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Corte Dei Conti

La Corte dei Conti analizza i conti dell’Ice: attenzione ai crediti

Bilancio in attivo per i conti dell'Ice, ma la Corte dei Conti avverte: monitorare i crediti da riscuotere per evitarne la prescrizione. Che cosa emerge dalla relazione dei magistrati contabili sul rendiconto dell'Ice (commercio estero)

Come vanno i conti dell’Ice?

La Corte dei Conti ha passato in rassegna la gestione finanziaria dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. L’Ente, operativo dal 2013, ha il compito di promuovere e sviluppare il commercio con l’estero e i processi di internazionalizzazione delle aziende nazionali con un occhio di riguardo alle piccole e medie imprese. La Corte ha rilevato che, per il 2021, il bilancio dell’Agenzia registra un risultato economico di esercizio positivo, pari ad euro 2.085.000.

ICE, UN’AGENZIA A CAVALLO DI TRE MINISTERI

L’Ice è un’agenza che dipende, in materia di indirizzo e vigilanza, dal Ministero degli Affari Esteri, fino al 2020 dipendeva dal Ministero dello Sviluppo Economico. La legge di bilancio del 2022 ha previsto che la programmazione triennale dell’utilizzo delle risorse sia stabilita d’intesa con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Inoltre ha incrementato il Fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle imprese.

I CONTI DELL’ICE

Come già detto, per il 2021, il bilancio dell’Agenzia registra un risultato economico di esercizio positivo, pari ad euro 2.085.000. L’incremento rispetto al 2020 è consistente, pari a 79.100.09, oltre il 50 per cento. E questo grazie all’accresciuto stanziamento pubblico per le spese di funzionamento e del personale (pari a 2.356.923 euro) e per le attività promozionali che registrano una variazione di 76.743.170 euro rispetto all’anno precedente. Inoltre lo stato patrimoniale dell’agenzia presenta un incremento del patrimonio netto di 8 milioni (da 11,6 milioni a 19,7 milioni) sia per via dell’aumento del fondo per l’attività di promozione all’estero.

I RILIEVI DELLA CORTE DEI CONTI: ESIGERE I CREDITI ED EVITARNE LA PRESCRIZIONE

La Corte dei Conti sottolinea la necessità di monitorare i crediti da riscuotere, procedere con la riscossione per evitare che vadano in prescrizione. Lo stesso invito era già stato espresso nella precedente Relazione. L’Ice vanta crediti per 59.368.690 euro che, nella loro totalità, “sono diminuiti di 1.793.934 euro principalmente a causa della riduzione dei crediti verso clienti per 7.761.924 euro il cui saldo ammonta a 36,89 milioni che, al netto del fondo di svalutazione dei crediti, diventa pari a 26,67 milioni”. I crediti di importo più consistente riguardano il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (10,33 milioni di euro), il Ministero della transizione ecologica (4,72 milioni di euro) e le fatture da emettere nei confronti del Maeci relativamente all’attività svolta per il Programma straordinario del Made in Italy, per l’importo di 15.71 milioni di euro. A queste cifre vanno aggiunti i crediti tributari che ammontano a 101.640 euro e sono relativi ad IRAP di anni pregressi ed esercizio corrente, da recuperare su base regionale e 3.2 milioni euro inerenti alle imposte di consumo locali pagate dagli uffici Ice all’estero e successivamente chieste a rimborso agli Enti competenti.

NEL 2021 L’ICE HA SPESO 326MILA EURO PER GLI ORGANI DIRIGENZIALI

Il Presidente Carlo Ferro e il Direttore generale dell’Ice Roberto Luongo sono stati nominati nel 2019. Il Consiglio di amministrazione, formato dal Presidente Carlo Ferro e dai membri Barbara Beltrame Giacomello, Josè Rallo, Daniele Vaccarino, Ivano Vacondio avrebbe dovuto terminare l’incarico il 9 giugno 2020 ma, considerando la situazione straordinaria di emergenza sanitaria, è stato ulteriormente prorogato. Il 22 aprile 2021 è stato nominato un nuovo Collegio dei revisori dell’Ice-Agenzia, operativo dal 28 maggio 2021 e formato dal presidente Anna Maria Carfora (Presidente), i due membri effettivi Antonio Campobasso e Assunta Conte, e dal membro supplente Claudio Romanelli. L’ammontare complessivo dei costi sostenuti dall’Ice per gli organi nel 2021 è pari a 326.000 euro, in aumento rispetto al 2020 quando la spesa si era fermata a 283.000 euro. La retribuzione annua lorda attribuita al Direttore generale, equiparata a quella del Capo dipartimento di un ministero, ammonta ad euro 240.000.

LE NUOVE FORZE PER L’AGENZIA: 50 DIPENDENTI

L’Ice è stato autorizzato a bandire concorsi pubblici per l’assunzione di 50 dipendenti da assegnare ad attività di natura non dirigenziale. Questo fa crescere le spese per il personale dell’agenzia di 951.667 euro per l’anno 2020 e di 2.855.000 euro annui a partire dal 2021. Così il 1° dicembre 2021 hanno preso servizio i nuovi funzionari Ice/Sea facendo salire a 414 unità (di cui 324 in Italia e 90 all’estero) il personale di ruolo in servizio a tempo indeterminato e a 458 il personale locale in servizio all’estero. Il costo per il personale ammonta a 64 milioni di cui 31,9 milioni per quello delle sedi estere. L’Ice ha all’estero 78 unità, di cui 64 uffici e 14 punti di corrispondenza. Sono tutti attivi e nel 2021 la loro gestione è costata 104,2 milioni a fronte dei 74,6 milioni registrati nel 2020.

L’ICE HA SPESO QUASI 112 MILIONI DI EURO PER ATTIVITÀ PROMOZIONALI

L’Ice, come detto, ha come compito la promozione delle imprese italiane all’estero e il supporto all’internazionalizzazione delle aziende italiane. L’agenzia agisce in base a un Patto per l’Export che individua paesi prioritari e attività in termini di azioni strategiche, geografiche e settoriali, a seguito di confronto con i principali stakeholder di Ice-Agenzia. I Piani ordinari 2019, 2020 e 2021 del Mise e Maeci ammontano a 29,32 milioni, cifra che comprende i residui di attività dei Piani precedenti, di cui 28,97 milioni di assegnazioni promozionali pubbliche, 347 mila euro di compartecipazioni da aziende e 10 mila euro di altri ricavi. Gli interventi promozionali previsti dal Piano straordinario nel 2021 l’Ice- Agenzia sono costati 111,98 milioni con un aumento dell’87,25 per cento rispetto all’esercizio precedente, quando erano costati 59,8 milioni (nel 2020), con un aumento delle assegnazioni pubbliche del 87,33 per cento. Il 99,41 per cento dei ricavi deriva dall’utilizzo delle risorse del Piano promozionale straordinario per il Made in Italy. A fronte di queste spese l’agenzia ha stipulato 976 contratti per l’acquisizione di beni e servizi in Italia, per un valore complessivo di circa 98 milioni. Le sedi estere, invece, hanno stipulato complessivamente 5.301 contratti per un ammontare complessivo di 5,56 milioni.

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