Skip to content

mestieri artigiani

Ecco i mestieri artigiani che aumentano e quelli che diminuiscono. Report

Mestieri artigiani: aumentano estetisti, muratori e tassisti; in calo trasportatori, elettricisti e parrucchieri e barbieri. Numeri e tendenze dal report di Unioncamere e Infocamere

Come cambiano i mestieri artigiani? Quali mestieri sono più richiesti?

Più attenzione per la persona, la manutenzione della casa, la mobilità ma anche per la cura del verde e per l’offerta di servizi digitali. Meno spazio a trasportatori, elettricisti, falegnami, servizi di lavanderia, panettieri e idraulici.

Secondo un’elaborazione di Unioncamere e InfoCamere, a partire dai dati del Registro delle Imprese, è cambiata lungo queste direttrici – negli ultimi cinque anni – la mappa dei mestieri artigiani nel nostro paese. Un comparto, quello artigiano, che complessivamente conta poco meno di 1,3 milioni di imprese (il 22 % del tessuto produttivo del Paese).

Tutti i dettagli.

L’ESTETISTA TRA I MESTIERI ARTIGIANI CHE CRESCONO

In termini assoluti, il mestiere che ha fatto segnare l’espansione più consistente (8.802 imprese in più negli ultimi cinque anni) è quello degli estetisti, in cui sono inclusi i tatuatori e nail shop. A seguire troviamo i muratori (+3.451), i tassisti (+2.339), i serramentisti (+2.234) e i giardinieri (+1.934). Sulla scia della trasformazione digitale crescono anche gli specialisti in servizi ICT (1.317 imprese in più), espressione dei nuovi mestieri legati ad attività come l’e-commerce o la cyber sicurezza.

PICCOLI TRASPORTATORI, ELETTRICISTI, PARRUCCHIERI E FALEGNAMI IN DIMINUIZIONE

I cinque anni a cavallo delle tre emergenze globali che hanno segnato il panorama della nostra economia (pandemia, crisi energetica e irruzione del conflitto russo-ucraino), hanno inciso sui mestieri artigiani anche in negativo, riducendo il perimetro numerico di alcune attività. I più colpiti sono stati i piccoli trasportatori, diminuiti di 10.784 unità. A grande distanza seguono gli elettricisti (-4.281), i parrucchieri e barbieri (-4.056) e i falegnami (-3.503).

INCREMENTO DEI TASSISTI IN TERMINI RELATIVI

Mettendo sotto la lente le variazioni percentuali, al posto di quelle assolute, i dati fanno emergere dinamiche in alcuni casi diverse. Se gli estetisti si confermano il settore con l’incremento più elevato anche in termini relativi (+24,8% nel quinquennio), al secondo posto per crescita più sostenuta salgono i tassisti (+19,2%) e ancora di più emergono gli specialisti ICT (+12,5%) che, dal settimo posto in valore assoluto, conquistano il podio della crescita percentuale.

Sul fronte opposto della graduatoria, la variazione percentuale più significativa è quella delle imprese di lavanderia (diminuite del 21%) che, seppur di poco, supera quella dei trasportatori (-20,6%). Nel gruppo dei settori con riduzioni a due cifre troviamo poi i falegnami (-19%), i calzolai (-18,1%) e i panettieri (-10,9%).

GIOVANI IN FORTE CRESCITA TRA I GLI SPECIALISTI ICT

L’analisi ha inoltre esplorato nel dettaglio alcune caratteristiche delle imprese artigiane riconducibili ai “mestieri”, segnatamente la componente femminile, quella degli under 35 e quella a guida di persone nate al di fuori dei confini nazionali. Ne emerge un quadro più composito delle vocazioni ai mestieri artigiani di queste tipologie di imprenditori, con le donne in forte crescita percentuale tra i tassisti (+33%), i giovani tra gli specialisti ICT (+22,5%) e gli stranieri tra gli estetisti (+56,9%).

 

Torna su