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Codici Ateco, ecco le attività che riapriranno il 14 aprile. Il testo definitivo del decreto

Che cosa ha deciso il governo. La proroga del lockdown al 3 maggio. La riapertura di alcune attività economiche. Tutti i dettagli con il decreto integrale

Arriva la proroga dal 14 aprile al 3 maggio del “lockdown” per ridurre il contagio da Coronavirus. Ma alcune attività economiche potranno riaprire dal 14 aprile. Ecco tutti i dettagli.

La lista di attività che possono riaprire dal 14 aprile si allunga di poco. Tra i negozi al dettaglio la riapertura interessa soltanto librerie, cartolerie e negozi di vestiti per bambini e neonati. Quanto alle attività produttive, ripartiranno la silvicoltura (con la produzione delle relative macchine), l’industria del legno (esclusi i mobili) e della paglia, la fabbricazione di componenti, schede elettroniche e computer. Per tutto il resto, comprese le limitazioni degli spostamenti per i cittadini, il lockdown proseguirà fino al 3 maggio.

IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO 10 APRILE

“Abbiamo deciso di prorogare le misure sino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria e di cui mi assumo tutta la responsabilità”. Così il premier Giuseppe Conte, aprendo ieri la conferenza stampa sul nuovo Dpcm.

La decisione, ha spiegat0, è stata assunta dopo “vari incontri” e il comitato tecnico scientifico “ci ha dato conferma che la curva epidemiologica è incoraggiante, le misure adottate stanno dando frutti e stanno funzionando”.

Dal 14 aprile aperte cartolibrerie e librerie. Anche negozi per neonati e bambini.

Alla fine nel decreto, oltre a librerie, cartolibrerie e negozi per bimbi, sono entrate una decina di attività consentite: dall’uso delle aree forestali alla fabbricazione dei computer, dalla cura e manutenzione del paesaggio alle opere idrauliche, fino al commercio all’ingrosso di carta e cartone.

IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO 10 APRILE

“Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza” ad aprire alcune attività produttive, ha detto il premier.

“L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità ma ripartire: dipenderà dai nostri sforzi”, ha aggiunto.

“La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita, un segnale positivo che non deve però farci abbassare la guardia”, ha sottolineato ieri il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ricordando che le misure sono “essenziali”.

Dall’11 aprile, sarà operativa la task force che si dovrà occupare di ‘pensare’ la Fase 2, vale a dire come ricostruire l’Italia nei mesi a venire visto che per lungo tempo dovremo convivere con il Covid 19, in attesa che arrivi il vaccino. (qui l’approfondimento di Start su chi gli esperti nominati da Conte)

“Non possiamo aspettare che il virus sparisca. Dobbiamo ripensare le nostre organizzazioni di vita” e per farlo, spiega Conte, “servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO 10 APRILE

Al secondo sta lavorando l’Inail, che ha già predisposto una mappa con tre livelli di rischio e le corrispettive categorie lavorative: ristoranti, bar, scuole, cinema, teatri, parrucchieri, ad esempio, sono tutte attività a rischio massimo.

Il primo, di pilastro, è invece nelle mani di Vittorio Colao, l’ex amministratore delegato di Vodafone che sarà alla guida della task force composta da giuristi, economisti ed esperti di alto livello chiamati ad un compito tutt’altro che semplice: trovare le ‘ricette’ per trascinare l’Italia fuori dalla crisi determinata dal coronavirus.

Rispetto ai precedenti provvedimenti, inoltre, il Dpcm consente di andare in azienda per predisporre le buste paga così come autorizza “previa comunicazione al prefetto, la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture”.

Resta possibile anche svolgere attività motoria da svolgere “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.

Per il resto, lockdown era e lockdown rimane: niente parchi, niente case vacanze, niente sport, compresi gli allenamenti per i professionisti. Neanche la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni: si resta dove si è, fino al 3 maggio.

IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO 10 APRILE

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