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Unipol

Ecco come Unipol si papperà anche Banca Popolare di Sondrio dopo Bper

Mosse e obiettivi del gruppo Unipol capeggiato da Carlo Cimbri sulla Popolare di Sondrio

 

A breve il gruppo assicurativo Unipol dominerà anche la Popolare di Sondrio dopo aver di fatto agguantato Bper.

È questa la convinzione che circola tra gli addetti ai lavori dopo la mossa del gruppo capeggiato da Carlo Cimbri sulla Popolare di Sondrio svelata oggi dal quotidiano Repubblica e confermata dal gruppo assicurativo bolognese. E così di fatto sfuma per Mps una prospettiva con Bper, che fa già parte della galassia Unipol.

Popolare di Sondrio hanno resistito fino allo stremo alla trasformazione in spa  pretesa dall’ex premier Matteo Renzi (da sempre in ottimi rapporti con Cimbri) ed osteggiata in primis e fino alla fine dall’ex presidente di Bper, Ettore Caselli, ma ha poi dovuto capitolare per legge resistendo più volte alle avance di Unipol.

Ecco fatti, numeri e commenti.

UNIPOL SI PAPPERÀ POPOLARE DI SONDRIO, ECCO COME

Il titolo della Popolare di Sondrio è volato oggi in Borsa dopo le indiscrezioni, riportate dal quotidiano Repubblica, sulla richiesta di autorizzazione da parte di Unipol alla Bce per salire al 19,99% nella banca valtellinese. Unipol, oltre che della Popolare di Sondrio, è primo azionista di Bper, di cui ha il 19% del capitale.

CHE COSA SUCCEDE IN BORSA A UNIPOL E POPOLARE DI SONDRIO

A Piazza Affari Popolare di Sondrio in mattinata è salita dell’8,5% a 4,62 euro (nel corso della giornata l’incremento si è attestato intorno al 3%). Unipol è poco mossa (+0,08%)

LA NOTA DI UNIPOL

Unipol ha confermato in una nota “di aver avviato le attività propedeutiche all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza (italiane ed estere) al fine di valutare, tenuto conto delle condizioni di mercato e di contesto generale tempo per tempo in essere, possibili futuri incrementi della partecipazione detenuta dal Gruppo Unipol in Banca Popolare di Sondrio”.

GLI OBIETTIVI DICHIARATI DI UNIPOL SULLA POPOLARE DI SONDRIO

“L’eventuale incremento della partecipazione” nel capitale della Banca Popolare di Sondrio “consentirebbe al Gruppo Unipol di consolidare la partnership industriale e societaria con Bpso nel comparto della bancassicurazione Vita e Danni (recentemente rinnovata per un periodo di cinque anni), rafforzandone l’impostazione in chiave strategica” nonché di “aumentare la stabilità dell’assetto azionario del Gruppo Bpso per il positivo perseguimento dei propri obbiettivi di piano industriale e stimolare l’evoluzione della banca secondo le migliori practice di mercato”. Così in una nota Unipol spiega le ragioni che l’hanno spinta a chiedere alla Bce di essere autorizzata a salire sopra il 10% della Banca Popolare di Sondrio.

CHE COSA DICONO GLI ANALISTI

La richiesta di Unipol alla Bce di salire sopra il 10% della Banca Popolare di Sondrio, di cui detiene il 9,5% del capitale, aumenta le probabilità di una futura fusione tra la stessa Sondrio e Bper, di cui i bolognesi sono primi azionisti con il 19,9%. È quanto emerge in modo univoco da alcuni report di analisti.

REPORT MEDIOBANCA SU UNIPOL

“La probabilità di questo scenario sono sempre state alte e con Unipol al 20% salgono ulteriormente anche se la tempistica sarà ancora dettata dal processo di ristrutturazione e della valutazione d Bper”, rileva Mediobanca. Piazzetta Cuccia che Sondrio segua lo stesso percorso avviato da Unipol a Modena, dove ora il top management è espressione dei bolognesi: “revisione della governance, a partire dal modo in cui il cda è nominato”, “aumento della pressione per spingere commercialmente i prodotti assicurativi e di asset management” nonché mantenimento in capo a Unipol del ruolo di “decisore finale per quanto riguarda le fusioni e le acquisizioni”.

LE SINERGIE SECONDO GLI ANALISTI

Le aspettative di una fusione “circolano da diverso tempo, in quanto” le due banche “hanno lo stesso partner assicurativo e azionista Unipol ma anche gli stessi partner nell’asset management e nel leasing, in aggiunta a una perfetta complementarietà di distribuzione geografica”, afferma Kepler Cheuvreux, secondo cui a questo punto Bper “non può più essere vista come un potenziale candidato per un’operazione” con Mps. Una fusione con un premio del 15% rispetto alle attuali valutazioni di mercato e nel caso di sinergie per 200 milioni e costi di integrazione per 400 milioni aumenterebbe del 5% l’utile di Bper e del 3% il suo target price.

DEUTSCHE BANK VEDE UNA FUSIONE TRA UNIPOL E POPOLARE DI SONDRIO

Anche per Deutsche Bank la mossa “aumenta le chance di una fusione” secondo cui il “prezzo di mercato della Banca Popolare d Sondrio”, meglio valutata di Bper (0,57 volte il patrimonio tangibile contro lo 0,48 di Bper), “già incorpora parte dell’appeal speculativo”.

LA RICOSTRUZIONE DI REPUBBLICA SU BCE E BANKITALIA

Ma cosa pensano i regolatori della mossa di Unipol sulla Popolare di Sondrio?

“Il dossier, secondo fonti bancarie, sarebbe stato preparato, di prassi, con Via Nazionale, che spesso agevola tali istanze – ha scritto Repubblica – Nei mesi scorsi l’interlocuzione sarebbe stata lunga e serrata; anche perché, se è vero che la vigilanza europea ha più volte espresso l’auspicio di consolidare il settore via fusioni (elogiando l’Italia, tra i pochi Paesi ad averne fatte di recente), d’altronde la vigilanza nazionale ha l’interesse di mantenere autonomi i gruppi in buona salute — e certo Sondrio è tra questi — a tutela della biodiversità del sistema”.

EFFETTO UNIPOL ANCHE PER MPS…

Le mire di Unipol hanno un effetto positivo sulla banca controllata dal Tesoro: titolo Mps oggi pesante a Piazza Affari. L’istituto senese indossa la maglia nera nel Ftse Mib (-5% a 2,34 euro) con le vendite che vengono accentuate dal restringersi delle opzioni di M&A dopo che Unipol ha confermato di aver chiesto alla Bce di poter salire fino al 20% della Popolare di Sondrio. La mossa prelude, nella lettura del mercato, a una futura integrazione con Bper che, affermano gli analisti di Kepler Cheuvreux, “non può più essere vista come un potenziale candidato per un’operazione” con il Monte. Per Siena le opzioni sul mercato sembrano così restringersi a Banco Bpm, che però ha smentito ripetutamente un interesse per il Monte, e a un complicato ritorno di fiamma per Unicredit. L’ad Andrea Orcel oggi dovrebbe infatti pagare qualche miliardo quello che due anni fa chiedeva di avere gratis e con una dote di otto miliardi a carico dei contribuenti.

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