attiene il pagamento, è opportuno evitare di maneggiare il denaro contante, privilegiando i pagamenti elettronici.

• Fase di svolgimento delle attività

q. I trattamenti di taglio e acconciatura devono necessariamente essere preceduti dal lavaggio dei capelli.

r. È obbligatorio l’utilizzo di mascherine di comunità da parte del cliente come previsto dall’art. 3 del DPCM 26 aprile 2020 a partire dall’ingresso nel locale ad eccezione del tempo necessario per l’effettuazione di trattamenti che lo inibiscano (ad es. cura della barba).

s. Fornire al cliente durante il trattamento/servizio una mantella o un grembiule monouso ed utilizzare asciugamani monouso; se riutilizzabili, devono essere lavati ad almeno 60°C per 30 minuti. Una volta utilizzati debbono essere posti e conservati in un contenitore con un sacco di plastica impermeabile poi chiudibile e che garantisca di evitare i contatti fino al momento del conferimento e/o del lavaggio.

t. Privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili.

Misure igienico-sanitarie

a. Posizionare soluzioni disinfettanti e dispenser con soluzioni idro-alcoliche o a base di altri principi attivi (purché il prodotto riporti il numero di registrazione o autorizzazione del Ministero della Salute) per l’igiene delle mani all’ingresso e in corrispondenza delle postazioni di lavoro a disposizione del personale e della clientela, con erogatori tali da evitare il contatto con il flacone.

b. Relativamente al rischio da SARS-COV-2, sanificare dopo ogni trattamento/ servizio l’area di lavoro e gli strumenti utilizzati (ad es. forbici, pettini, etc.) oltre le normali procedure di prevenzione in atto per il settore (vedere Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 del 25 aprile 2020).

c. Disinfettare frequentemente le superfici comuni, ossia utilizzate da più persone (comprese tastiere, POS, maniglie, corrimani, etc.).

d. Pulire giornalmente i locali comuni come spogliatoi e servizi igienici con prodotti specifici. In tali locali, se dotati di finestre, queste devono rimanere sempre aperte; se privi di finestre, gli estrattori di aria devono essere mantenuti in funzione per l’intero orario di apertura.

e. Garantire un ricambio d’aria regolare e sufficiente nei locali di lavoro favorendo, in ogni caso possibile, l’aerazione naturale anche mantenendo la porta di ingresso aperta.

f. Eliminare, ove possibile, la funzione di ricircolo dell’aria negli impianti di riscaldamento/raffrescamento (vedere Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 del 21 aprile 2020).

g. Posizionare nel locale raccoglitori chiusi per i rifiuti.

B) ALTRI TRATTAMENTI ESTETICI

L’attività di un centro estetico presenta caratteristiche diverse da quella del barbiere e parrucchiere anche se in entrambi si lavora a distanza ravvicinata dai propri clienti. L’estetista lavora in ambienti generalmente singoli e separati (cabine) e le prestazioni tipiche comprendono già misure di prevenzione del rischio da agenti biologici alle quali ci si deve attenere rigorosamente nello svolgimento della normale attività professionale. Per quanto concerne le misure di sistema, le misure organizzative di prevenzione e protezione e le misure igienico-sanitarie si rimanda a quanto già riportato per i barbieri e parrucchieri, in linea generale.

Di seguito si riportano alcune indicazioni specifiche.

a. Durante i trattamenti estetici, i pannelli della cabina dovranno essere chiusi.

b. Nel contesto dell’attuale emergenza sanitaria dovranno essere adottate specifiche misure soprattutto per le operazioni di cura del viso, incluse quelle di micropigmentazione; in particolare, per i trattamenti del viso che implicano l’uso di vapore, si devono prevedere, ove possibile, operazioni alternative. Tali trattamenti potranno essere effettuati solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione.

c. Sono inibiti, ove presenti, l’uso della sauna o del bagno turco, come anche quello delle vasche idromassaggio.

d. Al termine di ciascuna sessione vanno rimossi, con i guanti, le pellicole, i lenzuolini monouso e quant’altro sia stato utilizzato per il trattamento.

e. Pulire e disinfettare scrupolosamente tutte le superfici della cabina estetica all’uscita di ogni cliente utilizzando disinfettanti idroalcolici o a base di cloro secondo le indicazioni fornite dalle circolari del Ministero della Salute e dal Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020, con particolare attenzione a tutte le apparecchiature e strumenti e a tutte le superfici con cui il cliente è venuto in contatto.

f. Prima di far entrare il cliente successivo, bisogna garantire il ricambio di aria nella cabina il più possibile in modo naturale aprendo le finestre, oppure meccanicamente.

Tutte le procedure di prevenzione elencate richiederanno inevitabilmente un tempo maggiore del solito, che di conseguenza renderà necessaria una accurata pianificazione dei tempi operativi fin dalla fase di prenotazione secondo gli stessi criteri indicati nella sezione precedente.

MISURE SPECIFICHE PER I LAVORATORI

In riferimento all’adozione di misure specifiche per i lavoratori nell’ottica del contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e di tutela dei lavoratori “fragili” si rimanda a quanto indicato:

1. nella normativa specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro ( D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).

2. nel Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020.

3. nella Circolare del Ministero della Salute “Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività” del 29 aprile 2020.

4. nel Documento tecnico Inail “Documento sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-Cov-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione. Aprile 2020”.

In primo luogo, si richiama all’obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche durante tutta la giornata di lavoro (art. 16, legge 24 aprile 2020, n. 27 di conversione del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) e di guanti in nitrile che dovranno essere cambiati per ogni cliente. L’uso della mascherina chirurgica dovrà essere associato a visiere o schermi facciali rispondenti ai requisiti previsti dalla norma tecnica di riferimento UNI EN 166:2004, ovvero quelli autorizzati in deroga, ai sensi della normativa vigente per l’emergenza COVID-19, per le attività di cura del viso e della barba.

In particolare per gli estetisti dovranno essere previsti dispositivi di protezione individuale di livello protettivo superiore (FFP2 o FFP3 senza valvola espiratoria) per le attività di cura del viso che prevedono l’utilizzo di vapore e/o generazione potenziale di aerosol e, comunque, in tutti i casi già previsti dalla normativa vigente. Sia i FFP2/FFP3 che gli schermi facciali e le visiere devono essere DPI di III categoria, per cui il loro uso deve essere valutato nell’ambito della complessiva gestione dei rischi, con un adeguato coinvolgimento del Medico Competente, ove previsto.

Deve inoltre essere garantita una adeguata informazione e formazione sull’utilizzo dei DPI, con particolare riferimento alla importanza dell’uso esclusivo del dispositivo, alla importanza di non toccare la parte esterna del dispositivo durante l’utilizzo e di procedere alla immediata igiene delle mani nel caso in cui un simile contatto non possa essere evitato, alle modalità di sanificazione e conservazione dei dispositivi riutilizzabili (in particolare schermi facciali e visiere) fra un utilizzo e l’altro, alla importanza di una accurata igiene delle mani prima di indossare il dispositivo e dopo averlo rimosso e manipolato per la sanificazione se riutilizzabile.

In particolare per la sanificazione dopo ogni utilizzo di schermi facciali e visiere, il dispositivo deve prima essere lavato con acqua e comuni detergenti e quindi disinfettato secondo le istruzioni fornite dal produttore o, in mancanza, mediante prodotti contenenti agenti “disinfettanti” secondo le indicazioni fornite dalle circolari del Ministero della Salute e dal Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020.

L’uso prolungato nel tempo dei prodotti di disinfezione può deteriorare le componenti delle protezioni oculari/facciali. Pertanto, prima di ogni utilizzo del dispositivo è necessario ispezionare la visiera/schermo facciale e, se sono presenti segni di deterioramento, sostituire le componenti danneggiate (seguendo le istruzioni contenute nella guida all’utilizzo del dispositivo) o l’intera protezione.

Allo stesso modo, anche il personale addetto alla cassa dovrà indossare la mascherina chirurgica prevedendo altresì barriere di separazione (ad es. separatore in plexiglass). In considerazione della tipologia di attività è opportuno, oltre ad un’informazione di carattere generale sul rischio da SARS-CoV-2, impartire altresì un’informativa più mirata, anche in collaborazione con le figure della prevenzione di cui al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. con particolare riferimento a specifiche norme igieniche da rispettare nonché all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ove previsti, anche per quanto concerne la vestizione/svestizione.

Va ribadita la necessità di una corretta e frequente igiene delle mani, anche attraverso la messa a disposizione in punti facilmente accessibili di appositi dispenser con soluzione idroalcolica.

Particolare attenzione dovrà essere posta ai locali spogliatoi ed ai servizi igienici, in particolare prevedendo un’adeguata attività di pulizia giornaliera degli stessi. In tali locali se dotati di finestre queste devono rimanere sempre aperte; se privi di finestre, gli estrattori di aria devono essere mantenuti in funzione per l’intero orario di apertura. Si consiglia di indossare abiti da lavoro diversi da quelli di arrivo al lavoro o in alternativa mantella/grembiule monouso. Lavare regolarmente gli indumenti da lavoro con prodotti specifici ad una temperatura di almeno 60 C° e per un tempo di almeno 30 minuti.

Ulteriori indicazioni di informazione e comunicazione

Essendo quasi esclusivamente un settore di micro imprese, in molti casi di ditte individuali, è necessaria una adeguata attività di informazione/formazione relativa al contesto di tale rischio emergenziale anche prevedendo simulazioni di procedure corrette in assenza di clienti per il personale addetto. Va richiamata la responsabilità dei clienti nell’osservazione delle misure igieniche e del distanziamento. Ogni messaggio comunicativo deve focalizzarsi sul senso di responsabilità e sulla consapevolezza del ruolo di ognuno alla conoscenza e al rispetto delle regole.

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