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Diamanti Russi

Ecco come la Russia di Putin continua brillantemente a esportare diamanti

La Russia è il primo esportatore al mondo di diamanti e l’anno scorso dalla loro vendita Putin ha incassato oltre 4,5 miliardi di dollari, ma l’Ue non li ha ancora inseriti nelle sanzioni perché ad Anversa vengono commerciati diamanti per un valore di 47 miliardi di dollari all’anno. Adesso il Belgio però ha aperto all’ipotesi di un blocco, anche se Mosca ha già nuovi importanti clienti pronti a consolarla. Tutti i dettagli

 

“I diamanti russi sono diventati il simbolo della guerra e delle violazioni dei diritti umani”. Con queste parole il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, ha reso esplicita per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina la disponibilità del suo Paese a inserire nel prossimo pacchetto di sanzioni destinato alla Russia anche i finora intoccabili diamanti, il cui commercio ad Anversa vale 220 milioni di dollari al giorno, ovvero circa 47 miliardi di dollari all’anno.

Ma oltre alle resistenze della città portuale belga ci sono altre due questioni che rendono complicato fermare il flusso di diamanti provenienti dalla Russia: il rischio che il commercio si sposti semplicemente altrove, non colpendo quindi le casse del Cremlino, e la difficoltà di distinguere l’origine geografica delle pietre. Motivo per cui il G7 sta lavorando da mesi a un sistema di tracciabilità.

QUANTO VALGONO I DIAMANTI PER LA RUSSIA

“La Russia è il più grande produttore di diamanti grezzi al mondo per volume, con esportazioni per un totale di 4 miliardi di dollari nel 2021”. Ad affermalo sono le statistiche commerciali citate dal Financial Times.

Nel 2022, le vendite di diamanti hanno portato a Putin oltre 4,5 miliardi di dollari e, secondo il Tg 1, “i diamanti sono tra i 5 prodotti che generano maggiori entrate per Mosca, che è il primo esportatore al mondo”.

I DIAMANTI SONO I MIGLIORI AMICI DI ANVERSA

Tra l’80 e il 90% dei diamanti grezzi globali e il 50% del commercio di diamanti lavorati passa per Anversa e i dati Eurostat riportati da Reuters riferiscono che l’anno scorso l’Ue ha acquistato diamanti russi per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari.

Secondo Euractiv, sebbene dall’inizio della guerra nel febbraio 2022 le importazioni di diamanti russi da parte del Belgio siano “diminuite drasticamente”, non si sono fermate del tutto. E per il Financial Times, nei primi tre mesi del 2023 sono scese di circa il 45%, a 245 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

LE SOCIETÀ CHE DETENGONO IL MONOPOLIO DEI DIAMANTI

Quello dei diamanti è un piccolo mondo. Le principali società mondiali sono infatti due: De Beers (suo il modo di dire “un diamante è per sempre”), fondata in Sudafrica nel 1888, e Alrosa, società russa controllata dal Cremlino.

Un rapporto di De Beers, afferma che, prima della guerra in Ucraina, le due aziende erano in testa alle vendite globali di diamanti grezzi, con De Beers che rappresentava il 33% in termini di valore e Alrosa il 24%.

COME VANNO LE VENDITE E QUANTO VALE IL MERCATO DEI DIAMANTI

Sempre secondo il rapporto di De Beers, nel 2021 le vendite globali di diamanti grezzi ammontavano a 16,4 miliardi di dollari, mentre la domanda di diamanti lavorati era di 28 miliardi di dollari.

La domanda di gioielli con diamanti naturali, invece, si è attestata a 87 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti come maggior consumatore e, nel 2023, per l’analista Paul Zimnisky, questo mercato avrà un valore di 74 miliardi di dollari nel 2023.

UNA NUOVA GEOPOLITICA DEI DIAMANTI (E IL RUOLO DELL’INDIA)

Con Washington e Londra che hanno chiuso da tempo le loro porte ai diamanti russi la geopolitica delle pietre preziose è già cambiata, ma se anche il G7 – che rappresenta il 70% del mercato al consumo – farà davvero il grande passo col prossimo pacchetto di sanzioni allora la catena globale di approvvigionamento verrà rivoluzionata.

E qui entrano in scena altri attori. Da una parte c’è Anversa che teme di perdere il suo primato a favore di Dubai e dall’altra l’India, dove circa il 90% dei diamanti del mondo viene tagliato, lucidato o commercializzato. L’attuazione del piano del G7 dipende infatti fortemente da Nuova Delhi, la cui industria diamantifera impiega milioni di persone e i cui clienti hanno sostituito quelli di Stati Uniti e Regno Unito.

I DIAMANTI NON VANNO PIÙ DI MODA?

Tuttavia, la domanda di diamanti si è indebolita e nelle ultime settimane il calo dei prezzi è accelerato, portando gli acquirenti in India – i maggiori clienti del settore per i diamanti grezzi – a esercitare pressioni sui minatori per ridurre l’offerta tanto che Alrosa ha deciso di sospendere le vendite fino a novembre e De Beers sta concedendo ai suoi acquirenti accreditati una maggiore flessibilità nel rifiutare i diamanti che hanno in contratto.

Il gusto e le possibilità però stanno cambiando e giganti come De Beers e Alrosa molto probabilmente continueranno ad avere lunga vita ma dovranno fare i conti con una new entry che potrebbe metterli in difficoltà. Come scrive infatti Quartz, “i diamanti coltivati in laboratorio non saranno per sempre, ma la loro ascesa sta facendo crollare i prezzi”.

Secondo Zimnisky le vendite di gioielli con questo tipo di diamanti sono cresciute a livello globale fino a quasi 12 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del 38% rispetto all’anno precedente, e nel 2023, l’industria ha venduto finora 14,6 miliardi di dollari di diamanti coltivati in laboratorio in tutto il mondo.

E pensare che solo qualche giorno fa Alrosa ha estratto da una delle sue miniere in Siberia uno dei più grandi diamanti di sempre, ma ora chissà che fine farà.

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