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Unicredit-Mustier

Ecco la drastica cura dimagrante di Mustier per Unicredit

Che cosa prevede di tagliare tra personale e sportelli di Unicredit il piano messo a punto da Mustier. Fatti, numeri, lettera ai sindacati e slide Unicredit prevede tra il 2019 e il 2023 in Italia 6000 uscite e la chiusura di 450 filiali. Lo si legge nella lettera inviata ai sindacati nell’ambito dell’apertura della procedura. In…

Unicredit prevede tra il 2019 e il 2023 in Italia 6000 uscite e la chiusura di 450 filiali. Lo si legge nella lettera inviata ai sindacati nell’ambito dell’apertura della procedura. In particolare 500 sono “eccedenze di capacità produttiva” del piano appena chiuso Transform 2019 mentre 5.500 riguardano “nuove eccedenze” legate al piano Team23.

IL REQUISITO PENSIONISTICO

E’ intenzione di Unicredit, si legge nella lettera ai sindacati, cercare “soluzioni condivise” e in questo ambito si guarda a quelli che maturano “il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2023 (con diritto alla pensione fino all’1 gennaio 2024 compreso)”.

LE USCITE IN SOLIDARIETÀ

Per le altre uscite si “intende poi valutare in via prioritaria l’attuazione dello strumento del fondo di solidarietà di settore”. In relazione a questa soluzione la banca “ritiene sostenibile far riferimento all’uscita di personale più prossimo al diritto di pensione, con un anticipo medio rispetto al primo requisito pensionistico di 36 mesi, adottando finestre di uscita che garantiscano certezza di realizzazione degli obiettivi di riduzione”.

IL RUOLO DEL FONDO DI SOLIDARIETÀ

L’istituto “chiarisce si da ora che, nell’ambito della valutazione, si terrà conto delle residue circa 400 richieste di accesso alla sezione straordinaria del fondo di solidarietà di settore raccolte e non accettate nell’arco di piano Transform 2019 tra la popolazione maturante il primo requisito pensionistico entro il 30 giugno 2024”.

I DETTAGLI DEL PIANO

Poi per quelli che “successivamente al termine della raccolta del precedente piano” hanno avuto “un anticipo della maturazione del proprio requisito pensionistico entro il 1/mo giugno 2024” la banca “conferma la disponibilità a gestirne la cessazione in via prioritaria entro la fine del primo semestre 2020”. Infine, nell’ambito della trattativa verranno approfondite “ulteriori forme di esodo che consentano di ampliare le forme e/o le uscite” come “quota 100, opzione donna, riscatti di periodi non coperti da contribuzione”.

L’OPERATIVITÀ FIACCA NEGLI SPORTELLI DI UNICREDIT

Unicredit nella lettera ai sindacati con la quale si apre la procedura sugli esuberi, nello spiegare la ratio del proprio piano, sottolinea che si è assistito ad “una riduzione dell’operatività allo sportello (versamenti, bonifici, imposte, pagamenti e prelievi) di 20,3 milioni di operazioni (-55% rispetto ai 36,8 milioni di operazioni disposte nel 2016) registrando negli ultimi 12 mesi oltre 300 milioni di transazioni disposte su canali evoluti”.

CHE COSA SCRIVONO I VERTICI DI UNICREDIT

Nel dettaglio poi “i versamenti retail allo sportello si sono ridotti del 64% rispetto ai 10,5 milioni del 2016”, quelli corporate hanno segnato una flessione del 70%. A fronte di questo c’è un utilizzo “sempre maggiore degli Atm evoluti negli ultimi 12 mesi con oltre 33,5 milioni di versamenti”. I prelevamenti agli sportelli segnano un -53% negli ultimi 12 mesi mentre, nello stesso arco temporale, la riduzione dei bonifici allo sportello è del 43 per cento.

I DETTAGLI SUGLI ESUBERI

Unicredit nella lettera in cui dà avvio alle procedure sugli esuberi sottolinea che occorre ricercare “in ogni caso entro e non oltre il limite del primo trimestre 2020” e cioè entro il 31 marzo, “attraverso il confronto sindacale soluzioni condivise idonee ad attenuare per quanto possibile le ricadute sociali del nuovo piano”. La banca evidenzia quindi che “il raggiungimento degli obiettivi di equilibrio complessivo dei costi consentiranno di evitare l’adozione generalizzata di ulteriori e diverse soluzione connesse a condizioni di eccessiva onerosità che saranno altrimenti necessarie già nel corso del secondo semestre 2020”.

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