skip to Main Content

Generali

Tutto sui conti di Assicurazioni Generali

Che cosa emerge dalla trimestrale di Generali e cosa ha detto il cfo del gruppo assicurativo. L'articolo di Emanuela Rossi

Profitti stabili per Generali nei primi nove mesi del 2022. Il gruppo assicurativo conferma i target del piano 2022-2024 e – per bocca del cfo Cristiano Borean – conferma la propria soliditĂ  nonostante il contesto macroeconomico non sia semplice. A partire dal conflitto in Ucraina che ha giĂ  portato a importanti svalutazioni sugli investimenti russi.

UTILI, RACCOLTA E PATRIMONIO DI ASSICURAZIONI GENERALI

L’utile netto del Leone nel periodo gennaio-settembre è rimasto sostanzialmente stabile a 2.233 milioni (-0,8%) ma, senza gli impatti degli investimenti russi, sarebbe in crescita a 2.374 milioni (+5,5%). Dunque l’utile netto risente della Russia per 141 milioni: la svalutazione sulla partecipazione in Ingosstrakh è di 48 milioni; 93 milioni si riferiscono invece ai titoli a reddito fisso detenuti direttamente dal gruppo, come evidenzia la nota diffusa dal gruppo.

Segno piĂą per il risultato operativo – a 4,8 miliardi (+7,8%), grazie allo sviluppo positivo dei segmenti Vita e Danni – e per i premi lordi a 59,8 miliardi (+1,3%), grazie allo sviluppo del Danni (+10,3%), in particolare nel non auto. In calo invece i premi nel Vita (-2,9%).

La raccolta netta Vita cala a 7.667 milioni (-25,3%) ma il risultato operativo del segmento Vita (+23,9%) e il New Business Margin (+0,68%) continuano a crescere grazie al rialzo dei tassi di interesse. In aumento anche il risultato operativo del segmento Danni (+2,9%). Il Combined Ratio si attesta a 93,3% (+2,0%) ma senza il peso dell’iperinflazione in Argentina si attesterebbe a 92,5% (da 91,1%). Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management arriva a 714 milioni (-7,5%) con quello dell’Asset Management che raggiunge 459 milioni (+1,7%). Cresce anche il risultato operativo del segmento Holding e altre attività (+9,9%), principalmente per effetto del risultato del real estate.

Segno meno per il risultato non operativo a 1.064 milioni ( -731 milioni nei primi nove mesi del 2021). In particolare, il risultato non operativo degli investimenti è pari a -245 milioni (da 137 milioni), soprattutto per le maggiori svalutazioni sugli investimenti classificati come disponibili per la vendita, in particolare quelli russi, e per i minori profitti netti di realizzo.

Passando al patrimonio, quello netto si attesta a 16.578 milioni (-43,4%), flessione dovuta perlopiĂą – segnalano da Generali – alla diminuzione della riserva per utili attribuibili alle attivitĂ  finanziarie disponibili per la vendita per -14.063 milioni. Il Solvency Ratio scende a 223% (227% alla fine dello scorso anno) a causa degli impatti derivanti dalle operazioni di M&A, dai cambi regolamentari del primo trimestre e dall’accantonamento del dividendo del periodo e dall’operazione di riacquisto di azioni proprie.

BOREAN (CFO): CONFERMATI TARGET PIANO, PARTECIPAZIONE IN RUSSIA NON E’ IN VENDITA

Nella nota che accompagna la trimestrale, il cfo Borean ha confermato gli obiettivi del gruppo: “Le iniziative strategiche e le azioni di business implementate sin dagli anni scorsi assicurano il buon posizionamento del Gruppo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Nonostante uno scenario macroeconomico in evoluzione, Generali conferma il proprio impegno a perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione in modo da realizzare un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della capogruppo nel periodo 2022-2024 superiori a 8,5 miliardi e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi, con ratchet policy sul dividendo per azione”.

Durante la conference call con gli analisti, riporta l’Ansa, Borean ha evidenziato che “i risultati dei primi nove mesi riflettono la solidità del nostro gruppo basata sulla nostra strategia focalizzata sulle linee di business più profittevoli e su fonti di utili diversificate. Questo ci permette di continuare a generare valore nonostante il contesto macroeconomico”.

Per quanto riguarda poi i rapporti con la Russia, “la quota in Ingosstrakh è congelata, al momento non è in vendita” ha ribadito il cfo. “Nei nove mesi l’abbiamo svalutata a 165 milioni di euro rispetto ai 384 del valore di fine anno” ovvero, in rubli, “il valore della partecipazione è stato svalutato del 70%”.

Rispondendo a una domanda Borean ha detto che il gruppo è “felice azionista di Banca Generali, i recenti risultati sono stati apprezzati e per noi l’accordo distributivo e il potenziale che ha sviluppato finora ci rendono soddisfatti”. Dunque non sembrerebbe esserci alcuna vendita all’orizzonte, come ipotizzato da indiscrezioni di stampa, per il conseguente acquisto di Guggenheim.

Borean però su eventuali operazioni di fusione – riferisce l’Ansa – ha spiegato che nel piano “prevediamo di allocare fra 2,5 e 3 miliardi di flussi di cassa nell’arco nel triennio in operazioni di fusione e acquisizione come mezzo per diversificare le nostre fonti di utile. Questo è il commitment che abbiamo preso ricordando che, se non dovessimo impiegare tutti i 2,5-3 miliardi, alla fine del piano 2022-2024 restituiremmo agli azionisti il capitale in eccesso non utilizzato”.

Infine, qualche parola sugli aumenti delle tariffe che avvengono “specialmente nel settore auto” il quale “ha subito di più l’effetto negativo dell’inflazione a seguito dell’aumento dei costi di riparazione”. Il cfo ha confermato che “il gruppo continua a iniettare aumenti sicuramente in linea se non a volte superiori a quello inflattivo”.

Back To Top