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Tutte le differenze nei comunicati di Usa e Ue sull’accordo commerciale

Che cosa dicono e che cosa non dicono i comunicati di Usa e Ue sull'accordo commerciale. L'analisi di Liturri

L’intesa politica di massima avvenuta domenica sera in Scozia tra Donald Trump e Ursula von der Leyen avrà bisogno di settimane, addirittura mesi, per fornire quella “certezza e stabilità” che la stessa von der Leyen ha presentato nel suo comunicato come il più rilevante e positivo risultato per le imprese europee.

Per due essenziali motivi:

  • In generale, la complessità di tali accordi commerciali (centinaia di codici doganali con relativi diversi regimi daziari) richiede inevitabilmente tempi lunghi che si misurano in mesi.
  • Nello specifico, quando a negoziare si ritrovano il Presidente di uno Stato e la Presidente di un “non Stato”, come la Ue, al massimo si può raggiungere un’intesa politica di massima. Ma poi la trafila per arrivare a qualcosa di giuridicamente vincolante è lunghissima e nemmeno c’è certezza sul suo esito positivo.

Se a questo si aggiunge che, già in partenza, non mancano le differenze tra quanto discusso e poi concordato domenica in Scozia, potremmo concludere che siamo appena agli inizi nel processo di definizione di un robusto e duraturo accordo commerciale tra Ue e Usa.

Forse l’unica cosa certa è aver sventato la minaccia di dazi al 30% dal 1 agosto. Oltre a questo, c’è ancora molta carne al fuoco, col rischio che si bruci qualcosa.

Partiamo dai comunicati: la Casa Bianca ha parlato una sola volta con un comunicato del 28 luglio. La Ue, dopo il comunicato di domenica sera, è già alla seconda spiegazione.

E sono numerosi i punti poco chiari, oppure omessi da una parte e riportati dall’altra. Prima di addentrarci nei dettagli, osserviamo che la Casa Bianca adotta un tono celebrativo, descrivendo l’accordo come un trionfo economico per gli USA, con enfasi su crescita economica e riduzione del deficit commerciale. La Commissione Europea usa un tono più pragmatico, sottolineando stabilità, prevedibilità e protezione degli interessi europei, ma riconoscendo che l’accordo non è legalmente vincolante (una sottolineatura sospetta, in quanto trattasi di un’ovvietà) e richiede ulteriori negoziati.

Inoltre la UE fornisce dettagli più specifici su settori esenti (es. prodotti ittici, agricoli non sensibili, chip AI) e sul sistema di quote, mentre la Casa Bianca offre una visione più generale, omettendo dettagli operativi come le quote tariffarie o le esenzioni temporanee.

La Commissione evidenzia che l’accordo è un punto di partenza politico, con dettagli da definire, mentre la Casa Bianca lo presenta come un risultato più consolidato, creando un’impressione di maggiore finalizzazione.

Le divergenze sono significative, in particolare sulle tariffe per acciaio, alluminio, rame e farmaci, e sull’entità dell’eliminazione delle tariffe UE. La Casa Bianca omette dettagli cruciali come il sistema di quote per acciaio e alluminio e l’esenzione temporanea per i farmaci, mentre l’UE non menziona gli acquisti di attrezzature militari, aspetto che costituisce la principale e clamorosa differenza tra i due comunicati.

Insomma, la Commissione sembra “camminare sulle uova” e cerca di rassicurare i propri stakeholder sulla protezione di settori sensibili e sulla natura preliminare dell’accordo.

Ecco i punti chiave dei rispettivi comunicati:

Casa Bianca:

  • Tariffe USA: Impone una tariffa del 15% sulla maggior parte delle merci europee, inclusi auto, componenti auto, farmaci e semiconduttori. Le tariffe su acciaio, alluminio e rame restano al 50%.
  • Eliminazione tariffe UE: L’UE eliminerà tutte le tariffe sui beni industriali americani esportati in Europa, favorendo agricoltori, allevatori, pescatori e produttori USA.
  • Investimenti e acquisti: L’UE si impegna a investire 600 miliardi di dollari negli USA entro il 2028 e ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia USA entro lo stesso anno. Inoltre, acquisterà attrezzature militari USA per “centinaia di miliardi di dollari”.
  • Settori esenti: Tariffe ridotte a zero su aerei, componenti aeronautici, alcuni prodotti chimici, farmaci generici, attrezzature per semiconduttori e alcuni prodotti agricoli.
  • Sicurezza economica: Collaborazione per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento e affrontare le politiche non di mercato di terze parti.
  • Benefici economici: L’accordo ridurrà il deficit commerciale USA con l’UE e promuoverà la crescita economica americana.

Commissione Europea (Comunicato, 29 luglio 2025)

  • Tariffe USA: Conferma la tariffa del 15% come tetto massimo per la maggior parte delle merci europee, ma specifica che i farmaci restano soggetti solo alle tariffe MFN (Most Favoured Nation) fino alla conclusione dell’indagine Section 232, e che il 15% sarà il tetto massimo per eventuali tariffe future su farmaci e semiconduttori.
  • Quote per acciaio e alluminio: Introduce un sistema di quote per acciaio, alluminio e rame, con tariffe inferiori per i volumi entro la quota rispetto al 50% indicato.
  • Eliminazione tariffe UE: L’UE eliminerà le tariffe residue sui beni industriali USA (già basse) e offrirà accesso al mercato per quantità limitate di prodotti ittici (es. merluzzo, salmone, gamberi) e agricoli non sensibili (es. olio di soia, semi, cereali, ketchup, cacao, biscotti) tramite quote tariffarie (TRQ).
  • Investimenti e acquisti: L’UE intende acquistare 750 miliardi di dollari di energia USA (LNG, petrolio, energia nucleare) nei prossimi tre anni e 40 miliardi di euro in chip AI. Inoltre, le aziende europee investiranno 600 miliardi di dollari (circa 550 miliardi di euro) negli USA entro il 2029.
  • Cooperazione: Riduzione delle barriere non tariffarie (es. standard automobilistici, misure sanitarie, riconoscimento delle valutazioni di conformità) e rafforzamento della sicurezza economica.
  • Natura dell’accordo: L’accordo è politico, non giuridicamente vincolante, e i dettagli saranno definiti in negoziati futuri.

Emergono quindi le seguenti discrepanze su diversi essenziali temi:

  1. Tariffe su acciaio, alluminio e rame: la Casa Bianca non menziona il sistema di quote, presentando le tariffe al 50% come fisse, mentre l’UE suggerisce una riduzione effettiva delle tariffe tramite il sistema TRQ, creando una discrepanza significativa.
  2. Tariffe sui farmaci: la Casa Bianca omette l’esenzione temporanea per i farmaci, presentando un’applicazione immediata del 15%, mentre l’UE sottolinea una situazione più favorevole per il settore farmaceutico.
  3. Eliminazione delle tariffe UE: la Casa Bianca presenta un’eliminazione più ampia e generalizzata delle tariffe UE, mentre l’UE sottolinea un approccio selettivo, con protezioni per settori chiave e l’uso di quote tariffarie.
  4. La Casa Bianca menziona che l’UE acquisterà attrezzature militari USA per “centinaia di miliardi di dollari”, un punto completamente assente nel comunicato della Commissione Europea.
  5. La Casa Bianca evidenzia opportunità per agricoltori, allevatori e pescatori americani grazie all’eliminazione delle tariffe UE, mentre l’UE menziona solo un accesso limitato tramite quote per prodotti ittici e agricoli specifici.
  6. L’UE specifica che i farmaci restano soggetti solo alle tariffe MFN fino alla conclusione dell’indagine Section 232, un punto omesso dalla Casa Bianca.
  7. L’UE menziona l’acquisto di 40 miliardi di euro in chip AI dagli USA per mantenere il vantaggio tecnologico, un dettaglio assente nel comunicato della Casa Bianca.
  8. L’UE sottolinea la protezione di settori agricoli sensibili (es. carne bovina, pollame), mentre la Casa Bianca non menziona tali protezioni.
  9. L’UE specifica la cooperazione su standard automobilistici, misure sanitarie e riconoscimento delle valutazioni di conformità, dettagli non menzionati dalla Casa Bianca.

Comprendiamo che redigere un comunicato congiunto – come sarebbe stato normale e auspicabile – forse era prematuro, considerata la distanza tra le rispettive posizioni negoziali, ma l’unico obiettivo che la Commissione si vanta di aver conseguito (certezza, stabilità e prevedibilità) sembra ancora piuttosto lontano. Sono ancora troppi i dettagli mancanti o poco chiari.

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