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Come e perché Barnier in Francia spremerà ricchi e grandi aziende

Che cosa ha annunciato il primo francese Barnier su spesa pubblica e imposte. Estratto dal Mattinale Europeo

“Siamo collettivamente a uno spartiacque”, ha detto ieri il primo ministro francese, Michel Barnier, nel suo discorso di politica generale all’Assemblea generale per presentare il programma del suo governo. “La nostra spada di Damocle è l’enorme debito pubblico: 3.228 miliardi di euro”, ha spiegato Barnier, annunciando “scelte serie e gravi sui conti pubblici”. E’ la spada di Damocle che interessa di più l’Ue nel momento in cui il deficit della Francia supera il 6 per cento del Pil.

NODO DEFICIT PER IL GOVERNO BARNIER IN FRANCIA

Barnier ha annunciato l’intenzione di “riportare il deficit del nostro paese al 5 per cento nel 2025” e “mettere il nostro paese sulla traiettoria per portare il deficit sotto il 3 per cento nel 2029”. La scadenza fissata è due anni dopo quanto previsto dal precedente governo in primavera.

MENO SPESE E PIU’ TASSE IN FRANCIA CON IL GOVERNO BARNIER

Barnier ha spiegato che due terzi dello sforzo sarà fatto attraverso la riduzione della spesa. Il resto verrà da “uno sforzo mirato, limitato nel tempo” da parte delle “imprese grandi e molto grandi che realizzano profitti importanti” e da “un contributo eccezionale dei francesi più ricchi”. Ma “c’è un’altra spada di Damocle, altrettanto temibile, quella del debito ecologico”, ha avvertito Barnier, spiegando che le priorità saranno la biodiversità, l’economia circolare e la decarbonizzazione”.

I BORBOTTII DELLA SINISTRA CONTRO IL GOVERNO BARNIER

Barnier ieri ha parlato davanti a un’Assemblea nazionale particolarmente rumorosa, soprattutto nei banchi occupati dal Nuovo Fronte Popolare, l’alleanza di sinistra guidata dalla France Insoumise. “I francesi non ci perdonerebbero l’immobilismo nei prossimi tre anni. Ci chiedono risposte urgenti ad alcune grandi questioni” come sanità, potere d’acquisto e sicurezza, ha avvertito Barnier. Il primo ministro ha promesso “un nuovo metodo” di “ascolto, rispetto e dialogo tra il governo e il Parlamento”.

I SEGNALI LANCIATI DA BARNIER ALLA SINISTRA

Barnier ha inviato due segnali ai partiti che non fanno parte della maggioranza di governo. Si è detto pronto “a un’azione senza ideologia sul sistema elettorale proporzionale” e disponibile a “riprendere il dialogo” sulla riforma delle pensioni. “Alcuni limiti della legge votata il 15 aprile 2023 possono essere corretti”, ha detto Barnier. Il primo ministro ha indicato anche quali saranno le sue linee rosse: “nessuna tolleranza” su razzismo e antisemitismo, violenza contro le donne e comunitarismo, “nessun accomodamento” sulla difesa della laicità e le discriminazioni, “nessuna rimessa in discussione” sull’aborto, il matrimonio per tutti e la procreazione medicalmente assistita.

(Estratto dal Mattinale Europeo)

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