Si sta per delineare il futuro di Sparkle, l’unità sottomarina strategica di Tim che la società guidata da Pietro Labriola aveva messo in vendita insieme alla rete fissa.
Ieri sera Tim ha comunicato di aver ricevuto dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e da Retelit, società controllata dal fondo Asterion, un’offerta non vincolante per l’acquisto di Sparkle. La proposta – prosegue una nota del gruppo Tim – riconosce per Sparkle un enterprise value di 700 milioni di euro, avrà validità fino al 15 ottobre e sarà sottoposta all’esame del consiglio di amministrazione di Tim al termine delle attività istruttorie propedeutiche alla valutazione dell’offerta.
La mossa si sposa con gli sforzi del governo italiano per assicurarsi il controllo di Sparkle, la società che gestisce i cavi sottomarini internazionali, ritenuta strategica, del valore di 1 miliardo.
La vendita di Sparkle fa parte infatti del piano del ceo di Tim Labriola di separarsi dalle attività di rete fissa per ridurre il suo debito. A luglio Tim ha finalizzato la cessione della rete al fondo statunitense Kkr. E restava ora da chiudere la partita per la società dei cavi sottomarini.
Il mercato approva la notizia: sale in borsa il titolo Tim dopo aver ricevuto l’offerta non vincolante per Sparkle, giudicata migliorativa dagli analisti anche se inferiore.
Tutti i dettagli.
TIM RICEVE OFFERTA MIGLIORATIVA PER SPARKLE DAL MEF E RETELIT
Come precisano le note sia di Tim sia del Mef, l’offerta ricevuta è non vincolante dunque potrebbe essere soggetta a una negoziazione, e valuta Sparkle circa 700 milioni di euro di enterprise value.
Quindi non si parla più del meccanismo di earnout (come la precedente offerta), bensì l’offerta garantirebbe invece a Tim di incassare subito 700 milioni, risparmiare sugli investimenti in conto capitale per la rete dei cavi e consentirebbe comunque di incassare una plusvalenza, dato che a fine dicembre la partecipazione di Sparkle era stata svalutata nel bilancio consolidato a 431 milioni (e 481 milioni in quello della Spa), segnala Repubblica.
DOPO AVER RESPINTO LA PRECEDENTE OFFERTA DEL MEF A FEBBRAIO
La valutazione è migliorativa nell’immediato rispetto a quella dell’offerta presentata il 31 gennaio scorso dal solo Tesoro, precisa il Sole 24 Ore. A febbraio Tim aveva respinto infatti una precedente offerta da parte del Mef che valutava Sparkle 625 milioni di euro riconosciuti al closing più altri 125 milioni di earnout, “erogabili cioè al verificarsi di determinate condizioni che, si dice, non fossero proprio facilmente realizzabili” puntualizza il quotidiano confindustriale.
Se il cda darà il via libera alla nuova offerta, il closing dovrà avvenire entro la prima metà del 2025, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore.
COS’È SPARKLE
Sparkle è la società che detiene il sistema di infrastrutture internazionale che permette il trasferimento delle comunicazioni voce e traffico dati in più di ben 50 paesi con i suoi apparati e server e i suoi 600 chilometri di rete. La sua rete sottomarina trasmette informazioni tra paesi in Europa, nel Mediterraneo e nelle Americhe.
“Si tratta del quarto operatore al mondo nel suo settore (classifica Caida basata sull’offerta di collegamenti Internet), che ha un posizionamento strategico”, rimarca il Sole 24 ore.
GLI ULTIMI NUMERI
Guardando agli ultimi numeri dell’operatore dei cavi sottomarini di Tim, la società guidata oggi da Enrico Maria Bagnasco e presieduta da Alessandro Pansa ha archiviato il bilancio 2023 con ricavi pari a 1025,5 milioni di euro e un Ebitda di 130,8 milioni.
“Una volta tolti gli ammortamenti – a fronte della necessità di investire un centinaio di milioni l’anno – l’Ebit è però risultato negativo per 9,3 milioni, mentre la perdita netta dell’esercizio è stata pari a 42,5 milioni. La situazione patrimoniale della società, che andrebbe riequilibrata, è appesantita dal dividendo straordinario di 400 milioni pagato alla controllante nel 2021 ricorrendo al debito”, spiega il Sole 24 Ore.
COSA GIÀ FA ASTERION IN ITALIA
Dunque, in caso di accettazione dell’offerta da parte di Tim, il 100% di Sparkle passerebbe in mano al Mef e a Retelit (controllata da Asterion).
Asterion è un fondo spagnolo nato dal lavoro di Jesús Olmos Clavijo, attuale ceo del gruppo, Winnie Wutte e Guido Mitrani. Il fondo è nato per investire nel mercato medio delle infrastrutture europee. A novembre 2021 Asterion ha acquisito Retelit e a luglio 2022 Irideos, rilevata da F2i. Con queste acquisizioni il fondo spagnolo ha dato vita a un polo B2B dell’Ict in Italia “con oltre 30 data center di proprietà – fra cui Avalon Campus, il maggiore Interconnection hub italiano, più di 40.000 km di rete che portano le tecnologie di accesso nelle principali città italiane ed europee, 25.000 km di cavi sottomarini in fibra ottica di ultima generazione, che toccano 3 continenti” come spiegato da CorCom l’anno scorso.
BRILLA IL TITOLO TIM A PIAZZA AFFARI DOPO OFFERTA MEF-RETELIT PER SPARKLE
Nel frattempo, sono scattati gli acquisti sulle azioni Tim che stamani si porta in cima al listino milanese dopo aver ricevuto l’offerta non vincolante dal ministero dell’Economia e Retelit per Sparkle, giudicata migliorativa dagli analisti anche se inferiore. Alle ore 12 il titolo svetta con un rialzo del 2,31% a 0,25 euro.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
“La nuova offerta benché leggermente inferiore rispetto alla proposta presentata lo scorso gennaio e alla nostra valutazione (a 770 miliardi) ha il vantaggio di rimuove le incertezze legate agli earnout” commentano gli analisti di Intermonte ripresi da Radiocor. “La nuova offerta non vincolante (quindi migliorabile) – proseguono gli analisti – se accettata, consentirebbe alla ServCo di incassare ulteriori risorse finanziare da destinare al suo piano di rilancio e abbattere il debito, senza mettere a repentaglio il profilo di generazione di cassa”. Intermonte ha un buy su Tim con prezzo obiettivo a 0,38 euro.
Anche per Equita, che ha un giudizio buy con target price a 0,34 euro, il valore dell’offerta, “pur essendo leggermente inferiore alle nostre ipotesi (750 mln) è nel complesso migliorativo rispetto a quanto proposto a gennaio”. La cessione di Sparkle a 700 mln euro di enterprise value, dice Equita, migliorerebbe il free cash flow di gruppo poco meno di 50 mln, riporta ancora Radiocor. “Valuteremmo quindi opportuna la cessione – conclude Equita – che libererebbe risorse per opzioni a nostro avviso più interessanti, inclusa la semplificazione della struttura societaria’. Dal punto di vista contabile l’operazione genererebbe una minusvalenza, aggiunge Equita, “che andrebbe probabilmente sui risultati 2024, già attesi in perdita (circa 600 mln a livello di spa nel primo semestre includendo la plusvalenza su NetCo)”.