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Nexi

Conti e mosse di Nexi

Nexi ha archiviato il bilancio 2023 con una perdita di 1 miliardo a causa delle svalutazioni. Comunque la paytech italiana aumenta i ricavi e avvia un buyback da mezzo miliardo di euro. Fatti, numeri e approfondimenti

Maxi rosso nel bilancio di Nexi.

Prima dell’apertura dei mercati, il gruppo italiano di pagamenti (partecipato da Cdp) ha pubblicato i risultati 2023: bilancio chiuso con ricavi per 3,36 miliardi di euro, in crescita del 7% sull’esercizio precedente, e con un ebitda salito del 10% a 1,75 miliardi, in linea con gli obiettivi che si era data, mentre l’utile normalizzato cresce del 4,9% a 711,8 milioni.

“Nel 2023 abbiamo proseguito il nostro percorso di crescita in tutte le geografie, aumentato ulteriormente i nostri margini ed accelerato significativamente la generazione di cassa” ha commentato il ceo Paolo Bertoluzzo.

Il bilancio è però negativo a causa di perdita di 1 miliardo “dovuta — si legge in una nota — alla svalutazione tecnica non cash del valore contabile dell’avviamento e delle attività immateriali, pari a 1,256 miliardi a seguito dell’andamento del prezzo dell’azione e delle attuali condizioni di mercato”.

Il cda di Nexi ha deciso di proporre alla prossima assemblea degli azionisti che si terrà nell’aprile 2024 un programma di riacquisto di azioni proprie della durata di 18 mesi fino a un massimo di 500 milioni di euro, pari al 13% del flottante.

La “consistente disponibilità” e la “forte” capacità di generare cassa consentono a Nexi di lanciare un buyback da mezzo miliardo di euro, iniziando così a remunerare gli azionisti, sottolinea la società.

Proprio il lancio di un buyback da 500 milioni ha spinto al rialzo i titoli Nexi a Piazza Affari. In apertura, le quotazioni della società hanno messo a segno una delle migliori prestazioni del Ftse Mib guadagnando l’1,66% a 6,866 euro, ma alle 11.30 cedono del -2,37% a 6,59 euro.

Tutti i dettagli.

I CONTI 2023 DI NEXI

Nexi ha archiviato il 2023 con ricavi in crescita del 7% pari a 3,36 miliardi di euro, mentre l’ebitda sale del 10% a 1,751 miliardi, portando la marginalità sui ricavi al 52% (146 punti base rispetto a un anno fa), “anche grazie alla più veloce realizzazione di efficienze e sinergie alla luce dell’integrazione del gruppo” specifica la nota.

L’utile di pertinenza normalizzato è pari a 711,8 milioni, in crescita del 4,9%. “A salire, però, sono stati anche gli interessi pagati dal gruppo per onorare il debito di oltre 5 miliardi: a causa del rialzo dei tassi da parte della Bce, nel 2023 Nexi ne ha pagati per  245 milioni, il 14% in più rispetto al 2022” rileva il Corriere della Sera.

L’excess cash generation è stata pari a 601,1 milioni e “si conferma in forte crescita”. A dicembre 2023 l’indebitamento netto di Nexi ammontava a 5,26 miliardi di euro e il rapporto con l’ebitda è diminuito a 3 volte, in riduzione rispetto a fine 2022.

Nell’intero esercizio gli investimenti risultano pari a 496 milioni di euro, un ammontare equivalente al 15% dei ricavi, in calo del 4,6% rispetto ai 520 milioni di euro nel 2022.

L’ANDAMENTO DEL QUARTO TRIMESTRE

Nel quarto trimestre del 2023 i ricavi si sono attestati a 912,9 milioni di euro, in crescita del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’Ebitda nel trimestre è stato pari a 484,1 milioni, in aumento del 9,7% rispetto all’anno precedente, e l’Ebitda margin ha raggiunto il 53%, con un incremento di 139 punti base rispetto al quarto trimestre del 2022.

RIDOTTA LA GUIDANCE

A causa di “un persistente scenario macroeconomico complesso”, Nexi rivede le guidance sulle prospettive di crescita rispetto a quanto indicato nel piano presentato a settembre 2022.

Per il 2024, la società stima una crescita annua dei ricavi “mid-single digit”, cioe’ intorno al 5%, e un incremento dell’ebitda “mid-to-high single digit” (tra il 5% e il 9%) con un miglioramento della marginalita’ di oltre 100 punti base (52% nel 2023). La generazione di cassa in eccesso e’ stimata superiore a 700 milioni e la leva finanziaria in calo al di sotto di 2,9 volte (rapporto tra posizione finanziaria netta e ebitda) includendo le operazioni di M&A annunciate e gli effetti del programma di riacquisto azioni proprie. La leva su base organica scenderebbe a 2,6 volte.

Nel medio termine i ricavi dovrebbero crescere a un ritmo “mid-single digit” annuo e l’ebitda margin migliorare di oltre 100 punti base all’anno. La generazione di cassa organica dovrebbe raggiungere circa 1 miliardo nel 2026 e la leva finanziaria scendere nel range di 2-2,5 volte l’ebitda entro il 2026 dopo ulteriori operazioni di remunerazione del capitale agli azionisti (circa 1,5 volte su base organica).

Il piano al 2025 prevedeva un ritmo medio annuo di incremento dei ricavi (nel periodo 2021-25) del 9% e dell’ebitda del 14%. Una generazione di cassa di 2,8 miliardi tra il 2023 e il 2025 e una leva finanziaria in calo tra 1 e 1,5 volte l’ebitda nel 2025. La revisione delle stime è sostanzialmente in linea con il consensus degli analisti.

LE PAROLE DEL CEO BERTOLUZZO

“In prospettiva, nonostante un contesto macroeconomico ancora incerto, continueremo ad espandere i nostri margini e ad aumentare la generazione di cassa in modo significativo, tornando ad accelerare i ricavi nel medio termine, anche grazie a nuovi motori di crescita, quali ad esempio l’eCommerce, la Germania e la Spagna, recentemente acquisita”, ha illustrato il ceo Paolo Bertoluzzo nella nota sui risultati 2023

. “Alla luce di queste prospettive – prosegue -, entriamo in una nuova fase in termini di capital allocation: abbiamo deciso di avviare il percorso di restituzione di capitale ai nostri azionisti, proseguendo al contempo la continua riduzione della leva finanziaria e gli investimenti nello sviluppo organico del business”. Il cda ha così deciso di proporre all’assemblea l’avvio di “un significativo programma di acquisto di azioni proprie, ritenendo questo il modo più efficace per creare valore per i nostri azionisti in questa fase”.

AVVIO DEL PROGRAMMA DI BUYBACK

Quindi il cda di Nexi proporrà alla prossima assemblea degli azionisti l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie della durata di 18 mesi fino a un massimo di 500 milioni di euro, pari a circa il 13% del flottante. Si tratta della prima operazione di remunerazione degli azionisti dall’ipo avvenuto nel 2019.

“In futuro Nexi prevede di continuare a destinare agli azionisti una parte significativa della cassa in eccesso attraverso ulteriori programmi di riacquisto di azioni o dividendi a seconda delle condizioni generali di mercato” prosegue la nota. L’avvio del programma di buyback è giustificato dalla “consistente disponibilità di cassa esistente” e dalla “forte crescita della generazione di cassa attuale e futura”, fattori che comunque possono sostenere “sia la riduzione del debito attesa che le limitate opportunità di M&A previste per il futuro”.

Inoltre, il management e il cda di Nexi ritengono che l’attuale prezzo dell’azione “non rifletta in pieno il valore della società e delle sue prospettive e che il riacquisto di azioni proprie rappresenti la più efficace opportunità di creazione di valore per gli azionisti”. Lo scorso anno le azioni Nexi infatti hanno perso il 27%. Attualmente la società vale circa 8,6 miliardi di euro.

NESSUNA ACQUISIZIONE IN VISTA

Infine, “non vediamo nessuna grande opportunità di M&A da perseguire disperatamente, vediamo un certo numero di cose più piccole, principalmente book bancari che possiamo decidere se perseguire o meno a seconda della creazione di valore per i nostri azionisti in relazione agli usi alternativi che possiamo fare della cassa”, ha spiegato il ceo di Nexi aggiungendo che “vogliamo concentrarci sulla crescita organica del business e sulla crescita delle nostre iniziative”.

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