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Pnrr Bei

Come migliorare il Pnrr di Conte e Gualtieri. Parola del draghiano Scannapieco (Bei)

Che cosa ha detto Dario Scannapieco, vice presidente Bei nell'audizione parlamentare, sulla bozza di Pnrr del governo Conte. Critiche e proposte (in sintonia col governo Draghi)

 

“La prima valutazione del Piano nazionale è che è in linea con le richieste della Commissione europea e le priorità del Paese. Però bisogna declinare e rafforzare la parte legata alle riforme strutturali, innanzitutto fisco, giustizia e Pa”.

E’ quello che ha rimarcato il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Dario Scannapieco, che ricopre anche la carica di presidente del Fei, il Fondo europeo di investimenti, in audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato, sulla proposta di Pnrr.

Se il Pnrr redatto da Conte e Gualtieri è in linea con le indicazioni di Bruxelles, ora il nuovo esecutivo Draghi deve però intervenire sulla parte legata alle riforme secondo i vertici della Banca europea per gli investimenti.

Il vicepresidente della Bei ha ricordato inoltre che la crisi legata al Covid è “differente da quelle precedenti”. Si inserisce “in un contesto difficile” nell’intera Unione europea, e all’interno di questa situazione l’Italia “è più vulnerabile alle crisi”.

Sul Recovey Fund, il gruppo Bei “potrebbe affiancare le autorità italiane per la creazione di un fondo di fondi dedicato a pmi nelle filiere industriali, economia circolare, social housing, turismo sostenibile”, è la proposta avanzata dal vicepresidente Bei, Scannapieco.

Ecco tutti i dettagli sull’audizione parlamentare, in cui Scannapieco ha anche avanzato proposte per migliorare la governance del Piano, con un ruolo attivo anche per la Bei

IL NOSTRO PAESE PIÙ VULNERABILE ALLE CRISI

L’Italia “è più vulnerabile alle crisi ed più lenta nella ripresa”. “Un eventuale, ovviamente non auspicabile, declassamento significherebbe che una serie di investitori istituzionali non acquisterebbe titoli del debito pubblico, però abbiamo tutte le carte per evitare questo scenario”, ha affermato il vicepresidente della Bei, parlando del contesto macroeconomico europeo e italiano e sottolineando il “tetto” alla crescita del nostro Paese negli ultimi 20-30 anni.

ITALIA FANALINO DI CODA PER PIL

“L’Italia — ha spiegato Scannapieco — è fanalino di coda per crescita del prodotto interno lordo. Sappiamo che è importante sostenere con forza la crescita perché ci consente di rendere il rapporto debito/Pil più sostenibile e va fatto in un contesto in cui il rating dei titoli del debito pubblico italiano sono un gradino sopra all’essere ‘non investment grade’”.

LA FIDUCIA APPORTATA DAL GOVERNO DRAGHI

“Il nuovo governo ha portato una forte speranza e nuova fiducia”, ha affermato Scannapieco, che ha lavorato con Draghi quando l’attuale presidente del Consiglio era direttore generale del Tesoro.

Inoltre, ha rilevato Scannapieco sempre in sintonia con Draghi, “il discorso programmatico del presidente Draghi appare in linea con il senso di urgenza di dotare il Paese degli strumenti adeguati per far fronte alla sfida rappresentata dal Recovery Fund”.

Ora è necessario “sviluppare rapidamente una politica mirata alla crescita sostenibile e accompagnare questa opportunità con riforme che creino forte discontinuità rispetto al passato. Le parole chiave” per il Recovery fund sono “discontinuità, ambizione, concretezza e rapidità”.

PNRR IN LINEA CON LE RICHIESTE DI BRUXELLES…

Per il vicepresidente della Bei, il Pnrr approvato dall’Italia “è in linea con le richieste della Commissione europea e le priorità del Paese, in primis con riferimento all’urgenza di investire nella doppia transizione, verde e digitale, e la coesione sociale”.

…C’È UN PERÒ

“Però bisogna declinare e rafforzare la parte legata alle riforme strutturali, innanzitutto fisco, giustizia e Pa”, ha rimarcato il vicepresidente della Bei.

Il Recovery fund, ha sottolineato Scannapieco, non va visto soltanto come “una opportunità finanziaria”, ma come occasione “per creare discontinuità nel modo con il quale il Paese funziona”.

NECESSARIE RIFORME STRUTTURALI

Scannapieco ha evidenziato infatti come sia “importante l’uso corretto del Recovery fund” e la necessità di “agire rapidamente per mettere a terra gli investimenti” e “scatenare il potenziale di crescita” italiano.

“L’Italia deve cambiare passo, abbiamo bisogno di una Pa più efficiente, c’è una giustizia lenta, un sistema fiscale che va semplificato. Bisogna avere una visione a lungo termine”, ha detto riferendosi alle riforme da attuare. “Nel breve periodo”, di fronte ad “un’emergenza di coesione sociale” determinata dalla pandemia, “dobbiamo cercare di garantire la coesione sociale e, quindi, sostenere il lavoro. Nel medio periodo dobbiamo rafforzare la competitività sostenendo la transizione digitale e da oggi dobbiamo sostenere la lotta al cambiamento climatico tramite la transizione ecologica”, ha affermato il vicepresidente della Bei.

OCCORRE UNA FINANZA PUBBLICA PIÙ SOSTENIBILE

“Non abbiamo molto tempo e dobbiamo agire in discontinuità perché i tempi ce li detta l’Europa e sono molto stretti, non compatibili con il modo di fare ordinario che ha avuto l’Italia” ha puntualizzato Scannapieco. “Perché poi abbiamo una sfida a medio-lungo termine e cioè conseguire una crescita più elevata per un Paese più competitivo e una finanza pubblica ancora più sostenibile”.

“Sulla messa a terra servono meccanismi di sostituzione in caso di inazione” così come “qualcosa può essere rivisto” sui “processi attraverso i quali lo Stato realizza gli investimenti”.

PROPOSTA DI MODELLO DI GOVERNANCE

”Le sfide poste dal Recovery Fund sono molte, per questo occorre dotare il Paese di un sistema di governance funzionale e competente, snella e con una chiara allocazione delle responsabilità”, ha sottolineato Dario Scannapieco.

IL RUOLO CHE POTREBBE RICOPRIRE BEI NEL PNRR

Per questo, il gruppo Bei “potrebbe affiancare le autorità italiane per la creazione di un fondo di fondi dedicato a pmi nelle filiere industriali, economia circolare, social housing, turismo sostenibile”. È la proposta avanzata dal vicepresidente della Banca europea degli investimenti, Dario Scannapieco.

CREAZIONE DI UN FONDO DI FONDI

“Attraverso degli intermediari finanziari potremmo creare una struttura di fondo di fondi”, ha spiegato Scannapieco sottolineando che i principali vantaggi sarebbero: delegazione dell’implementazione a un partner con esperienza; servizi di consulenza; strumento calibrato sulle esigenze del Paese; rapidità di esecuzione; effetto leva nell’utilizzo delle risorse e natura rotativa; selezione, monitoraggio e reportistica.

“È una modalità che abbiamo utilizzato in passato in cui la Bei offrirebbe servizi di consulenza, potrebbero essere progetti che vengono messi a terra con rapidità ma avrebbero il vantaggio di creare un effetto leva, quindi i fondi del Recovery fund verrebbero utilizzati per attivare ulteriori risorse”, ha concluso Scannapieco.

 

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