“Il governo tedesco ha ancora una volta l’imbarazzo della ricchezza”. Comincia così un servizio del quotidiano tedesco Handelsblatt, che punta l’accento sull’imbarazzo per il fatto che, per il quarto anno consecutivo, Berlino ha conseguito un surplus e non un pareggio del bilancio pubblico tedesco, un’eccedenza che per il 2018 supererà i 10 miliardi di euro e potrebbe addirittura raggiungere il record dei 12,5 miliardi di euro conseguiti nel 2015.
Solo pochi mesi fa, l’eccedenza era prevista tra i 5 e gli 8 miliardi di euro. L’aggiornamento deriva da utili societari più elevati del previsto e da salari più elevati che hanno alimentato maggiori entrate fiscali.
Ma ora, secondo Handelsblat, il ministro delle Finanze Olaf Scholz deve confrontarsi con i suoi colleghi di gabinetto, che sono tutti desiderosi di ottenere un po’ di questa manna, così come le sue controparti in Europa e all’estero. Dalla Francia a Donald Trump, dalla Commissione Europea al Fondo Monetario Internazionale, tutti chiedono alla Germania di spendere di più per le infrastrutture e la difesa.
La Germania è l’unica tra le principali economie dell’area dell’euro a registrare un surplus di bilancio. Dall’altra parte dell’Atlantico, l’amministrazione Trump prevede di registrare un deficit del 6% nel 2019. “Come i parenti perduti improvvisamente spuntano come funghi al vincitore del jackpot della lotteria, Scholz riceve molte richieste. Il ministro dei trasporti Andreas Scheuer vuole più soldi per colmare le lacune delle ferrovie statali Deutsche Bahn, che ha bisogno di 11 miliardi di euro nei prossimi anni per rimediare a ritardi cronici, mancanza di materiale rotabile e riparazioni della rete elettrica” sostiene Handelsblatt. Che prosegue: “Il ministro della Difesa Ursula von der Leyen vuole più soldi per le carenze dell’esercito tedesco, dai caccia e sottomarini che sono a terra per mancanza di riparazioni e manutenzione ai fucili mancanti. E il Cancelliere Angela Merkel vorrebbe che la Germania si avvicinasse al suo impegno Nato di spendere il 2% del suo PIL per la difesa”.
Alcuni economisti ritengono che quell’avanzo di bilancio non debba essere speso, ma utilizzato per diminuire il debito pubblico tedesco., attualmente pari al 64,1% del PIL, rispetto alla media dell’88,9% nella zona euro e del 105,8% negli Stati Uniti. Oltre a pagare il debito, economisti come Clemens Fuest, direttore dell’Ifo, Institute for Economic Research, raccomandano di accantonare il denaro extra in un fondo pensioni speciale per la popolazione che invecchia. La maggioranza dei tedeschi più o meno sembra essere d’accordo con Fuest, secondo un sondaggio YouGov per Handelsblatt. Circa il 51% vuole utilizzare i fondi in eccedenza per scopi sociali, come il mantenimento delle pensioni. Scholz lo aveva richiesto la scorsa estate, nel tentativo di “evitare l’arrivo di un Trump tedesco”.
È improbabile che il governo della Merkel affronti questo argomento, sostiene il quotidiano tedesco, perché si tratta di un impegno costoso che durerebbe decenni. Anche Scholz vuole evitare spese che si inseriscono nel bilancio: per lui, l’avanzo occasionale derivante da condizioni economiche favorevoli non può essere incanalato in impegni a lungo termine. Per questo motivo è riluttante a sbarazzarsi della tassa di solidarietà, originariamente imposta per contribuire al pagamento della riunificazione e che da tempo ha assolto al suo scopo. L’abolizione dell’imposta implicherebbe la rinuncia a 20 miliardi di euro all’anno.
Anche i membri della Cdu conservatrice al potere e i socialdemocratici hanno messo in guardia sui nuovi piani di spesa: il ciclo economico potrebbe invertirsi e provocare inaspettati deficit. Alla fine, sostiene Handelsblatt, Scholz e Merkel potrebbero decidere di fare ben poco ora e accantonare l’avanzo di bilancio per i periodi di magra.
Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza