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Come Intesa Sanpaolo vuole sbancare con Nexi e Sisal nei pagamenti digitali

Ecco mosse e mire di Intesa Sanpaolo su pagamenti digitali e fintech. Dalla newco con Sisal all'operazione con Nexi, guardando a Sia con Cdp

 

A differenza di Unicredit, che vendendo Fineco ha rinunciato al settore della banca digitale, Intesa Sanpaolo non lascia e raddoppia. Solo di pochi giorni fa la notizia dell’ingresso nel capitale di Nexi, l’azienda che offre servizi e infrastrutture per i pagamenti digitali, ora invece viene presentata la newco per fornire servizi finanziari di prossimità. E non è detto che sia finita qui: nello scenario tra addetti ai lavori si ipotizza una fusione futura con Sia, leader in Europa nella realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici per istituzioni e banche centrali che è controllato da Cassa depositi e prestiti e partecipato da Poste Italiane. Dunque, il passato potrebbe tornare per Intesa Sanpaolo del ceo Carlo Messina, visto che è stata – proprio insieme ad Unicredit – azionista di Sia.

L’OPERAZIONE DI INTESA SANPAOLO CON SISAL

Come si diceva, Intesa Sanpaolo, attraverso Banca 5, e Sisal Group, attraverso SisalPay, hanno costituito una newco che offrirà vari servizi finanziari di prossimità – per esempio prelievi e bonifici – e di pagamento. La nuova realtà – segnala una nota congiunta – servirà circa 20 milioni di clienti, sia attraverso una rete capillare di oltre 50mila esercizi sia attraverso prodotti e servizi digitali particolarmente innovativi. Amministratore delegato sarà Emilio Petrone che ha fondato e sviluppato SisalPay. Ad affiancarlo, in qualità di presidente, Paolo Fumagalli presidente della neonata società. Nel consiglio d’amministrazione siederà anche Fabio Gallia (già capo azienda di Bnl e Cdp).

COME SARA’ LA NEWCO

La newco, operativa da gennaio 2020, sarà partecipata al 70% da Sisal Group e al 30% da Banca 5,  la banca di prossimità del gruppo Intesa Sanpaolo, nata nel 2017 e focalizzata sull’instant banking, che offre servizi di incasso-pagamento, strumenti transazionali e prodotti bancari semplici per i cittadini. La newco che nascerà sarà il primo operatore italiano con modello di “proximity banking”.

L’INGRESSO DI INTESA SANPAOLO NEL CAPITALE DI NEXI

Ma a tenere banco nei giorni scorsi sono state le nozze con Nexi. Il deal, scrive Milano Finanza, dovrebbe perfezionarsi entro l’estate del 2020 e Nexi sarà costretta a ricorrere a nuovo debito  per completare l’acquisizione di un asset che genererà un aumento dell’ebitda di circa 95 milioni. Intesa Sanpaolo acquisirà il 9,9% del capitale dal consorzio Mercury, che raggruppa i fondi Advent, Bain e Clessidra, primo azionista di Nexi che così scenderà al 50,1%.

GLI SCENARI SU SIA E NEXI CON PERNO CDP

Di questa vicenda però quel che interessa è anche il futuro perché, riporta il Sole 24 Ore, “lo scenario più accreditato è quello di una futura fusione con Sia. Il matrimonio, se mai avverrà, sarà il passo cruciale per costituire un campione tricolore con volontà di primeggiare anche in Europa”.

Secondo Mf alcuni passi in questa direzione sarebbero già stati fatti: Sia ha chiesto per metà gennaio alle banche d’affari e agli advisor di presentare i report per valutare la possibile quotazione. L’integrazione con Sia, spiega il quotidiano del gruppo Class, è anche abbastanza semplice dal punto di vista industriale perché di natura verticale e l’aspetto dirimente è quello relativo ai pesi azionari in campo e alla valutazione, miliardaria, di Sia.

Da ricordare pure che, se Intesa è particolarmente attenta al dossier, c’è un altro colosso in campo che farà da perno sistemico in questo risiko ovvero Cdp presieduta da Giovanni Gorno Tempini e guidata dall’ad, Fabrizio Palermo. La Cassa, controllata dal ministero dell’Economia, è candidata a un ruolo forte – sottolinea Andrea Montanari di Mf/Milano Finanza – anche perché Sia-Nexi non può avere soci forti di natura e matrice bancario-creditizia.

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