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Ecco come il Mef si svenerà per Mps

Tutte le ultime novità in casa Mps tra bond emessi, paletti della Bce, ruolo della Sga del Tesoro e attivismo del Mef per trovare acquirenti al Monte dei Paschi di Siena

Dopo il nulla osta Bce a vendere ad Amco (la sga del Tesoro) crediti malati per 8,1 miliardi, ieri Mps ha rispettato una delle tre condizioni poste dalla vigilanza, lanciando il subordinato da 300 milioni per investitori istituzionali.

L’emissione «ha ottenuto un ottimo riscontro», con ordini di oltre un miliardo da 120 sottoscrittori, ha sottolineato in una nota il Monte dei Paschi di Siena (Mps).

“Del resto quando si trova un prestito a 10 anni di banca pubblica che paga l’8,5% l’anno, nel mondo dei tassi negativi?”, ha rimarcato il quotidiano Repubblica.

Ma le operazioni finanziarie per la banca controllata dal Tesoro non sono finite.

La richiesta Bce è, in pratica, ripristinare gli 1,1 miliardi di capitale che la vendita di crediti causerà a Mps: con un altro bond “quasi capitale” (At1) da circa 800 milioni, o almeno con l’impegno di tre banche, entro il 1° dicembre, a farlo poi sottoscrivere.

“Ma il padrone statale, che entro il 2021 ha promesso alla Ue di riprivatizzare la banca, mira a rimpolpare il capitale con una fusione”, chiosa Repubblica oggi.

Oggi il Tesoro ha in carico le azioni di Siena a 6,9 euro (8,5 per la parte relativa ai rimborsi). Ieri Rocca Salimbeni ha chiuso a 1,42 euro). Di fatto quindi, al momento la perdita virtuale per il Tesoro si attesta attorno all’80%, per un controvalore complessivo di circa 5,5 miliardi, ha sottolineato il Sole 24 Ore.

Il Tesoro si sta letteralmente svenando per Mps: ha al momento una cospicua minusvalenza, la banca continua a perdere, deve puntellarla ancora finanziariamente, anche con la sottoscrizione di bond, e nel frattempo va di fatto con il cappello in mano ad altre banche – comprese le francesi Bnp e Crédit Agricole – per trovare la quadra azionario per il futuro di Mps visto che in base agli accordi con la Commissione europea il Tesoro deve scendere nel capitale di Mps.

Ma il governo si prende più tempo per limare il decreto Mps. La cornice normativa utile alla privatizzazione dell’istituto senese di cui detiene il 68% è in fase avanzata e nei giorni scorsi era data in procinto di arrivare sul tavolo del primo consiglio dei ministri utile, ha scritto Mf/Milano Finanza: “Il testo non è però all’ordine del giorno della riunione odierne e non entrerà neppure tra le “varie ed eventuali”, sottolineano fonti governative”.

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