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Consip Psn

Corte dei Conti su Consip: risparmi solo in teoria, servono più controlli

Che cosa emerge dalla relazione della Corte dei Conti sul bilancio 2021 di Consip, la società statale che è la centrale acquisti della Pubblica amministrazione

 

La Consip deve migliorare i controlli sugli operatori economici ammessi agli strumenti digitali Mepa e Sdapa per gli acquisti nella PA. Questo è quello che emerge dalla relazione annuale della Corte dei Conti sul bilancio, per l’anno 2021, della società statale Consip. La centrale acquisti della PA, inoltre, ha visto anche aumentare il numero di contenziosi giudiziari che l’hanno vista coinvolta.

COS’È CONSIP

Consip è una spa del Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), istituita nel 1997 opera al servizio esclusivo della pubblica amministrazione. La Consip è la centrale acquisti della PA, si occupa della gestione risorse pubbliche e fornisce alle amministrazioni gli strumenti e le competenze delle quali ha necessità per lavorare, nel rispetto dei criteri di economicità e trasparenza. Attraverso la Consip passano tutti gli acquisti della PA, dalla cancelleria alle consulenze degli esperti. La Consip è attiva in tre principali ambiti:

  1. il programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione, che offre alle amministrazioni strumenti di e-procurement per la gestione dei propri acquisti: convenzioni, accordi quadro, mercato elettronico, sistema dinamico di acquisizione, gare su delega e in Asp (Application service provider);
  2. il procurement di specifici “progetti-gara”, per singole amministrazioni e per tutte le amministrazioni sulle iniziative di supporto alla realizzazione dell’Agenda digitale italiana;
  3. lo sviluppo di progetti specifici in tema di revisione della spesa, razionalizzazione dei processi e innovazione nella pubblica amministrazione.

IL MUTATO RUOLO DI CONSIP: DA GESTORE A REGOLATORE DELLE GARE

Nella relazione sulla gestione di Consip nel 2021 la Corte dei Conti ha rilevato che il maggiore ricorso agli strumenti digitali come MePa (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, il luogo virtuale per gli acquisti in rete della PA, dove le aziende private pubblicano le proprie offerte) e Sdapa (Sistema Dinamico di Acquisizione della Pubblica Amministrazione, la piattaforma utilizzata per negoziare appalti autonomamente) ha cambiato il ruolo di Consip: da soggetto gestore è diventato un soggetto regolatore delle gare. I giudici contabili hanno rilevato, nel 2021, “una crescita rispettiva del 38 e del 20% nell’utilizzo dello strumento dell’accordo quadro e delle convenzioni”. In particolare il MePa ha mostrato un rialzo del 16% che “compensa il calo del 18% registrato per lo Sdapa”.

RISPARMI? IN TEORIA MA NON IN PRATICA

“Tale andamento – si legge nella relazione della Corte – con la tendenza in crescita (+57%) dell’erogato dalle gare in ASP, fa registrare, da un lato, un valore complessivo delle spese erogate attraverso tutti gli strumenti, superiore ai 17 miliardi di euro (+13% sul 2020) e, dall’altro, un risparmio potenziale 2021 pari a 2.497 milioni di euro (+7%)”. Il risparmio, però, risulta essere solo potenziale perché nei fatti non è “corrispondente a risparmi accertati a consuntivo sui capitoli di bilancio delle singole amministrazioni”. Il Mepa, rilevano i giudici, ha il solo ruolo “di mettere a disposizione delle stazioni appaltanti una piattaforma telematica che consenta di ricorrere a strumenti di acquisizione che non richiedono l’apertura di un confronto competitivo (c.d. acquisto a catalogo) ovvero che implicano l’apertura di un confronto concorrenziale (c.d. richiesta di offerta)”. L’enormità di prodotti e servizi offerti su Mepa non consentono a Consip di implementare “sistemi di controllo o di vigilanza ex ante dei dati inseriti nei cataloghi, che consentano di escludere condotte fraudolente”.

LA CORTE DEI CONTI CHIEDE A CONSIP DI MIGLIORARE I CONTROLLI

È compito, dunque, delle singole stazioni appaltanti svolgere tutti i controlli previsti dalla normativa a seguito dell’individuazione del migliore offerente. Le attività di monitoraggio degli operatori economici abilitati o ammessi a Mepa e Sdapa hanno riguardato le seguenti questioni:

  • violazioni delle regole del Sepa poste in essere dagli operatori economici in sede di esecuzione contrattuale;
  • sussistenza e permanenza, in capo ai fornitori abilitati o ammessi, dei requisiti di carattere speciale previsti nei diversi bandi o dalla normativa specifica di riferimento;
  • sussistenza e permanenza, in capo agli operatori economici abilitati o ammessi al Mepa o Sdapa, dei requisiti di carattere generale
  • verifica delle ipotesi di informazioni false nelle dichiarazioni rese dagli operatori economici all’atto dell’abilitazione o dell’ammissione o del rinnovo dei dati, riferibili a tutte le fattispecie oggetto di autocertificazione.

Gli accertamenti sono stati 260, di cui circa 120 procedimenti di accertamento sulla violazione delle regole e dei documenti del mercato elettronico, e 140 verifiche del possesso e della permanenza dei requisiti soggettivi di carattere generale. I giudici contabili ritengono che sia necessario “un miglioramento nell’utilizzo del sistema da parte dei responsabili degli acquisti pubblici”, insieme a una “semplificazione e implementazione delle procedure di accesso che circoscrivano la possibilità di un uso illecito della piattaforma e cerchino di sfruttare al meglio le potenzialità di risparmio”.

IL CALO DELL’UTILE NEL 2021

Nel 2021 la gestione economica di Consip ha registrato “un utile di 3.226.328 euro, in calo del 29,70% sui 4.589.253 del 2020, per via del peggioramento del saldo della gestione operativa, con una discesa dei ricavi inferiore a quella dei costi”. È salito il flusso finanziario della gestione reddituale a “17,97 milioni di euro” mentre nel 2020 “segnava quota 11,37 milioni”. Infine “al netto delle attività di investimento e di finanziamento, entrambe di segno negativo, le disponibilità liquide 2021 ammontano a 39,83 milioni, in crescita di 11,68 sul 2020”.

GLI AUMENTI DEI CONTENZIOSI DI CONSIP

Nel 2021 sono aumentati i contenziosi che hanno coinvolto Consip. Il moltiplicarsi delle “vicende giudiziarie connesse a gare bandite, deliberate o assegnate da Consip, ha avuto significative ripercussioni e ricadute sulla stessa gestione operativa della Società”, si legge nella relazione. L’emersione di possibili condotte antigiuridiche relative a gare diverse, “ha imposto a Consip la necessità di adottare provvedimenti sanzionatori o inibitori, a loro volta oggetto di specifico ed ulteriore contenzioso in sede di giurisdizione amministrativa”. Del resto “la complessa legislazione in tema di contratti pubblici faciliti il ricorso all’azione giudiziaria con significative ricadute sia sull’efficienza dell’azione amministrativa”. L’aumento dei contenziosi “reca un elemento di incertezza che si riflette sul mercato di riferimento, impedendo la stipula dei contratti cui si riferiscono le gare oggetto di accertamenti giudiziari”, rallentando così l’azione delle pubbliche amministrazioni.

Le gare oggetto di contenzioso sono state:

  • Gara per l’affidamento di servizi integrati, gestionali ed operativi, da eseguirsi negli immobili, adibiti prevalentemente ad uso ufficio, in uso alle pubbliche amministrazioni, alle istituzioni universitarie pubbliche e agli enti e istituti di ricerca (FM4).
  • Convenzioni pulizie scuole (ID 1201).
  • Procedura negoziata d’urgenza, in 18 lotti, per l’affidamento di accordi quadro per la fornitura di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali, dispositivi e servizi connessi destinati all’emergenza sanitaria Covid-19 (ID 2282). (Consip ha indetto la “procedura negoziata d’urgenza, in 18 lotti, per l’affidamento di accordi quadro per la fornitura di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali, dispositivi e servizi connessi destinati all’emergenza sanitaria Covid-19”. Da controlli è emersa un’irregolarità fiscale non dichiarata che ha condotto Consip in data 19 marzo 2020 all’annullamento dell’aggiudicazione. La vicenda ha avuto anche un risvolto penale che ha visto la condanna in primo e in secondo grado del legale rappresentante della ditta aggiudicataria per il reato di turbativa d’asta. Però la Corte di cassazione ha annullato dette pronunce senza rinvio, ritenendo che il fatto non sussista).
  • Convenzione IGRUE per l’affidamento di servizi di supporto e assistenza tecnica per l’esercizio e lo sviluppo della funzione di sorveglianza e audit dei programmi cofinanziati dall’unione europea (ADA) (ID 1592)
  • Gara per la fornitura di energia elettrica e dei servizi connessi per le pubbliche amministrazioni EE12
  • Convenzioni per la fornitura del servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto cartacei di qualsiasi valore nominale e dei servizi connessi in favore delle amministrazioni pubbliche (ed. 7) BP7 (ID 1488)

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