Powell manterrà la massima flessibilità alle prossime riunioni e baserà la politica monetaria sui dati relativi all’inflazione e al mercato del lavoro. Prima della riunione della Fed del 17 settembre sono attesi ancora un rapporto sull’occupazione e uno sull’indice dei prezzi al consumo (CPI).
Il tono della conferenza stampa di luglio era piuttosto restrittivo, ma era prima della revisione al ribasso dei dati sull’occupazione di maggio e giugno con rischi di contrazione del mercato del lavoro. Probabilmente adotterà un tono più neutrale e il suo risultato ideale potrebbe essere che, dopo le sue dichiarazioni, il mercato non modifichi le proprie aspettative sulla politica monetaria per il 2025 rispetto ai livelli attuali.
La mia previsione di base sulla politica monetaria: il FOMC voterà per un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre e di 50 punti base in totale quest’anno. Per quanto riguarda la prossima riunione, potremmo assistere a un esito restrittivo (nessun taglio) se l’inflazione dovesse sorprendere significativamente al rialzo o il mercato del lavoro dovesse registrare una forte ripresa. Un esito accomodante (taglio di 50 punti base) è possibile invece se la crescita dei salariati ad agosto rallenterà al di sotto dei 50.000 al mese (luglio è stato rivisto al ribasso) e il tasso di disoccupazione aumenterà.
Alla luce dei dati recenti, ritengo che gli scenari al rialzo e al ribasso per la riunione di settembre abbiano una probabilità bassa. Prevedo che l’inflazione accelererà in modo più deciso nel quarto trimestre del 2025 (limitando i rischi al rialzo per l’IPC di agosto rispetto alle aspettative) e ritengo che l’economia sia più resiliente di quanto suggerisca la recente crescita dei salari, limitando i rischi al ribasso per il mercato del lavoro.
Powell parlerà probabilmente di cosa significa per l’economia essere in piena occupazione e dell’importanza di monitorare un’ampia gamma di indicatori economici per determinare la piena occupazione, poiché i segnali e la rilevanza di misure specifiche possono cambiare nel tempo.
Mi aspetto inoltre che ribadisca la sua tesi di luglio, secondo cui si è verificato un calo parallelo sia della domanda che dell’offerta di lavoro. Perché è importante? Se la domanda di lavoro rallenta e allo stesso tempo diminuisce la disponibilità di lavoratori nell’economia, non si crea necessariamente un rallentamento del mercato del lavoro.
L’implicazione pratica di questo cambiamento è strutturale: il tasso di crescita dei salari necessario per mantenere stabile il tasso di disoccupazione (UR) diminuirà e, secondo alcune stime, potrebbe scendere fino a 50.000 unità. Di conseguenza, un rallentamento significativo della crescita dell’occupazione potrebbe non essere un segnale che l’economia sta entrando in una fase di recessione, ma un sintomo di cambiamenti strutturali nell’economia. Per questo motivo, Powell e altri membri del FOMC hanno indicato l’UR come un indicatore più utile dello stato di salute del mercato del lavoro.
L’ultima revisione del quadro di politica monetaria del 2020 ha definito: 1) un obiettivo di inflazione media flessibile, ossia l’impegno a superare costantemente l’inflazione dopo un periodo di scostamento al ribasso, per contrastare le pressioni deflazionistiche emerse dopo la crisi finanziaria globale; 2) l’impegno a consentire un mercato del lavoro in espansione fintanto che la curva di Phillips rimane piatta e la tensione sul mercato del lavoro non si traduce in un aumento dell’inflazione.
Questo quadro è stato concepito per affrontare il principale nemico delle banche centrali prima della pandemia: l’aumento dei rischi di deflazione. Tuttavia, l’impennata dell’inflazione post-pandemia e gli insegnamenti tratti evidenziano la necessità di rivedere gli elementi introdotti nella revisione del 2020.
Di conseguenza, mi aspetto che la Fed abbandoni l’obiettivo di inflazione media flessibile così come definito nella revisione del 2020 e tratti il suo mandato di piena occupazione in modo più simmetrico. Altre conclusioni importanti per la revisione del quadro di politica monetaria includeranno l’impegno a raggiungere il target di inflazione del 2% e l’importanza di ancorare le aspettative di inflazione. Il nuovo quadro fornirà inoltre indicazioni per un’ampia gamma di risultati economici, compresi i casi in cui la politica è vincolata dallo Zero Lower Bound e l’uso di indicazioni prospettiche e di bilancio per amplificare la politica monetaria in tale scenario.