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Così Amplifon risponde all’indagine dell’Antitrust sugli apparecchi acustici

Dopo l’indagine conoscitiva dell’Antitrust sugli apparecchi acustici, Amplifon introduce un nuovo modello commerciale per garantire maggiore trasparenza e tutela ai consumatori. Tutti i dettagli

 

A seguito dell’indagine conoscitiva condotta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) sul settore degli apparecchi acustici, conclusa nell’aprile 2024, Amplifon ha fatto sapere di aver adottato in Italia un nuovo modello di offerta commerciale, entrato in vigore lo scorso maggio.

La società, che non ha ricevuto alcun rilievo da parte dell’Autorità, si impegna a fornire informazioni più chiare, complete e comprensibili ai consumatori, sia sul costo dei dispositivi sia sui servizi accessori. Aspetti sui quali l’Antitrust aveva osservato criticità nel settore.

L’INDAGINE DELL’ANTITRUST

Nell’aprile 2024, l’Agcm ha concluso un’indagine conoscitiva avviata nel settembre 2023 sul settore degli apparecchi acustici. Al termine dell’indagine ha segnalato diverse criticità legate alla trasparenza delle offerte commerciali rivolte ai consumatori e alle forniture tramite il Servizio sanitario nazionale (Ssn).

Secondo l’Autorità, in Italia sono circa 7 milioni le persone che soffrono di problemi di udito, e di queste almeno 2,5 milioni utilizzano già un apparecchio acustico. Nonostante l’ampiezza della domanda, il mercato presenta distorsioni significative che penalizzano i consumatori.

PREZZI ELEVATI E INFORMAZIONI POCO CHIARE PER I CLIENTI

In particolare, l’Antitrust aveva rilevato “una scarsa trasparenza delle condizioni commerciali praticate al pubblico”, con i consumatori che fanno fatica a ottenere informazioni chiare sia sul prezzo che sulle caratteristiche tecniche dei dispositivi. Un elemento critico evidenziato riguarda la vendita combinata di apparecchi e servizi di assistenza, spesso proposta senza distinzione tra i due, con un impatto significativo sul prezzo finale.

Il costo medio per un singolo apparecchio acustico in Italia oscilla tra 1.500 e 2.100 euro, superiore rispetto a Paesi comparabili come la Francia, dove peraltro il supporto pubblico all’acquisto è più consistente. L’Agcm aveva quindi segnalato l’urgenza di misure normative che impongano una chiara distinzione tra il costo del dispositivo e quello dei servizi associati.

FORNITURE PUBBLICHE TRA NORMATIVA INCERTA E RESISTENZE COMMERCIALI

Per quanto riguarda il Ssn, l’indagine ha fatto emergere “gravi difficoltà nelle procedure di acquisto pubblico”, causate da una normativa poco chiara che ha ostacolato l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea). L’Autorità ha anche denunciato “una forte opposizione dei principali operatori commerciali” all’avvio di procedure di gara.

L’Agcm aveva suggerito di passare da un regime “a tariffa” a un sistema concorrenziale basato su gare pubbliche, per garantire un uso più efficiente delle risorse e stimolare l’innovazione. Tra le proposte avanzate, anche l’introduzione di un voucher o “buono-udito”, da assegnare direttamente agli assistiti, per permettere loro di scegliere liberamente il fornitore e favorire la concorrenza nel settore.

LA RISPOSTA DI AMPLIFON

A distanza di un anno, Amplifon, primo operatore nel mercato degli apparecchi acustici con una quota di circa il 40%, ha reso noto di aver adottato, dallo scorso maggio, un nuovo modello di proposta commerciale in Italia – nonostante nei confronti della società non fossero emersi rilievi da parte dell’Autorità.

Il nuovo approccio, riferisce l’azienda, è stato pensato per offrire “un’informazione più chiara, completa e facilmente comprensibile sui propri servizi e dispositivi acustici”.

“La nuova proposta – afferma Amplifon – si inserisce nel più ampio percorso di responsabilità e innovazione che l’azienda sta portando avanti, con l’obiettivo di migliorare continuamente la qualità del servizio, la correttezza dell’informazione e l’esperienza delle persone che si affidano ogni giorno ad Amplifon”.

IN COSA CONSISTE LA NUOVA PROPOSTA COMMERCIALE

Per migliorare la “scarsa trasparenza delle condizioni commerciali praticate al pubblico” rilevate dall’Antitrust nel settore in generale, Amplifon ha previsto un documento suddiviso in varie sezioni, che comprendono un riassunto della situazione uditiva del paziente, che si traduce in una vera e propria cartella clinica; informazioni di carattere generale sul perché è importante prendersi cura del proprio udito; contenuti della soluzione Amplifon all inclusive, composta dall’elenco dei servizi inclusi nel protocollo Amplifon (fase di pre-fitting della soluzione comprensiva di test e consulenza, fitting vero e proprio e follow-up) e dalla scheda tecnica del prodotto scelto. Infine, vengono presentati i dettagli dell’offerta e il quadro audiologico con le necessità del cliente.

DIFFERENZA TRA LA VENDITA DEL PRODOTTO E DEI SERVIZI DI ASSISTENZA

Riguardo alla distinzione tra il costo del dispositivo e quello dei servizi associati, che secondo l’Agcm rappresenta un punto critico perché spesso combinato e con un impatto significativo sul prezzo finale, esperti del settore ritengono che non possano essere slegati visto, per esempio, il lavoro degli audioprotesisti che seguono il cliente sia nella scelta del prodotto che nel suo utilizzo.

NODO PREZZI E LEA

In materia di prezzi poi, dovendo considerare il mercato, l’Italia – osservano fonti del settore – non gode degli stessi livelli di rimborso pubblico, per esempio, della Francia così come degli stessi livelli di accessibilità dato che in Francia il rimborso degli ipoacusici è del 100%, mentre in Italia i rimborsi sono possibili a chi presenta livelli di invalidità al 34% con ipoacusia superiore a 55db.

Una novità, invece, è stata introdotta a inizio anno, quando in Italia sono partiti i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), che metteranno a disposizione dei consumatori aventi diritto al mercato sociale anche i dispositivi con nuove tecnologie digitali.

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