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Risorse Personale Militare

Difesa, ecco le nuove risorse per il personale militare

La premier ha annunciato un miliardo e mezzo di euro per i rinnovi contrattuali del personale militare previsto in manovra. Non solo, ieri il consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto sicurezza e il decreto legislativo di revisione dello strumento militare. Fatti, numeri e approfondimenti

Dalla manovra risorse pari a 1,5 miliardi di euro per per i rinnovi contrattuali al personale militare.

È quanto ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al tavolo di confronto tra il Governo e le organizzazioni sindacali e le rappresentanze del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico che si è svolto ieri a Palazzo Chigi.

“Per quanto riguarda la manovra, la questione centrale è il tema del rinnovo dei contratti” ha sottolineato Meloni. “Come sapete i contratti del comparto sono scaduti dal 2021 e sono tra quei contratti che hanno bisogno di essere rinnovati” ha aggiunto.

Sempre ieri il Consiglio dei Ministri ha anche varato il pacchetto sicurezza, con numerosi provvedimenti anche per le forze armate, compresa l’approvazione, in via definitiva, del decreto legislativo di revisione dello strumento militare nazionale presentato lo scorso luglio.

“Lo ritengo storico questo doppio appuntamento, perché da parte del governo sono state dedicate risorse per un miliardo e mezzo, seppure in un momento di grande difficoltà economica, al rinnovo dei contratti del comparto e perché sono stati toccati, nell’incontro con i rappresentanti sindacali e con i Cocer, tutti i temi da loro sollevati, compreso l’inizio di un percorso di ragionamento sulla previdenza complementare del comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico”, ha commentato così il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Tutti i dettagli.

LE NUOVE RISORSE PER IL PERSONALE MILITARE

“Con la manovra noi stanziamo cinque miliardi di euro per la contrattazione collettiva nazionale di tutto il settore pubblico – ha continuato Meloni -. In base ai calcoli effettuati dal ministero dell’Economia, tenendo conto della massa salariale e delle retribuzioni medie, e in base anche alle nostre priorità, noi riteniamo che di questi 5 miliardi non meno di 1,4 miliardi saranno destinati alle Forze di polizia e alle Forze armate e altri 100 milioni ai Vigili del fuoco”.

Dunque, complessivamente un miliardo e mezzo di euro interamente destinato al comparto sicurezza e difesa.

Gli stanziamenti in bilancio che determineranno un aumento medio delle retribuzioni del 5,8%, rileva l’Ansa.

Inoltre ci saranno 38 milioni l’anno per la copertura delle polizze assicurative del personale in divisa e misure compensative per la mancata previdenza integrativa con un primo stanziamento di 15 milioni di euro per il 2024-2025, aggiunge oggi il Sole 24 Ore.

INCREMENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE CON IL DECRETO DI REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE

Come già detto, tra le misure adottate ieri in Consiglio dei Ministri, anche il decreto legislativo di revisione dello strumento militare.

Il provvedimento prevede il passaggio dal modello “professionale a 150.000” al modello a 160.000 unità e rimodula gli organici delle Forze Armate inserendo figure professionali ad alta e altissima specializzazione al fine di operare anche nei domini di Spazio e Cyber.

Nello specifico, risulta “deliberato un incremento delle professionalità, quali medici e personale delle professioni sanitarie, commissari, tecnici di laboratorio, ingegneri, genieri, logisti dei trasporti e dei materiali, informatici ed esperti del settore cyber”.

Come precisa la nota della Difesa, l’adozione del provvedimento è “senza nuovi oneri per la finanza pubblica, in quanto è stato modulato entro limiti di spesa compatibili con i risparmi conseguiti con il processo di riduzioni avviato a decorrere dal 2014”.

COSA CAMBIA PER LE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI A CARATTERE SINDACALE TRA MILITARI

Sempre ieri, è avvenuta anche l’approvazione del decreto delegato di coordinamento legislativo che prevede l’inclusione, nel Codice dell’ordinamento militare, delle norme sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM).

Il provvedimento, infatti, ha incluso, nel Codice dell’ordinamento militare, nel pieno rispetto e in attuazione dei principi indicati della Corte costituzionale, il riconoscimento della libertà sindacale al personale delle Forze Armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare nonché le relative e peculiari modalità di esercizio.

AL VIA CONCORSO INTERNO NEL 2024 PER IL PERSONALE MILITARE

Infine, il disegno di legge, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, ha previsto un concorso interno, da effettuare nel 2024, al fine di completare il processo di transito nei marescialli delle professioni sanitarie, di sergenti e volontari, già in servizio permanente, in possesso di titoli e abilitazioni previsti per legge, nonché la possibilità per il personale militare di essere avviato presso enti o agenzie nazionali per acquisire specifiche competenze professionali.

Inoltre, previste rimodulazioni ordinative per quanto riguarda l’Organizzazione mobile e speciale e del Comando Carabinieri della Banca d’Italia, nonché misure volte ad ottimizzare la programmazione delle spese del Centro nazionale di accoglienza degli animali sequestrati e confiscati del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari.

LA SODDISFAZIONE DEL MINISTRO CROSETTO

“È un giorno molto importante per la Difesa e per tutte le Forze Armate non solo per l’approvazione del ‘pacchetto Sicurezza’, ma anche perché, con la approvazione definitiva del decreto legislativo di revisione dello strumento militare nazionale, è partito un percorso di profondo rinnovamento che blocca la riduzione del personale, sin qui imposta dalla legge n. 244 del 2012, e che non era più sostenibile in considerazione degli attuali impegni sul territorio nazionale e in ambito internazionale. Il provvedimento segna un deciso cambio di passo verso un’autentica revisione strutturale e funzionale dello Strumento militare, revisione che si pone tra i passi più significativi degli ultimi anni” ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

“Ritengo davvero storici questi due passaggi: mai si era visto, prima d’ora, uno sforzo e un impegno simile da parte di un governo della Repubblica, e cioè dedicare un cdm specifico a tutto il comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico. Le norme approvate vanno ad affrontare e risolvere temi sollevati da tempo da questo comparto, a favore del personale e non certo dei ministeri”, ha aggiunto il ministro Crosetto.

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