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JD.com

Ecco come l’e-commerce cinese JD.com sfida i competitor Alibaba e Pinduoduo

Dopo l’allentamento della stretta governativa sul settore tecnologico, in Cina è partita una competizione sfrenata tra giganti dell’e-commerce e non solo. JD.com, per esempio, ha dichiarato una guerra dei prezzi a rivali del calibro di Alibaba e Pinduoduo

 

Nata a Pechino nel 1998, la piattaforma di e-commerce JD.com sta diventando sempre più una minaccia per competitor come Alibaba e Pinduoduo.

Già nel 2021, ricorda Wired, “annus horribilis delle big tech cinesi a causa della stretta regolatoria politicamente guidata dal Partito comunista”, mentre Alibaba e Pinduoduo avevano bruciato rispettivamente il 50% e il 70% del proprio valore di mercato, JD.com aveva perso “solo” più del 20% del valore azionario.

Ma nonostante questo, nel 2022 è sbarcata anche in Europa con due negozi robotizzati nei Paesi Bassi (insinuando preoccupazioni in un gigante come Amazon) e ora in patria, dove è conosciuta come Jingdong, ha lanciato da domenica scorsa una vera e propria “guerra dei prezzi”, come la definisce il South China Morning Post (il cui proprietario è per l’appunto Alibaba).

IL PIÙ GRANDE EVENTO PROMOZIONALE DELLA STORIA

JD.com, per attrarre nuovi utenti in vista della ripresa economica cinese prevista per quest’anno, ha pensato di dare avvio al suo “più grande evento di promozione delle vendite nella storia”.

La campagna di sovvenzioni da 10 miliardi di yuan (1,4 miliardi di dollari) coprirà un’ampia selezione di articoli, dagli iPhone agli auricolari, ma anche condizionatori d’aria e generi alimentari come il latte.

Stando al Scmp, sono previsti sconti del 14% su alcuni iPhone e i modelli 13 e 14, lunedì pomeriggio, risultavano in parte già esauriti. Per fare un esempio, un iPhone 13 da 128G viene venduto a 4.649 yuan (630 euro) invece che al prezzo originale di 5.399 yuan (730 euro).

IN CINA È PARTITA UNA COMPETIZIONE SFRENATA

In questo clima di competizione sfrenata, Alibaba e Pinduoduo partono inevitabilmente svantaggiate dato che le loro campagne promozionali prenderanno il via solo l’8 marzo. E, JD.com, non contenta, rilancia ancora offrendo addirittura un doppio compenso ai consumatori che riescono a trovare lo stesso bene a un prezzo inferiore sui siti concorrenti.

Da quando Pechino ha iniziato a ridurre la stretta sul settore tecnologico, le aziende cinesi online, osserva Bloomberg, stanno intensificando gli sforzi per superarsi l’un l’altra, provocando una brusca impennata della concorrenza che sta spaventando gli investitori.

“Si dice che Meituan si stia espandendo a Hong Kong e che abbia intrapreso una campagna per assumere 10.000 persone sul continente – un tentativo di battere la concorrenza accresciuta di nuovi operatori come ByteDance nel settore della consegna di cibo, che in Cina vale 145 miliardi di dollari”.

LA STRATEGIA

“JD non compete sul prezzo come altre piattaforme, ma si è posizionata sulla fiducia, sull’affidabilità e sulla qualità del servizio”, ha spiegato al Scmp Mark Tanner, amministratore delegato della società di consulenza China Skinny di Shanghai. “Questo rende difficile competere sul prezzo per un periodo prolungato a causa della loro struttura di costi più elevata, ma forse stanno cercando di acquisire nuovi clienti e di mantenere alcuni di quelli che hanno avuto un assaggio dei loro altri vantaggi”.

Un altro esperto, Tong Wenhao, analista di vendita al dettaglio presso la società di ricerca Leadleo, ha aggiunto che la strategia di sovvenzioni multimiliardarie – percorso intrapreso per la prima volta da Pinduoduo nel 2019 – è ormai diventata una “scorciatoia per ottenere un’elevata quota di mercato in un breve periodo di tempo”.

Intanto, ieri, JD.com ha guadagnato +1,41%.

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