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Inps Cig

Decreto Cura Italia, ecco le novità su autonomi e partite Iva (ma i professionisti sbuffano)

Il punto sulle misure previste per lavoratori autonomi e partite Iva tra novità, annunci e critiche

Al via dalla prossima settimana le richieste per ottenere i 600 euro previsti dal decreto “Cura Italia” per lavoratori autonomi, partite Iva, stagionali, occasionali, del turismo e dello spettacolo. Una platea di circa 5 milioni di contribuenti che potrà presentare domanda direttamente sul sito dell’Inps e senza fretta. Nessun click day, insomma, idea che aveva scatenato molte polemiche, ma solo un giorno d’inizio come ha chiarito il presidente dell’istituto di previdenza, Pasquale Tridico che per primo aveva fatto questa ipotesi.

Ma dai professionisti — e in particolare dai consulenti sul lavoro — giungono critiche e suggerimenti perché le misure sono giudicate insufficienti (qui il commento del commercialista Giuliano Mandolesi per Start)

Ecco tutti i dettagli.

CRITICHE E RICHIESTE DEI CONSULENTI DEL LAVORO

“Fondamentale per la categoria sarebbe la chiusura almeno per un mese del Paese con il rinvio di qualsiasi pagamento e scadenza, ma con la corresponsione di acconti ai lavoratori subordinati di integrazioni salariali o stipendi. Ma in presenza di un numero comunque alto di imprese e lavoratori al lavoro questo non sarà possibile”, spiegano i consulenti del lavoro. Ecco, dunque, alcune tra le più importanti proposte di emendamento, presentate oggi a Palazzo Madama.

L’Ammortizzatore sociale unico (Asu), spiegano i consulenti del lavoro, “risolve il problema della disparità di trattamento di classi diverse di lavoratori, appartenenti a settori e Regioni differenti, ma senza lavoro per la medesima causa. Le procedure iper burocratizzate attualmente esistenti, peraltro molto condizionate dalla fase sindacale, devono essere superate da strumenti snelli, efficaci e rapidi. La parcellizzazione degli strumenti di integrazione salariale non aiuta l’equità sociale e il sostegno immediato ai lavoratori dipendenti da aziende colpite o chiuse a causa dell’epidemia”.

E ancora il pagamento diretto degli ammortizzatori sociali “per far fronte alla mancata liquidità degli imprenditori, che sono attualmente in difficoltà ad anticipare le retribuzioni ai dipendenti”. Inoltre l’esclusione obbligo fruizione ferie prima della cig, spiegano i consulenti, “elimina il problema creatosi in questa prima fase di applicazione del decreto”.

Per i consulenti del lavoro l’eliminazione “del vincolo iscrizione enti o fondi per godimento cig sblocca la situazione di centinaia di migliaia di artigiani e di loro dipendenti; l’eliminazione sospensione procedure licenziamenti interviene su una misura penalizzante per le aziende che si trovano per giustificati motivi oggettivi ad interrompere i rapporti di lavoro; la semplificazione richieste cig per soggetti multilocalizzati risolve problema insorto in questi primi giorni di applicazione per le aziende che operano in diverse regioni; la sospensione generalizzata di versamenti contributi e tributi misura necessaria per dare respiro agli imprenditori e ai professionisti, che in questi giorni non riescono a fronteggiare gli obblighi normativi a causa delle restrizioni e dei mancati incassi; l’eliminazione della proroga di due anni per gli accertamenti riporta in equilibrio il rapporto stato-contribuenti”.

“Questi ultimi, in questa occasione, non solo risultano penalizzati economicamente, ma si vedono applicati dei rinvii minimi alle scadenze”, concludono i consulenti del lavoro.

COS’HA DETTO TRIDICO AL SOLE 24 ORE

Intervistato dal Sole 24 Ore sulle misure del “Cura Italia” che l’Inps sta gestendo, Tridico sottolinea: “Questa settimana chiudiamo con le ultime disposizioni operative, le circolari e i messaggi. Inps sta gestendo un pacchetto straordinari con 16 misure di tutela del valore di oltre 10 miliardi destinate a una platea di 11 milioni di cittadini”.

Per quanto riguarda i 600 euro, si potranno presentare le domande dal 31 marzo in poi e “si potrà farlo con una procedura unica di accesso con Pin semplificato. Chi non ha il Pin lo chiede sul nostro portale e riceve sul cellulare la parte completa del codice, saltiamo i tempi della spedizione postale. E questo vale per i bonus 600 euro per tutte le categorie indicate nel decreto: partite Iva, autonomi, agricoli, turismo, spettacolo ma anche badanti, lavoratori occasionali, stagionali”. Le prestazioni saranno pagate, spiega, tramite l’Iban del beneficiario.

A proposito del click day, il presidente dell’Inps chiarisce: “Io parlerei di giorni di inizio per fare domanda. Non c’è fine e non c’è da fare nessuna corsa. I bonus partono ora e restano in campo per tutto il tempo necessario e saranno finanziati nuovamente se l’emergenza dovesse prolungarsi e con esse il lockdown in corso”.

LA COMUNICAZIONE DELL’INPS

Nei giorni scorsi l’Istituto di previdenza aveva già tentato di fare chiarezza con una nota ufficiale con cui delineava la procedura per inoltrare la richiesta da parte dei circa 5 milioni di contribuenti interessati tra lavoratori autonomi, partite Iva, lavoratori agricoli, del turismo e dello spettacolo senza limiti di reddito e fatturato. “Si può presentare domanda in via telematica tramite il sito web dell’Inps per richiedere l’assegno a parziale compensazione di mancati introiti nel mese di marzo” scriveva. A disposizione un Pin semplificato creato ad hoc che può essere richiesto dalla prossima settimana. Inoltre, l’Inps specificava che il bonus può essere richiesto anche da lavoratori autonomi o professionisti iscritti agli Ordini che versano contributi ad altre casse previdenziali.

E riguardo al click day: “Si precisa che non c’è nessun click day, inteso come finestra dentro la quale si possono fare domande di prestazioni. Le domande saranno aperte a tutti e ci sarà un giorno d inizio, con un click. Su questa formula, che sarà spiegata meglio a tutti gli utenti, c’è stato purtroppo un grande fraintendimento”.

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