Leonardo vende il 9,4% di Avio, leader nella propulsione spaziale che realizza il vettore Vega.
Il gruppo della difesa e aerospazio guidato da Roberto Cingolani – principale azionista di Avio con una quota di oltre il 28% – ha deciso di cedere una quota di minoranza (9,4%), pari a circa 2,6 milioni di azioni. Al termine dell’operazione la partecipazione di Leonardo in Avio sarà del 19%.
La scorsa settimana, gli azionisti di Avio, tra cui Leonardo, hanno approvato un piano di aumento di capitale di 400 milioni di euro per finanziare l’espansione della capacità produttiva in un momento di solide opportunità nei settori spaziale e della difesa a livello globale.
Tutti i dettagli e gli scenari.
LEONARDO COMPLETA IL COLLOCAMENTO DEL 9,4% DI AVIO
Ieri sera, alla chiusura del mercato, Leonardo ha annunciato di aver completato con successo il collocamento di circa 2,6 milioni di azioni di Avio, pari a circa il 9,4% del capitale sociale, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding.
Il prezzo – fissato a 37,50 euro per azione – sarà regolato mediante la consegna delle azioni e il pagamento del corrispettivo in data 31 ottobre 2025. A seguito della cessione, Leonardo mantiene una quota del 19% del capitale sociale della società guidata da Giulio Ranzo. Il gruppo ha inoltre assunto un impegno di lock-up di 90 giorni sulle azioni residue, in linea con la prassi di mercato.
NEL CONTESTO DELLA RICAPITALIZZAZIONE DEL PRODUTTORE
Il collocamento di Leonardo si inserisce quindi nel contesto dell’aumento di capitale di Avio da 400 milioni di euro, approvato dall’assemblea degli azionisti lo scorso 23 ottobre.
Le risorse dell’aumento di capitale, che dovrebbe chiudersi entro fine anno, saranno destinate a rafforzare la capacità produttiva del gruppo di Colleferro: circa l’80% andrà alla costruzione di un nuovo stabilimento negli Stati Uniti nel settore della difesa mentre il restante 20% finanzierà nuovi investimenti in Italia per potenziare gli impianti e migliorare l’integrazione con la filiera dei fornitori.
IL COLOSSO DELLA DIFESA E AEROSPAZIO SI CONCENTRA SUI SATELLITI E SI DEFILA DAI LANCIATORI
Allo stesso tempo, la riduzione della quota in Avio è in linea con la strategia di razionalizzazione del portafoglio di Leonardo, con focus sul business spaziale, sempre più focalizzata sul segmento satellitare e sui servizi a valle.
Il gruppo di Piazza Monte Grappa è infatti impegnato nella creazione di una joint venture europea con Airbus e Thales per unire le rispettive attività spaziali e satellitari. Dal perimetro dell’intesa restano esclusi i lanciatori, settore in cui Avio rappresenta uno dei principali player continentali con il razzo Vega. Una distinzione che chiarisce il percorso di Leonardo: consolidare il ruolo nei satelliti e nella difesa elettronica, lasciando maggiore autonomia alla filiera dei vettori.
Da parte sua Giulio Ranzo ha fatto sapere che l’alleanza nei satelliti tra Leonardo, Thales e Airbus dovrebbe avere un impatto “neutrale” per i fornitori di servizi di lancio come Avio, “Abbiamo sempre lavorato bene con Thales Alenia Space e Airbus e ora che si sono uniti, speriamo di continuare a lavorare bene con loro. Quindi, a priori, non vediamo motivi per cui le cose dovrebbero cambiare molto per noi in futuro – ha spiegato l’ad di Avio rispondendo alla domanda di un analista a presentazione dei conti dei nove mesi – Aspettiamo di vedere come si svilupperà questa joint venture. Penso che l’intento della joint venture sia quello di ottenere sinergie nelle attività di produzione di satelliti, alcune delle quali, secondo quanto viene riferito, stanno subendo perdite consistenti”.
“Se saranno in grado di realizzare le sinergie e avere un maggiore successo, ne saremo lieti e speriamo di continuare a lavorare con loro come abbiamo fatto in passato” ha concluso il manager.
I NUMERI DEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO
Infine, ieri Avio chiude i primi nove mesi dell’anno con numeri in linea o leggermente superiori alle stime.
I ricavi risultano in crescita del 26,3% a 351 milioni e margini in miglioramento, portando l’utile operativo in positivo (0,2 milioni), in miglioramento di 800mila euro rispetto a un anno fa. Il portafoglio ordini sale del 7,8% a 1,86 miliardi. La società conferma la guidance 2025: ricavi tra 450 e 480 milioni, Ebitda tra 27 e 33 milioni e utile netto tra 7 e 10 milioni. Il portafoglio ordini è previsto tra 1,7 e 1,8 miliardi.
IN VISTA DELLA MINISTERIALE ESA
“Le nostre aspettative” per la ministeriale Esa di novembre “sono buone”: ottenere “qualcosa di simile a quanto raggiunto nella precedente conferenza ministeriale o anche leggermente di meno sarebbe già un buon risultato per noi” ha dichiarato Ranzo, in merito alle aspettative dell’azienda in vista della Conferenza ministeriale degli Stati membri dell’Agenzia Spaziale Europa in programma a fine novembre in cui verrà stanziato il budget per i programmi di ricerca e sviluppo spaziale per il prossimo triennio.
“Nell’ultima conferenza ministeriale abbiamo ottenuto un contributo molto consistente” ha spiegato Ranzo. “In questo caso, non sono sicuro che potremo ottenere lo stesso importo, ma qualcosa di simile”. Nella Ministeriale Esa del 2022, l’Italia aveva impegnato un budget di 3,1 miliardi di euro. I programmi in cui era coinvolta Avio avevano ottenuto una allocazione complessiva di 2,8 miliardi di euro.
“Il supporto dell’Esa sarà essenziale su due fronti – ha proseguito il manager – Da una parte, il sostegno allo sfruttamento di Vega-C; dall’altra, l’estensione dei programmi di sviluppo della tecnologia all’ossigeno liquido. Su questo secondo punto, Avio, ha ricordato, ha già in essere diversi programmi e quello che cercherà di ottenere dalla Ministeriale di Brema sarà il consolidamento di tutti i programmi, come Vega-E, il dimostratore a metano e ossigeno liquido e MR-60.
“Complessivamente ho delle buone aspettative per la Ministeriale anche se capisco che diversi Paesi stanno programmando di investire molto e potenzialmente di più della precedente Ministeriale” ha concluso Ranzo.
SOVRANITÀ SPAZIALE
Il ridimensionamento della quota di Leonardo non sembra impattare sulla natura strategica di Avio, almeno a detta del governo.
“Avio è un’azienda strategica importante e significativa” ha dichiarato il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso parlando a margine della presentazione alla Camera degli Stati Generali sullo Spazio. “Ci consente di essere un grande attore nel settore dei lanciatori, che ha aperto ad altri sviluppi produttivi molto importanti e significativi per noi, per l’Europa, per gli Stati Uniti, su cui dobbiamo svolgere un ruolo di primo piano” ha proseguito Urso. “E certamente lo farà nella convinzione che è una grande azienda italiana che insieme ad altri ci consente di diventare protagonista nell’avventura spaziale. E noi siamo molto attenti a che possa farlo nel migliore dei modi” ha concluso il titolare del Mimit.






