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Pnrr Decreto

Decreto, ecco come Meloni e Fitto cambieranno i poteri sul Pnrr

La cabina di regia del Pnrr a Palazzo Chigi cambierà pelle.  Con il decreto Fitto ora in bozza si procede a un cambio radicale della governance. Con il conferimento di più poteri al governo e con la possibilità di cambiare i dirigenti scelti da Draghi. Ecco che cosa prevede la bozza

 

Il nuovo Governo inizia a disegnare la macchina amministrativa dello Stato a sua immagine e somiglianza. Giovedì prossimo arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla governance del Pnrr. Tra le importanti novità c’è la cancellazione della blindatura dallo spoils system introdotta nel 2021 dall’ex Premier Draghi. La “Segreteria tecnica” sarà sostituita dalla “Struttura di missione” e il “Servizio centrale al Mef” sarà rimpiazzato dall’”Ispettorato generale”. Al di là del renaming delle strutture ciò che cambia è il rafforzamento della struttura di controllo e monitoraggio in capo a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia.

Ecco tutti i dettagli.

DALLA SEGRETERIA TECNICA DI MARIO DRAGHI ALLA STRUTTURA DI MISSIONE

Attraverso le maglie di questa nuova struttura, che sarà l’architrave per il lavoro della premier Meloni e del ministro Raffaele Fitto che ha la delega al Piano, passeranno le trattative con la Commissione europea e si confronteranno i risultati raggiunti con gli obiettivi concordati con Bruxelles. Per la Struttura di missione potrà è prevista l’assunzione di 50 dipendenti e tre dirigenti generali. Così il Governo Meloni manda in soffitta la Segreteria tecnica, strumento introdotto dall’ex premier Mario Draghi e introduce la Struttura di missione che avrà il compito di ereditarne compiti e funzioni.

LE ATTIVITÀ DELLA STRUTTURA DI MISSIONE

Come previsto dalla bozza del DL Attuazione PNRR la Struttura di missione è chiamata a svolgere numerose attività, tra le quali assicurare “il supporto all’Autorità politica delegata in materia di PNRR per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del Governo relativamente all’attuazione del Piano”, assicurare e svolgere “le interlocuzioni con la Commissione europea quale punto di contatto nazionale per l’attuazione del PNRR, nonché per la verifica della coerenza dei risultati derivanti dall’attuazione del Piano e gli obiettivi e i traguardi concordati a livello europeo” e sovraintendere “allo svolgimento dell’attività istruttoria relativa alla formulazione delle proposte di aggiornamento ovvero di modifica del PNRR”. Inoltre, in collaborazione con l’Ispettorato Generale per il PNRR, la Struttura di missione “verifica la coerenza della fase di attuazione del PNRR, rispetto agli obiettivi programmati, e assicura “lo svolgimento delle attività di comunicazione istituzionale e di pubblicità del PNRR”.

FUORI IL SERVIZIO CENTRALE AL MEF, DENTRO L’ISPETTORATO PER IL PNRR

È finito il tempo anche per il Servizio centrale al Mef, guidato da Carmine Di Nuzzo, sarà sostituito dall’Ispettorato generale. Tale nuovo soggetto sarà analogo a quelli che oggi si occupano di finanza pubblica, personale delle PA o affari economici. Si articolerà “in otto uffici di livello dirigenziale non generale e, per l’esercizio dei propri compiti, può avvalersi del supporto di società partecipate dallo Stato”. L’Ispettorato per il Pnrr avrà “compiti di coordinamento operativo sull’attuazione, gestione finanziaria e monitoraggio del PNRR, nonché di controllo e rendicontazione all’Unione europea”, inoltre sarà “responsabile della gestione del Fondo di Rotazione del Next Generation EU-Italia e dei connessi flussi finanziari, nonché della gestione del sistema di monitoraggio sull’attuazione delle riforme e degli investimenti del PNRR, assicurando il necessario supporto tecnico alle amministrazioni centrali titolari di interventi previsti nel PNRR”.

 LA RIORGANIZZAZIONE INTERNA DEI MINISTERI

A questo va aggiunto che tutti i ministeri potranno riorganizzare le loro strutture dedicate al PNRR. Ciò significa “via libera” al riassetto interno delle strutture e delle professionalità apicali all’interno dei dicasteri. I ministri potranno decidere di affidare incarichi e attività di coordinamento a dirigenti di fiducia e sostituire i coordinatori scelti dal governo precedente.

VIA LIBERA ALLO SPOIL SYSTEM

Una riorganizzazione che ha tra le sue finalità quella di piazzare nei punti nevralgici della nuova macchina amministrativa uomini e donne fedeli alla Premier e al suo partito. La prima alla quale sarà chiesto di fare un passo di lato, secondo quanto riportato da Repubblica, è Chiara Goretti, “la coordinatrice della Segreteria scelta e blindata da Draghi”. Un’altra poltrona che potrebbe saltare è quella di Davide Ciferri, arrivato al ministero dei Trasporti (ora in mano a Matteo Salvini) attraverso concorso pubblico, con l’ex ministro Enrico Giovannini.

CHIUDE IL TAVOLO PER IL PARTENARIATO ECONOMICO

Nella bozza di DL fatta circolare da Palazzo Chigi è scomparso il tavolo per il partenariato economico, sociale e territoriale. Un organo consultivo, che non aveva poteri decisionali, ma nel quale le parti sociali potevano confrontarsi sul PNRR. Tuttavia gli amministratori locali e i rappresentati delle parti sociali siederanno direttamente in cabina di regia. Quando saranno in discussione temi che di loro interesse in cabina di regia siederanno: Massimiliano Fedriga (presidente della conferenza delle Regioni), Michele de Pascale (presidente Upi), Antonio Decaro (presidente Anci) e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

DIMEZZAMENTO DEI TERMINI DELLE PROCEDURE

Il tempo, però stringe, e per imprimere un’accelerata ai progetti del PNRR in ritardo il decreto ha confermato il dimezzamento dei termini delle procedure che, se in ballo ci sono gli investimenti del PNRR, si riducono da 30 a 15 giorni i termini dell’intimazione ad adempiere realizzata con i poteri sostitutivi. Quest’ultimi, che possono essere attivati dell’autorità politica responsabile del progetto, e non più la segreteria tecnica di Palazzo Chigi, scattano quando un ente territoriale si rende responsabile di ritardi tali da mettere a rischio un obiettivo del PNRR.

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