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Eataly Fico Farinetti

Eataly sopravviverà?

Tutte le ultime novità per la creatura societaria di Farinetti, Eataly, che ha accumulato perdite. La ricapitalizzazione sarà opera del fondo Investindustrial di Andrea Bonomi. Fatti, numeri e approfondimenti

 

Prende la portata più grossa il fondo Investidustrial creato nel 1990 da Andrea Bonomi, accaparrandosi il 52% di quell’Eataly fondato 16 anni fa, nel 2007, da Oscar Farinetti. Un salvataggio iniziato nel settembre del ’22 (ne parlammo qui) formalizzato qualche giorno fa in una Milano rovente e desertica, davanti al notaio Susanna Schneider, riporta MF-Milano Finanza.

Investindustrial investirà 200 milioni di euro in Eataly e acquisterà parte delle quote detenute dagli azionisti esistenti (con l’ingresso del nuovo investitore, la famiglia Farinetti vede scendere le proprie partecipazioni in Eataly dal 58,1% al 22% del capitale), fino ad arrivare alla maggioranza della società.

Ma, soprattutto, l’investimento consentirà a Eataly di ridurre l’indebitamento finanziario netto “e massimizzare la flessibilità finanziaria per i piani di espansione globale del gruppo”, come aveva affermato il fondo all’annuncio dell’operazione Investindustrial in una nota.

A fine 2022, ricorda Repubblica, si è evidenziato un rosso di 25,8 milioni di euro, “il che vuol dire più di due milioni al mese, con il bilancio del 2021 che si era chiuso con una perdita leggermente inferiore, di 22,1 milioni”. Finora sono state accumulate perdite – non ripianate – per 70 milioni, con un patrimonio netto che ammonta a 58,7 milioni. Perdite che vanno avanti nonostante i ricavi, invece, siano saliti da 462 a 601 milioni, con l’Ebitda (l’Earnings before interest taxes depreciation and amortisation, cioè il margine operativo lordo) che nel 2022 è stato di 25,5 milioni.

Numeri indigesti per il patron del cibo del Made in Italy, Oscar Farinetti, che in una intervista esclusiva a ilGusto disconosce il rosso preferendo guardare il bicchiere mezzo pieno: “Sono tutte balle, stiamo aprendo nel mondo, queste sono cattiverie, ci sono cose molto più importanti”.

ALL’INGRASSO I DETRATTORI DI EATALY

Non sappiamo se siano state raccontate balle o cattiverie sul conto della creatura del food di Farinetti, ma è innegabile che pandemia e FICO Eataly World S.r.l hanno inciso sulle performance. Il manager e imprenditore Alberto Forchielli è stato uno dei primi a stimmatizzare già nel 2018 su FICO (che avrebbe dovuto amplificare e sostenere Eataly) definita “la vetrina della stupidità e del giullarismo nazionale”.

Nel 2021 Antonio Galdo (ricordava qualche tempo fa l’imprenditore Mario Sassi sul suo blog, ripreso da Start) chiudeva il cerchio sul parco a tema bolognese scrivendo che “FICO non ha alcun legame con il territorio e, anche per l’assenza di collegamenti veloci con Bologna e innanzitutto con Milano, rischia di trasformarla sempre più in una cattedrale nel deserto”. Il resto è storia dei nostri giorni.

FARINETTI DÀ I NUMERI

Ma Farinetti non ci sta e nel suo spassionato contrattacco, aggiunge: “La verità è che tutto è andato secondo le previsioni nel 2022: 25 milioni di ebitda positivo e poi 50 milioni di ammortamenti che portano a meno 25 di netto. Nel frattempo Investindustrial ha acquistato il 52% di Eataly e abbiamo deciso insieme che parte del prezzo, cioè 200 milioni, saranno versati nelle casse di Eataly”.

Per il patron di Eataly e FICO “non solo verranno coperte le perdite degli anni Covid, ma resterà una forte liquidità per lo sviluppo. Insomma tutto come previsto e… come previsto il 2023 sta andando molto bene. Ma non posso darvi io i numeri. Ritengo che il nuovo ceo lo farà a breve. La nuova squadra cappeggiata da Andrea Cipolloni sta lavorando molto bene, e in armonia con i miei figli, i quali mantengono il 22 % del capitale. Questa è la verità e questi sono i numeri. Il resto sono interpretazioni”.

IL NUOVO ASSETTO SOCIETARIO DI EATALY

Sarà, ma intanto la ricapitalizzazione prevede la modifica dello statuto e la suddivisione del capitale in cinque diverse categorie di azioni (ordinarie, A, B, C e D) che faranno discendere diversi poteri. Il nuovo socio guidato da Andrea Bonomi entra accaparrandosi azioni di classe A, mentre Eatinvest dei Farinetti resterà in possesso di quelle B e Clubitaly (club deal di Tamburi Investment Partners) – riporta sempre MF – vedrà convertire le proprie in quelle di categoria C. La Carlo Alberto Società semplice di Elisa Miroglio avrà in portafoglio titoli D e Servizio Italia, Coop Alleanza 3.0 e Giulio Napoli avranno a disposizione titoli ordinari.

LE NOVITÀ NEL CDA E NELLO STATUTO

Lo statuto prevede una clausola di lock-up di tre anni che blinda l’attuale assetto societario, al cui termine il socio A avrà diritto di avviare a propria discrezione l’iter per la quotazione in Borsa. Il nuovo statuto, si legge su Milano Finanza, prevede un CdA composto da 9 a 11 membri coi diritto per i soci con azioni A di esprimerne la maggioranza (5 se il totale dei consiglieri sarà di 9, uno in più se al tavolo di Eataly si riuniranno 11 commensali). I soci B potranno designare 2 consiglieri, i C due se il board sarà di 11, uno se 9 e i D uno solo in ogni caso.

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