Attorno alla proposta di Denis Dumont si sta creando un ampio consenso tra gli azionisti del Credito Valtellinese.
CHE COSA SUCCEDERA’ IN CREVAL SECONDO MF
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, già oggi circa il 20% del capitale sarebbe orientato a sostenere la lista presentata dall’imprenditore francese che il mese scorso ha chiesto la revoca del consiglio di amministrazione.
I TEMPI DELLA VOTAZIONE PER CREVAL
La proposta sarà messa in votazione all’assemblea straordinaria del prossimo 12 ottobre insieme alla nomina del nuovo board.
L’APPEAL DELLA LISTA DI DUMONT
La lista di Dumont potrebbe essere appoggiata soprattutto dai grandi hedge fund entrati in Creval con l’ultimo aumento di capitale da 700 milioni, chiuso all’inizio di quest’anno.
LE VOCI SUI FONDI NEL CREDITO VALTELLINESE
Tra gli altri si fanno i nomi dell’americano Steadfast Capital Management e dell’inglese Hosking Partners che guarderebbero con favore non solo al ricambio nella governance, ma anche a una possibile accelerazione sul versante m&a.
IL NOME DI LOVAGLIO COME NUMERO UNO DI CREVAL
In aggiunta per alcuni fondi è un elemento di garanzia la candidatura alla presidenza di Luigi Lovaglio, banchiere particolarmente apprezzato per il lavoro svolto in Bank Pekao (Unicredit).
CHE COSA FARANNO GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI
Non va però dimenticato che una larga fetta di investitori istituzionali non ha ancora deciso come muoversi il 12 ottobre. In particolare, alcuni proxy advisor potrebbero suggerire ai fondi di appoggiare la lista di Assogestioni che candida in consiglio di amministrazione Anna Doro, Serena Gatteschi, Stefano Gatti e Paolo De Martinis.
LA POSIZIONE DI ASSOGESTIONI
Ancora una volta, insomma, Assogestioni sarà determinante per l’esito dell’assemblea. L’associazione peraltro non ha ancora scoperto le carte sulla revoca del vecchio board (che sarà il primo punto all’ordine del giorno dell’assise) e, si fa notare, un voto a favore non è scontato. In pochi però a Sondrio si aspettano che la proposta di revoca possa essere respinta.
IL SILURAMENTO DI FIORDI
Del resto la decisione del cda uscente di non presentare una lista dimostra la volontà di evitare spaccature nel corpo sociale. Il presidente Miro Fiordi, che per quasi vent’anni ha retto il timone della banca, ha quindi scelto di favorire il ricambio al vertice per evitare che la governance del Credito Valtellinese si trasformi in un terreno di scontro come accaduto in altre banche italiane.
DI CHE COSA SI E’ DISCUSSO NEL CDA
Proprio ieri il cda si è riunito per l’ultima volta prima dell’assemblea. Nell’incontro gli amministratori si sarebbero concentrati soltanto su tematiche di ordinaria amministrazione, completando insomma il lavoro prima del passaggio di consegne.
IL RUOLO DI SELVETTI
A garanzia di continuità sul fronte industriale conserverà comunque l’incarico l’amministratore delegato Mauro Selvetti, in lista con Dumont. Il banchiere è stato infatti il regista sia del piano industriale che del processo di rafforzamento patrimoniale che ha rimesso Credito Valtellinese in carreggiata nei mesi scorsi.
(articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza)