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Bonifiche Ferraresi Eni Intesa Sanpaolo

Ecco conti e business di Bonifiche Ferraresi (che festeggia l’ingresso di Eni e Intesa Sanpaolo)

Che cosa cambierà per Bonifiche Ferraresi dopo le operazioni con Eni e Intesa Sanpaolo. L'articolo di Emanuela Rossi

 

Eni e Intesa Sanpaolo si danno all’agricoltura e lo fanno con uno dei gruppi più grandi e solidi del settore, Bonifiche Ferraresi, controllata dalla holding BF Spa. Ma vediamo cosa prevede l’accordo e chi è, cosa fa e quali cifre vanta Bonifiche Ferraresi.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

Il cda della holding BF Spa ha approvato la nascita di una joint venture paritetica con Eni per attività “di ricerca, sperimentazione e analisi su sementi di piante oleaginose al fine di poterle utilizzare come feed-stock per le bio-raffinerie Eni” evidenzia una nota del gruppo guidato da Claudio Descalzi.

Le azioni saranno sottoscritte da Eni a un prezzo unitario di 3,225 per azione, per un controvalore complessivo di circa 20 milioni. L’accordo prevede inoltre l’acquisto da parte del Cane a sei zampe di una partecipazione di minoranza nel capitale sociale di Bonifiche Ferraresi S.p.A. Società Agricola pari al 5% a fronte del pagamento sempre di 20 milioni.

Questa intesa per Eni “ha valore strategico: Bonifiche Ferraresi è la più grande azienda agricola italiana ed Eni produce nelle bioraffinerie a Gela e Venezia Porto Marghera biocarburanti avanzati, uno degli strumenti per contribuire al contenimento di co2 nei trasporti”.

Secondo quanto specificato dalla multinazionale, le attività di test e di sperimentazione della jv verranno effettuate nei “laboratori a cielo aperto” di Bonifiche ferraresi in Sardegna e le ricerche “saranno volte a valutare la replicabilità delle produzioni in Italia e nei Paesi esteri in cui è presente Eni”, in particolare in Africa.

Ma c’è di più. Ad entrare nella jv anche Intesa Sanpaolo che sborserà altri 20 milioni sempre per il 3,32% di Bf. Del resto, evidenzia il gruppo bancario in un comunicato, di Bf “Intesa riconosce il ruolo di primario operatore di mercato con forte attenzione ai temi Esg, cioè e questa è una garanzia assoluta, di equità globale sostenibile e focalizzato sulla filiera agroalimentare, settore fondamentale per l’economia italiana e il Made in Italy. L’investimento risulta inoltre in linea con il piano di sviluppo di Intesa Sanpaolo nel settore agroalimentare, in particolar modo nel mondo delle filiere produttive, confermato dalla recente costituzione della Direzione Agribusiness, all’interno della Divisione Banca dei Territori”.

CHI È E COSA FA BONIFICHE FERRARESI

Bonifiche Ferraresi è il primo proprietario terriero italiano e conta ad oggi un patrimonio di circa 7.750 ettari. I terreni di Bonifiche Ferraresi – a Jolanda di Savoia e Mirabello (Ferrara), a Santa Caterina (Arezzo), ad Arborea (Oristano) e a Massa Marittima e Monterotondo Marittimo (Grosseto) – ospitano coltivazioni di riso, mais, grano duro e tenero, orzo, barbabietole da zucchero, erba medica, soia, orticole, piante officinali e frutta.

Fondata nel 1872, nel 1942 la Banca d’Italia ne è diventata il maggiore azionista e nel 1947 è approdata alla quotazione in Borsa. La sua storia recente è invece legata al gruppo B.F. S.p.A., una NewCo costituita da una cordata di investitori privati, che a giugno 2014 ha rilevato da Palazzo Koch la quota di maggioranza del capitale di Bonifiche Ferraresi. Il perfezionamento nel 2017 dell’OPAS, che ha riguardato la controllante B.F. S.p.A. e Bonifiche Ferraresi, ha portato alla quotazione in Borsa delle azioni di B.F. S.p.A. a partire da giugno 2017 e al de-listing di Bonifiche Ferraresi nel novembre 2017.

Amministratore delegato è Federico Vecchioni, manager molto apprezzato ed ex presidente della Camera di Commercio di Grosseto. Il Consiglio di Amministrazione di Bonifiche Ferraresi è attualmente composto da 7 membri, nominati dall’assemblea ordinaria del 25 maggio 2020: Giancarlo Giorgi (presidente), Federico Vecchioni (amministratore delegato), Giorgi Emilio, Rossella Locatelli, Alessandro Nova, Marco Salvi, Luigi Scordamaglia. Il board rimarrà in carica fino alla data dell’assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo al 31 dicembre 2021.

I CONTI DI BONIFICHE FERRARESI

Per quanto riguarda i conti, l’ultimo bilancio disponibile – al 31 dicembre scorso – evidenzia ricavi delle vendite per 36,1 milioni nel 2020 rispetto a 33,1 milioni dell’anno precedente, grazie al consolidamento della attività di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti finiti (pasta, riso e tisane) attraverso il canale distributivo della GDO. Il valore della produzione si è attestato a circa 47,5 milioni rispetto a 47,8 milioni del 2019 (-0,5% su anno). Il risultato operativo lordo (EBITDA) sale a 6,3 milioni di Euro, con un aumento di oltre il 31% rispetto all’EBITDA realizzato nel 2019. Il risultato operativo (EBIT) è di -469 migliaia di euro rispetto a -418 migliaia di euro dell’anno precedente. E ancora: nel 2020 la posizione finanziaria netta è salita da 34,1 milioni a 42,6 milioni.

I FINANZIAMENTI IN CORSO CON INTESA SANPAOLO

Da quanto risulta dal bilancio dell’esercizio 2020 Bonifiche Ferraresi ha in essere diversi finanziamenti a medio lungo termine con Intesa Sanpaolo. In particolare un contratto di finanziamento, della durata originaria di 48 mesi, a tasso variabile pari ad Euribor a tre mesi non assistito da garanzie, il cui debito residuo ammonta a 190 migliaia di euro al 31 dicembre 2020; tre finanziamenti per complessivi 4 milioni, di durata pari a 10 anni, a tasso variabile Euribor a 3 mesi +130 bps di spread, con valore del debito residuo della quota a lungo termine che al 31 dicembre scorso è pari a 2.790 migliaia di euro; un contratto di mutuo con Banca Intesa pervenuto per fusione da Cicalino Green Srl pari a 3 milioni, in ammortamento semestrale fino al 2033, con tasso pari a Euribor a 6 mesi +290 bps, coperto con derivato IRS e valore residuo al 31 dicembre 2020 pari a 2.711 mila euro; un contratto di finanziamento ottenuto il 16 dicembre 2020 per 5 milioni, con piano di ammortamento a 72 mesi, tasso Euribor a 3 mesi +75 bps, coperto con derivato IRS.

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