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Per chi tifano in Francia i mercati?

Il commento di Ebury relativo alle elezioni in Francia e quello settimanale sul mercato valutario.

L’euro ha recuperato un po’ di terreno contro il dollaro durante la sessione asiatica di lunedì, dopo i risultati delle elezioni francesi nelle quali né l’estrema destra né l’estrema sinistra sono state in grado di conquistare la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale francese. Il primo turno di votazioni è stato ampiamente in linea con i sondaggi, con il Rassemblement National di Le Pen che ha ottenuto il maggior numero di voti ma è al di sotto del livello necessario ad ottenere la maggioranza assoluta ovvero 289 seggi.

Commento sulle elezioni in Francia

Rimane un certo grado di incertezza sul secondo round di votazioni di domenica prossima. Sembra probabile un parlamento senza maggioranza e, a nostro avviso, potrebbe essere visto come uno sviluppo positivo per gli asset europei, in quanto i mercati prezzerebbero politiche fiscali e di immigrazione più simili allo status quo. Tuttavia, dopo la forte affermazione al primo turno, rimane aperta la possibilità che il Rassemblement National possa ottenere la maggioranza assoluta, cosa che potrebbe frenare la crescita dell’euro nei prossimi giorni.

Weekly Market Update

Mercati in tensione per via delle elezioni francesi poco incisive

La politica continua ad avere un ruolo centrale nei mercati finanziari. Il primo turno delle elezioni dell’assemblea francese di domenica è stato vinto, come previsto, dalla coalizione di Le Pen, con il fronte di sinistra di Melenchon che ha ottenuto un buon secondo posto e il partito centrista di Macron che ha ottenuto solo un misero terzo posto, ma non è ancora chiaro se la coalizione di estrema destra otterrà la maggioranza assoluta dopo il secondo turno. L’euro ha registrato una modesta ripresa nelle prime ore delle contrattazioni asiatiche, dato che il risultato del primo turno è stato ampiamente in linea con i sondaggi e le aspettative del mercati e forse per il sollievo che il fronte di sinistra non sia riuscito a superare i sondaggi. L’altro fattore di interesse politico sono stati gli Stati Uniti, dove la disastrosa performance di Biden nei dibattiti ha reso Trump il chiaro favorito per le elezioni di novembre, anche se i mercati finanziari stanno prendendo questo risultato con serenità.

La politica rimarrà al centro dell’attenzione degli investitori questa settimana. I giochi politici in Francia in vista del secondo turno delle elezioni assembleari di domenica prossima, la possibilità che Biden si ritiri dalla corsa alle presidenziali statunitensi e le elezioni generali nel Regno Unito di giovedì costituiscono un calendario insolitamente affollato che potrebbe generare una forte volatilità. Come se non bastasse, martedì uscirà l’inflazione flash di giugno dell’Eurozona e venerdì sarà pubblicato il report sul mercato del lavoro statunitense di giugno, in una settimana in cui la festa americana del 4 luglio toglierà liquidità ai mercati internazionali. Questa potrebbe essere una settimana movimentata.

Euro

L’euro è ancora in leggero rialzo rispetto alla maggior parte delle valute dopo la giornata di venerdì. L’apertura dei mercati europei in positivo e il calo degli spread sui titoli di stato stanno supportando la valuta comune. Oltre ai temi politici, questa settimana sarà impegnativa anche sul fronte economico, con il dato flash sull’inflazione di giugno e i verbali della riunione di giugno della BCE pubblicati rispettivamente martedì e giovedì. Ci aspettiamo una certa volatilità.

Dollaro

L’orientamento a favore di Trump nei sondaggi dopo il dibattito della scorsa settimana e la catastrofica performance di Biden avrebbero dovuto avere un effetto positivo sul dollaro, in quanto i mercati prezzano un’amministrazione più protezionistica. La mancata ripresa del biglietto verde rispetto alla maggior parte delle valute mondiali in seguito a questo evento è forse un’indicazione di quanto il dollaro sia diventato oneroso rispetto ai livelli attuali. Oltre al fronte politico, una serie di dati sul lavoro che culmineranno nel report sulle buste paga di giugno venerdì ci daranno una lettura decisiva dell’apparente rallentamento del mercato del lavoro e delle prospettive di tagli della Federal Reserve per il resto dell’anno. A nostro avviso, con meno di due tagli previsti nel 2024 e con il dollaro su valori elevati, il margine per un ulteriore rafforzamento del dollaro è minimo.

Sterlina

Dei tre fronti politici in corso questa settimana, quello del Regno Unito è il meno incerto: tutti i sondaggi concordano sul fatto che i laburisti otterranno un’ampia maggioranza. Ci aspettiamo che la sterlina sia influenzata dalle ramificazioni secondarie del voto. Una maggioranza laburista molto ampia sarà modestamente positiva, in quanto i mercati potrebbero eliminare il premio per il rischio dalla sterlina sulla base della speranza di legami più stretti con l’Unione Europea, mentre la sovraperformance del Reform Party avrebbe l’effetto opposto. Una serie di dati macroeconomici di secondo livello sarà probabilmente ignorata dai trader, più concentrati sui temi politici.

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