skip to Main Content

Credem

Credem: conti 2022 e previsioni 2023

Che cosa emerge dal bilancio 2022 del gruppo bancario Credem. L'articolo di Emanuela Rossi.

Utile netto e dividendo in crescita nel 2022 per Credem, da pochi giorni guidata dal nuovo direttore generale Angelo Campani. Per l’istituto, nato nel 1910 come Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia, le cedole staccate negli ultimi cinque anni superano i 340 milioni di euro.

UTILE, RISULTATO E COSTI

Nei conti approvati dal consiglio d’amministrazione si registra un utile netto consolidato a 317 milioni di euro (+23%) dopo aver spesato oltre 60 milioni di euro di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà.

Segno più anche per il margine di intermediazione, in progresso del 10,2% rispetto al 2021 a circa 1,5 miliardi di euro grazie al positivo contributo del margine finanziario (+33,5%) e alla performance delle commissioni sui prodotti bancari (carte di credito e debito, conti correnti, incassi e pagamenti, finanziamenti) così come per il risultato operativo a 572,6 milioni rispetto a 460,9 milioni del 2021 (+24,2%). Il ritorno sul capitale è pari al 9,8%, a fronte di un Rote pari dell’11,5%.

Sul fronte dei costi operativi si registra un aumento su base annua del 2,5% da 802 milioni rispetto ai 782,6 milioni nel 2021. In particolare, le spese amministrative ammontano a 238,6 milioni (+2,9% a/a) e le spese per il personale arrivano a 563,4 milioni (+2,3% a/a).

RACCOLTA, PRESTITI E QUALITÀ DEL CREDITO

Per quanto riguarda i prestiti alla clientela nel 2022 salgono a 34,5 miliardi di euro, +4% rispetto al 2021 (quasi quattro volte rispetto al sistema, in crescita dell’1,1%). Superano i 4 miliardi di euro i nuovi patrimoni dei clienti depositati presso l’istituto (produzione netta) che raggiungono complessivamente quota 87,1 miliardi di euro (-3,6% a/a), di cui patrimoni gestiti a 31 miliardi di euro (-12,3% a/a) che risentono perlopiù dell’andamento dei mercati. La raccolta diretta da clientela cresce a 36,3 miliardi di euro (+5,1% a/a) mentre i prodotti assicurativi scendono a 8,3 miliardi di euro (-4,7% a/a) con i premi legati a garanzie di protezione vita e danni in aumento del 13,2% rispetto all’anno precedente.

Non preoccupa la qualità del credito: l’incidenza dei crediti problematici (Gross NPL Ratio) è pari al 2,1% dei prestiti, rispetto al 3,15% medio delle banche italiane e al 2,29% medio delle banche europee. Il rapporto tra crediti deteriorati netti (NPL netti) e impieghi netti si ferma a 0,94%.

DIVIDENDI E REQUISITI PATRIMONIALI

Per il 2022 Credem intende distribuire un dividendo pari a 0,33 euro per azione, in crescita del 10% rispetto al 2021 per un ammontare complessivo di 112,3 milioni di euro, ovvero – come si diceva – oltre 340 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Intanto il Common Equity Tier 1 Ratio di Vigilanza è al 13,72% rispetto al 7,56% minimo assegnato dalla Banca centrale europea. Per il 2023 il requisito patrimoniale complessivo ammonta a 7,56% per il CET 1 ratio, mentre i requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono rispettivamente fissati a 9,25% e 11,5%.

QUALCHE NUMERO SUL GRUPPO

Nel 2022 il Credem, che oggi è presente in 19 regioni, ha acquisito circa 130mila nuovi clienti e ha assunto 281 persone, cifra che porta a quasi 1.500 gli inserimenti negli ultimi cinque anni. Oltre l’85% dei dipendenti ha un contratto di smart working attivo e lo scorso anno sono state erogate 39mila giornate di formazione continua, anche da remoto (in media 5,9 giorni pro capite). Secondo Campani, che dai primi di febbraio sostituisce Nazzareno Gregori, che è andato in pensione, i risultati raggiunti “ribadiscono la capacità di Credem di saper creare valore e reagire tempestivamente ai cambiamenti economici, sociali e geopolitici che abbiamo vissuto nel 2022”.

La promessa è quella di continuare “a lavorare nel solco della nostra storia fatta di successi e obiettivi raggiunti, con lo sguardo rivolto al futuro sempre con lo scopo di supportare la crescita sostenibile delle famiglie e delle imprese, promuovendo lo sviluppo economico e sociale dei territori e della collettività”.

PREVISIONI PER IL 2023

Per il 2023 il Credito Emiliano, si legge nella nota che accompagna i conti, “conferma le linee guida della propria gestione: lo sviluppo commerciale superiore alla media di mercato, il mantenimento della qualità del credito, la ricerca del giusto equilibrio tra efficienza operativa e proseguimento della progettualità, in particolare su omnicanalità e digitale, per essere competitivi sulle diverse aree di business, il rafforzamento del wealth management e il completamento del progetto di rafforzamento del polo di private banking (interamente concentrato all’interno della società del Gruppo già dedicata a tale scopo e ridenominata Credem Euromobiliare Private Banking), il percorso di integrazione di un approccio sostenibile (ESG – Environmental, Social, Governance) all’interno dei processi, dei rischi e dei prodotti, ferma restando la solidità del profilo di rischio e dei livelli patrimoniali”.

Back To Top