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Minimum Tax

Condono e mini Flat tax, tutte le castronerie fiscali sentite in tv. Parola di commercialista

L'articolo del commercialista Giuliano Mandolesi su commenti e analisi di politici che ieri in tv hanno parlato di condono fiscale, Flat tax e non solo...

Una serata televisiva difficile per la politica italiana, da destra a sinistra, sia per i partiti sia per i movimenti che, difendere improbabili tesi, si sono lasciati andare ad una serie di gaffe fiscali su provvedimenti passati, presenti e futuri.

MEDAGLIA DI BRONZO – MAURIZIO MARTINA SULLA MINI FLAT TAX

Il segretario del Pd, intervistato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7 per sostenere l’insostenibile – ovvero che il regime forfettario non sarebbe poi così agevolativo – ha detto che non sarebbe conveniente perché “non permette di scaricare le spese di formazione”.

Veniamo dunque a scoprire che un regime con aliquota piatta al 15%, addirittura il 5% per le start-up, con ricavi forfettizzati (ovvero non si tassano completamente ma una percentuale) e senza adempimenti contabili, è meno conveniente dell’Irpef progressiva che parte con la prima aliquota al 23%, una serie infinita di adempimenti con costi correlati e l’Iva che rende meno competitivi sul mercato nei rapporti con il consumatore finale.

MEDAGLIA D’ARGENTO – MARTINA, RENZI E DIMAIO SUI CONDONI

Abbiamo perduto il concetto di condono.

Ognuno tira l’acqua al proprio mulino e il significato letterale di condono che il dizionario Treccani indica come “remissione di una pena, di un debito (totale o parziale)” sembra essere plasmabile ad esigenza.

Martina dalla Gruber e Matteo Renzi a Di Martedì da Giovanni Floris fanno proprio questo, accusano il governo di aver messo in atto l’ennesima sanatoria difendendo quelli messi in atto negli ultimi anni con i loro governi che ne ha inanellati ben sei: 2 rottamazioni, 3 voluntary e una definizione delle liti pendenti.

Dal canto suo Di Maio intervistato sempre a Di Martedì fa peggio dicendo che la pace fiscale – o meglio la parte relativa all’integrativa speciale – non è un condono perché è uno strumento che è sempre esistito, dimenticandosi però che quello strumento da sempre esistito consente di regolarizzarsi pagando l’imposta completa e le sanzioni ridotte mentre il nuovo istituto prevede uno stralcio addirittura anche del tributo.

MEDAGLIA D’ORO – ARMANDO SIRI ED IL CALCOLO DELLA MINI FLAT TAX

Tutti pensavano che il sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri (Lega), fosse il padre il della Flat tax, fino a ieri sera.

Al programma Di Martedì da Floris su La7, incalzato da un servizio che dimostrava una delle più banali distorsioni di questo sistema mini Flat ovvero la discriminazione dei redditi da lavoro dipendente tassato con Irpef progressiva rispetto a quello da lavoro autonomo con il sistema forfettario, Siri ha testualmente detto: “Siamo vittime di analfabetismo funzionale perché quello che riportava il servizio è completamente sbagliato” non potendosi a suo dire paragonare le due tipologie di reddituali visto che una si calcola sul reddito l’altra sul fatturato.

Forse Siri dimentica che il calcolo del forfettario porta al reddito imponibile direttamente applicando una percentuale a forfait sul fatturato stesso, quindi il paragone è assolutamente lecito, ma in realtà la confusione del sottosegretario sul sistema è totale.

Il padre della Flat infatti ha anche affermato che l’aliquota è forfettaria (mentre lo è il fatturato) e che il paragone tra i due redditi non si poteva fare perché con il regime mini Flat i professionisti arrivano al reddito netto deducendosi i costi (cosa espressamente prevista).

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