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Federmeccanica

Contratto metalmeccanici, ecco i perché della rottura fra sindacati e Federmeccanica

Che cosa è successo sul contratto dei metalmeccanici fra sindacati e industriali. La cronaca di Start e l'intervento di Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl

 

Sei ore di sciopero nazionale dei Metalmeccanici: due a partire da subito con assemblee nei luoghi di lavoro e altre 4 ore di stop il 5 novembre. E’ la risposta unitaria annunciata da Fiom, Fim e Uilm dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di un milione e 400 mila lavoratori. Dopo 11 mesi e 13 incontri, ieri il confronto con Federmeccanica si e’ interrotto dopo che l’associazione delle imprese ha ribadito alle organizzazioni dei lavoratori di volere ancorare l’aumento del salario minimo soltanto all’andamento dell’inflazione. Proposta che, secondo i sindacati, si tradurrebbe in un aumento di 40-42 euro nei prossimi tre anni a fronte dei 156 euro richiesti. “Oggi abbiamo proclamato 6 ore di sciopero, due ore subito facendo assemblee nei luoghi di lavoro, e 4 ore di sciopero generale della categoria il 5 novembre 2020 da realizzare in tutti gli stabilimenti”, hanno annunciato i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm Francesca Re David, Roberto Benaglia, Rocco Palombella, nel corso di una conferenza stampa. (Redazione Start Magazine)

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L’interruzione delle trattative per il rinnovo del Ccnl da parte di Federmeccanica dimostra tutta la debolezza e incertezza della parte datoriale rispetto al rinnovo stesso.

È grave che Federmeccanica abbia ieri chiuso a ipotesi di vera trattativa in tema di aumenti salariali ma, soprattutto, abbia pretestuosamente vanificato il negoziato in corso.

Dopo 13 incontri svolti in 11 mesi, come sindacato abbiamo semplicemente chiesto di avere proposte concrete e scritte e di rispondere ad una esigenza di incremento dei salari reali posta in piattaforma.

Non solo Federmeccanica ha confermato forti distanze e indisponibilità ma ha svuotato con le proprie scelte, un negoziato che aveva e ha bisogno di essere riempito di contenuti e innovazioni.

Siamo delusi sia per la poca concretezza tenuta negli incontri sui temi normativi fino ad oggi affrontati, sia per le chiusure sul piano salariale.

La situazione economica post-Covid non è,  e non può essere un alibi per non rinnovare un Contratto dei Metalmeccanici che si propone di valorizzare e meglio promuovere il lavoro per i prossimi anni di ripresa economica e occupazionale.

Le  assemblee, gli attivi con i delegati ed il blocco delle flessibilità orarie e degli straordinari sono la risposta con la quale unitariamente Fim, Fiom e Uilm vogliono attivare l’attenzione e il sostegno dei lavoratori per questo importante rinnovo contrattuale.

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