A conferma della strategia intrapresa negli ultimi anni, in cui ha aumentato la spesa in ricerca e sviluppo, Sanofi acquisirà il gruppo biofarmaceutico statunitense Blueprint Medicines Corporation per un massimo di 9,5 miliardi di dollari. L’obiettivo è rafforzare la propria posizione nelle malattie immunologiche rare.
COSA FA BLUEPRINT MEDICINES CORPORATION
Blueprint Medicines Corporation, con sede nel Massachusetts, è un’azienda di biotecnologia specializzata in trattamenti per la mastocitosi sistemica, una rara malattia del sangue.
L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI SANOFI
Sanofi, che ha chiuso l’acquisizione di Blueprint per un massimo di 9,5 miliardi di dollari, pagherà inizialmente 129,00 dollari per azione in contanti, ovvero circa 9,1 miliardi di dollari. L’operazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre.
Stando ai dati LSEG riportati da Reuters, si tratta del più grande accordo siglato da un’azienda sanitaria europea finora quest’anno.
Per il Ceo di Sanofi, Paul Hudson, l’acquisizione di Blueprint rappresenta “un passo strategico in avanti nei portafogli rari e immunologici della casa farmaceutica, migliora la pipeline e accelera la trasformazione nella principale azienda immunologica al mondo”.
LA REAZIONE DELLA BORSA
Le azioni di Blueprint, riferisce l’agenzia di stampa, sono balzate del 27% a 128,74 dollari nelle contrattazioni pre-mercato. Il titolo Sanofi invece è sceso di circa l’1%.
QUALI FARMACI EREDITA SANOFI DA BLUEPRINT
L’accordo, fanno sapere le aziende, aggiungerà al portafoglio di Sanofi il farmaco per malattie immunologiche rare Ayvakit (noto anche come Ayvakyt), approvato negli Stati Uniti e nell’Ue, e una promettente pipeline immunologica in fase avanzata e iniziale. Ayvakit è l’unico medicinale approvato per la mastocitosi sistemica avanzata e per la mastocitosi sistemica indolente, due rare malattie del sangue che si verificano quando il corpo produce un tipo di globuli bianchi (mastociti) anomali, innescando una risposta allergica continua.
L’acquisizione porta a Sanofi anche elenestinib, un medicinale di nuova generazione per la mastocitosi sistemica, così come BLU-808, un inibitore di KIT wild-type orale altamente selettivo e potente che ha il potenziale per trattare un’ampia gamma di malattie in immunologia.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Per gli analisti di JP Morgan, la transazione “senso strategico e finanziario” ed è “un buon affare per Sanofi a una valutazione ragionevole, che gli investitori dovrebbero vedere come un aspetto positivo nel tempo”.
Inoltre, hanno sottolineato che Blueprint si aspetta che Ayvakit raggiunga vendite annuali di circa 2 miliardi di dollari entro l’anno fiscale 2030.
LA STRATEGIA DI SANOFI
Questa, ricorda Reuters, è l’ultima di una serie di acquisizioni da parte di Sanofi, che il mese scorso, ha annunciato l’acquisto di Vigil Neuroscience per 470 milioni di dollari e a gennaio 2024 ha concluso un accordo da 2,2 miliardi di dollari per l’azienda biotecnologica statunitense Inhibrx. E, stando al suo Ceo, l’azienda “mantiene ancora una notevole capacità per ulteriori accordi”.
Tale strategia infatti è perseguita già da due anni dalla società francese, la quale recentemente ha subito una battuta d’arresto dopo che un farmaco sperimentale per pazienti con una condizione polmonare comunemente chiamata “polmone del fumatore” ha fallito uno studio di fase avanzata.
Sanofi, inoltre, intende investire almeno 20 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro il 2030 per potenziare la produzione e la ricerca, come auspicato dal presidente Donald Trump, in attesa che si pronunci sui dazi per i prodotti farmaceutici.