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Vice

Dopo BuzzFeed anche Vice si avvia al capolinea?

Nato come BuzzFeed con la promessa di rivoluzionare i media, Vice si prepara ora a dichiarare il fallimento a meno che non venga acquisito da uno dei suoi maggiori investitori. Tutti i dettagli

 

Come Start aveva scritto il 21 aprile, il prossimo a tirare giù le saracinesche dopo l’annuncio della chiusura della sezione news di BuzzFeed potrebbe essere Vice.

Ad anticiparlo era stato il New York Times, che adesso conferma che Vice Media Group, la società editrice di media online come Vice e Motherboard, sarebbe sul punto di dichiarare fallimento. Nonostante, infatti, ci siano state delle offerte di acquisto per evitarne la bancarotta, sembra che le possibilità che ciò accada si facciano sempre più scarse.

DA RIVOLUZIONE NEI MEDIA…

Nata a Montreal come rivista punk più di vent’anni fa, Vice, nel corso degli anni, è diventata un’azienda mediatica globale con uno studio cinematografico, un’agenzia pubblicitaria, un programma su HBO e uffici in molte capitali del mondo.

Come BuzzFeed, ha cercato di soppiantare l’establishment dei media – “prima di convincerlo a investire centinaia di milioni di dollari”, osserva il Nyt. Tra i nomi che nel tempo ha ammaliato figurano Disney, Fox e Fortress Investment Group.

…A FALLIMENTO

E proprio Disney, secondo alcune indiscrezioni riportate dal quotidiano, nel 2015, dopo aver investito centinaia di milioni in Vice, ha esplorato l’acquisto della società per più di 3 miliardi di dollari. L’accordo, tuttavia, non si è mai concretizzato e “Vice ha finito per soccombere a un mercato ribassista per le società di media digitali”.

La mancanza di profitti ha fatto il resto, portando l’azienda a perdite e licenziamenti: la settimana scorsa ha annunciato la chiusura sia del suo popolare programma televisivo Vice News Tonight sia di Vice World News che si occupava di reportage a livello globale su conflitti e violazioni dei diritti umani. Stando al Guardian, più di 100 dipendenti sarebbero stati licenziati nell’ambito della ristrutturazione.

Inoltre, nel 2017, dopo un finanziamento da 450 milioni di dollari da parte della società di private equity TPG, Vice valeva 5,7 miliardi di dollari, una cifra molto lontana da quelle calcolate oggi.

GLI AVVICENDAMENTI INTERNI E I FONDATORI

Il Nyt fa sapere anche che durante gli ultimi mesi, mentre la società era a caccia di un acquirente, alcune turbolenze hanno scosso la dirigenza. Nancy Dubuc, ex amministratore delegato dell’azienda, se n’è andata quest’anno dopo quasi cinque anni, così come Jesse Angelo, presidente dell’azienda per le notizie e l’intrattenimento.

Inoltre, il Guardian ricorda che Gavin McInnes, uno dei co-fondatori insieme al provocatorio Shane Smith, è recentemente diventato noto per essere il fondatore dei Proud Boys, il gruppo americano di estrema destra i cui leader sono ora accusati di cospirazione sediziosa per le loro azioni durante l’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill.

COSA DICE VICE

“Vice Media Group è stato impegnato in una valutazione completa delle alternative strategiche e della pianificazione. La società, il suo consiglio di amministrazione e gli stakeholder continuano a concentrarsi sulla ricerca del percorso migliore per l’azienda”. È quanto dichiarato ieri dal gruppo in un comunicato.

Secondo le fonti citate dal Nyt, più di cinque aziende hanno espresso interesse per l’acquisizione di Vice ma le possibilità “sono sempre più scarse”. L’azienda, stando a Quartz, “sta lottando per vendersi per più di 1 miliardo di dollari”.

LA BANCAROTTA E L’ACQUIRENTE PIÙ PROBABILE

In caso di bancarotta, il maggiore debitore di Vice – e, dunque, il primo a essere ripagato in caso di vendita – sarebbe Fortress Investment Group, che potrebbe finire per controllare l’azienda. Vice, infatti, afferma il Nyt, “continuerebbe a operare normalmente e ci sarebbe un’asta per la vendita della società nell’arco di 45 giorni, con Fortress in pole position come acquirente più probabile”.

Solo lo scorso febbraio, Vice aveva ottenuto un finanziamento di oltre 30 milioni di dollari proprio da Fortress, che nel 2019 aveva già partecipato al round di debito dell’azienda con 250 milioni di dollari.

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