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Contratto Bancari

Come vanno i conti di Unicredit e cosa farà Mustier

UniCredit ha chiuso il primo trimestre con una perdita da 2,7 miliardi, il risultato sconta poste straordinarie negative. Tutti i dettagli su conto economico, patrimonio, portafoglio Btp (in calo) e controllate europee COME SI MUOVERA’ UNICREDIT “Preferiamo prepararci subito per il peggio, mantenere un approccio conservativo, poi potremo avere sorprese positive”. Cosi il ceo di…

COME SI MUOVERA’ UNICREDIT

“Preferiamo prepararci subito per il peggio, mantenere un approccio conservativo, poi potremo avere sorprese positive”. Cosi il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier nella call con gli analisti spiegando, tra l’altro, l’approccio di 900 milioni rettifiche in più per covid. Mustier ha inoltre ribadito, come già fatto in passato, che non prevede M&A.

CHE COSA FARA’ MUSTIER

Un aggiornamento del piano Team 23 che rifletta le attuali condizioni sarà presentato al Capital Markets Day che si terrà verso la fine dell’anno o l’inizio dell’anno prossimo. Lo annuncia UniCredit nel comunicato sui conti del primo trimestre.

LE PRIORITA’ E IL FOCUS

UniCredit sottolinea comunque che “i pilastri di Team 23 restano una priorità strategica”. Il focus della banca rimane quindi su “aumento e rafforzamento della base clienti, trasformazione e massimizzazione della produttività, gestione disciplinata del rischio e dei controlli e gestione del capitale e del bilancio”.

I CONTI DEL TRIMESTRE

Unicredit ha chiuso il primo trimestre con una perdita da 2,7 miliardi. Il risultato sconta poste straordinarie negative per 1,3 miliardi legate all’accordo sindacale per l’uscita di 5.200 dipendenti e per altri 1,7 miliardi lordi relative a Yapi, parzialmente bilanciate da +500 milioni ottenuti in seguito a cessioni immobiliari. Oltre che, come annunciato, i 900 milioni di rettifiche supplementari per far fronte all’impatto della pandemia Covid.

LE RETTIFICHE COVID

Il risultato ricorrente, che include solamente le rettifiche Covid, vede una perdita netta di 58 milioni. Il dato del trimestre è comunque peggiore delle attese degli analisti, che stimavano una perdita di 1,5 miliardi. Tornando ai numeri del trimestre, il margine di intermediazione è sceso dell’8,2% a 4,4 miliardi, con interessi netti a 2,5 miliardi (-3%) e commissioni nette a 1,6 miliardi (+5,2%). I costi operativi si sono attestati a 2,5 miliardi (-0,7%), per un rapporto cost/income salito al 56,9%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è cresciuto di 23 punti base rispetto a fine 2019 al 13,44%.

L’ANALISI DI RADIOCOR

Proseguendo nell’analisi del conto economico, i ricavi da attività di negoziazione sono scesi del 64,5% rispetto al quarto trimestre 2019, mentre i ricavi dell’attività di negoziazione commerciale – sottolinea Radiocor – sono stati in calo del 34% ‘con una solida performance dei mercati azionari, delle commodity e dei cambi, piu’ che compensata dell’allargamento degli spread creditizi che ha impattato alcuni portafogli market facilitation’. Complessivamente la voce e’ stata impattata anche ‘dalle rettifiche di valutazione (-174 milioni) e dalle poste straordinarie (-65 milioni). Le rettifiche su crediti sono state complessivamente pari a 1,3 miliardi, di cui 359 milioni “ordinarie” e 902 milioni legate all’emergenza Covid.

COME STA IL PATRIMONIO

Quanto agli aggregati patrimoniali, i prestiti commerciali lordi medi si sono attestati a 399,8 miliardi (-0,5% da fine 2019), mentre i depositi commerciali medi sono aumentati a 409,1 miliardi (+0,5%). Le esposizioni deteriorate lorde sono diminuite del 33,7% da marzo 2019 e dell’1,5% dal 31 dicembre, ‘con un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 4,9%, mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti deteriorati netti si e’ attestato all’1,8%. Il rapporto di copertura e’ rimasto stabile rispetto a fine 2019 al 65,2%.

LA MAPPA EUROPEA

Per quanto riguarda i risultati delle singole divisioni, la banca commerciale in Italia ha chiuso il trimestre con una perdita di 730 milioni e l’Austria ha accusato un rosso di 58 milioni, mentre la Germania ha chiuso in utile per 15 milioni (-89,6% su base annua). Risultato netto positivo anche per il Centro est Europa: 115 milioni, in calo del 63,6% rispetto al primo trimestre 2019. Il Corporate & Investment Banking ha perso 22 milioni e il corporate center di gruppo 162 milioni, mentre la “bad bank” interna ha ottenuto un utile di 8 milioni.

IL PORTAFOGLIO DI BTP

Il portafoglio di Btp detenuto da UniCredit è stato ridotto di 900 milioni nel primo trimestre, a 43,9 miliardi dai 44,8 di fine 2019. In un anno la riduzione è stata di oltre 10 miliardi (dai 54,6 miliardi di marzo 2019). Lo ha reso noto l’a.d. Jean Pierre Mustier nel corso della conference call di presentazione della trimestrale. L’istituto, inoltre, continuerà come annunciato a ridurre la propria esposizione ai titoli di Stato italiani per portarla in linea a quella dei competitori, senza vendere titoli ma rinnovandoli solo parzialmente a scadenza.

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