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Dollaro

Perché il dominio del dollaro non finirà. Report

Nonostante le mosse della Cina per l'internazionalizzazione dello yuan, il dollaro statunitense rimane la valuta di riferimento globale, e probabilmente lo resterà a lungo. Cosa dice lo studio del Carson Group.

Altro che dedollarizzazione. Qualunque cosa pensino o facciano Russia e Cina, il biglietto verde è destinato a restare ancora a lungo la valuta di riferimento per gli scambi globali e per le riserve centrali. Parola del Carson Group che, in una recente nota, illustra i tre motivi per i quali il dollaro non perderà a breve il suo status.

Il mondo ha fiducia negli Usa, quindi nel dollaro

“Il ruolo dominante del dollaro non terminerà presto, specialmente in quanto non esiste una valida alternativa”, scrive l’analista della società di consulenza Carson Group Sonia Varghese in una nota pubblicata da Business Insider.

Il primo motivo dietro questa affermazione è in realtà una combinazione di fattori, ossia “le dimensioni e la forza dell’economia Usa, flussi aperti di beni e capitali con minori restrizioni rispetto a molti altri Paesi, un forte stato di diritto e diritti di proprietà che vengono fatti rispettare”, osserva Varghese.

Ecco perché, rileva ancora l’analista, “nonostante gli Usa rappresentino il 25% dell’economia mondiale, circa il 60% delle riserve globali in valuta estera è denominato in dollari”, un dato che è superiore di tre volte all’euro (21%) e più di dieci volte allo yen (6%) e alla sterlina (5%).

Il dollaro è dominante nel commercio e nella finanza internazionali

“Il dollaro”, è il secondo motivo alla base della sua egemonia secondo Varghese, “è il mezzo di scambio più popolare al mondo nel campo del commercio, anche al di fuori delle Americhe. Lo dimostra il fatto che più del 70% delle esportazioni globali vengono condotte attraverso il dollaro”.

Questa realtà, continua l’analista, non cambierà molto presto, specialmente essendoci così tanti Paesi e tante aziende coinvolte.

Fondamentali sono qui gli effetti di rete: “non sarà semplice convincere la gente in giro per il mondo che devono spostare i loro asset dal dollaro a un’altra valuta” senza incorrere in rischi fatali.

Gli Usa mantengono massicci deficit commerciali

La terza ragione dietro il quasi monopolio del dollaro è legata alla spesa delle famiglie americane, che nel 2022 hanno acquistato beni da Paesi stranieri per un valore di 3,3 trilioni di dollari.

“In un mondo ideale”, scrive ancora Varghese, gli stranieri userebbero quei dollari per acquistare merci made in Usa e il commercio si riequilibrerebbe”.

Ma non è questo il caso: sempre nel 2022 i Paesi stranieri hanno comprato solo 2,1 trilioni di dollari di merci dall’America” e questo deficit commerciale fa sì che agli stranieri rimangano in tasca molti dollari da impiegare in altre destinazioni.

Inoltre, conclude la sua riflessione l’analista del Carson Group, gli stranieri sono inclini a investire il loro danaro acquistando la valuta più liquida che c’è al mondo, oppure i buoni del tesoro Usa.

Si tratta di una montagna di debito che gli Usa non si fanno scrupoli a sostenere; nessun altro Paese incluso nell’Eurozona sembra in grado o desideroso di svolgere questo ruolo.

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