Gedi si alleggerisce. Il gruppo editoriale che pubblica La Repubblica e La Stampa ha sottoscritto nei giorni scorsi un accordo definitivo con Nord Est multimedia (NEM) per la cessione dei quotidiani locali: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La nuova di Venezia e Mestre, Il corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto, Il Piccolo e la testata online Nordest economia. L’accordo, che si aggira intorno ai 40 milioni di euro, acquisirà efficacia a partire dal 1° novembre 2023.
CHI HA COMPRATO I QUOTIDIANI LOCALI DI GEDI
Nord Est Multimedia non ha una lunga tradizione nel mondo dell’editoria e l’informazione, al contrario è una società di nuova costituzione, promossa da Banca Finint, la finanziaria che fa capo ed è presieduta da Enrico Marchi (nella foto), che controlla gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona tramite la Save. Il piano industriale prevede la costruzione di un gruppo multimediale attivo anche nel campo televisivo, radiofonico, digitale, degli eventi.
TUTTE LE FAMIGLIE IMPRENDITORIALI CHE PARTECIPANO ALLA CORDATA
Ma la Banca Finint non è l’unica a partecipare alla cordata che proverà a dare un futuro ai quotidiani veneti che furono del gruppo Exor, la holding della famiglia Agnelli. I soci, per il momento, sono 15, e ciascuno di loro ha investito circa tre milioni di euro. Tra loro ci sono: la friulana Findan (gruppo siderurgico Danieli di Buttrio) presieduta da Giampietro Benedetti (presidente degli industriali di Udine) e Fin.Steel (Acciaierie Venete) del padovano Alessandro Banzato, Antonio Carraro (Carraro Group), Angelo Mandato (Bioman), la famiglia Nalini (Carel Group), VideoMedia (Confindustria Vicenza), la famiglia Canella (supermercati Alì), Federico De Stefani (Sit), Alberto Zanatta (Tecnica Group), la famiglia Cattaruzza (Ocean Group), la famiglia Samer (Samer Group), Confindustria e Ance Udine, la famiglia Curti (Bluenergy), Fondazione CR Trieste, Carlo Pizzocaro (Fidia farmaceutici), Fondazione Cariverona.
DALLA METALMECCANICA ALLA STAMPA PER SALVARE I QUOTIDIANI LOCALI DI GEDI
Le officine meccaniche Danieli di Buttrio è un’azienda metalmeccanica con più di un secolo di storia, fu fondata dai fratelli i fratelli Mario e Timo Danieli nel 1914. La multinazionale italiana produce impianti siderurgici, e nel suo settore è leader del mercato mondiale del quale detiene oltre il 90% di quota. L’azienda nel 2021 ha chiuso con un fatturato da 2,786 miliardi di euro e un utile netto di 80 milioni di euro. Il presidente è Gianpietro Benedetti, entrato in azienda nel 1961 come ingegnere progettista, negli anni ha scalato i gradini della scala gerarchica aziendale: nel 1986 Co-Amministratore Delegato, Direttore Generale nel 1991 e Amministratore Delegato dal 1999. Da settembre 2017 è Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell’Executive Board. Da giugno 2006 è stato insignito della medaglia di Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana e ha al suo attivo oltre 80 invenzioni registrate a suo nome. Dal 2010, infine, è Presidente della Fondazione “ITS – Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l’industria meccanica ed aeronautica”.
ACCIAIO E RUGBY PER ALESSANDRO BANZATO DEL GRUPPO ACCIAIERIE VENETE
La Fin.Steel dell’imprenditore siderurgico Alessandro Banzato, detiene il 29,03% della newco che rileva i quotidiani locali del Triveneto. La Fin.Steel è un’azienda il cui core business è la “compravendita di beni immobili effettuata su beni propri” e che nel 2022 ha dichiarato un fatturato di 350mila euro. La Fin.Steel è un’azienda di proprietà del gruppo Acciaierie Venete, una holding specializzata nella produzione di acciai per l’industria automobilistica, le attrezzature per macchine movimento terra e le macchine agricole, dell’energia, della meccanica e delle costruzioni, con un fatturato, nel 2022 da 1.672.066.696 euro. Il presidente e CEO di Acciaierie Venete è Alessandro Banzato, padovano, è entrato giovane nell’azienda famiglia e gruppo siderurgico tra i leader di settore in Italia. Nel 2004 è stato nominato amministratore delegato e nel 2013 presidente e amministratore delegato. Tra gli altri incarichi dal 2005 al 2009 è stato vicepresidente di Confindustria Veneto e fino al 2022 è stato presidente Federacciai. Dal 2009 Banzato è vicepresidente del Petrarca Rugby.
CARRARO: L’AZIENDA ITALIANA CHE PRODUCE TRATTORI E GUARDA ALLA CULTURA
Carraro è un’azienda del padovano con una storia che parte dal 1932. L’azienda, che produce ingranaggi, sistemi di trasmissione e trattori specializzati, ha chiuso il 2022 con un fatturato consolidato 2022 da 762 milioni di euro, in incremento del 18,4% rispetto ai 644 milioni di euro del precedente esercizio. L’azienda ha filiali commerciali in Australia, Spagna, Francia e Turchia. A capo dall’azienda c’è Enrico Carraro, in qualità di presidente. Enrico Carraro è entrato nell’azienda di famiglia a 22 anni, nel 1984, segue un percorso che lo porterà, gradualmente, a ricoprire ruoli di sempre maggiore responsabilità nell’azienda e in Confindustria. Nel 2007 assume la vice presidenza esecutiva di Carraro, da febbraio 2011 diventa membro della Giunta di Confindustria Padova e nel luglio 2012 è membro della Commissione per la riforma di Confindustria. Da aprile 2013 a febbraio 2017 è stato vicepresidente di Confindustria Veneto con delega all’internazionalizzazione. Nell’ottobre 2019 Enrico Carraro è stato nominato Presidente di Confindustria Veneto e a gennaio 2021 è stato confermato nel medesimo ruolo anche per il quadriennio 2021-2025. Enrico Carraro è anche Presidente di Fondazione il Campiello, consigliere di Amministrazione di Fondazione Nord Est e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Confindustria Veneto SIAV SpA, società di servizi di Confindustria Veneto.
TUTTA L’ENERGIA CHE SERVE PER RILANCIARE I QUOTIDIANI LOCALI DEL GRUPPO GEDI: BIOMAN E BLUENERGY
Nella cordata per supportare i quotidiani veneti ci sono anche due aziende che producono energia. La prima è la Bioman, un’azienda nata nel 2008, che si occupa della raccolta della spazzatura e della sua trasformazione, attraverso un impianto di compostaggio nel Comune di Maniago in Provincia di Pordenone, in ammendante (compost) per l’agricoltura e il florovivaismo, e energia elettrica, energia termica e biometano per autotrazione da fonti rinnovabili. A capo della Bioman c’è Angelo Mandato, imprenditore nel settore della raccolta dell’immondizia che detiene anche una quota importante della Sesa, una società che gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti). In passato Mandato è stato iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre 15 persone dalla Procura antimafia di Trieste con l’ipotesi di associazione volta al traffico illecito di rifiuti.
La seconda è Bluenergy di proprietà della famiglia Curti. Negli anni ’70 Gianfranco Curti costituì la Metanfriuli, una delle prime aziende attive nella progettazione, realizzazione e gestione degli impianti di distribuzione del Gas in numerosi Comuni della provincia di Udine. La Bluenergy è Premium Partner ed Energy Partner dell’Udinese Calcio. Il Gruppo C.G.I., proprietaria della Bluenergy, è stato inserito nelle 200 aziende italiane top performer nella fascia di fatturato tra i 120 e i 500 milioni di euro.
Nella cordata che ha rilevato i quotidiani locali che furono del gruppo Gedi c’è anche Federico De Stefani, imprenditore, presidente e amministratore delegato di SIT Spa (azienda di famiglia e società quotata alla Borsa valori di Milano) e di MeteRSit, che sviluppano e producono dispositivi per la misura dei consumi e sistemi per la sicurezza, il comfort e il rendimento degli apparecchi domestici a gas. Il fatturato di Sit Spa nell’ultimo anno è arrivato a 393,3 milioni di euro.
LE FAMIGLIE NALINI, CANELLA E ZANATTA PER IL RILANCIO DEGLI EX QUOTIDIANI DEL GRUPPO GEDI
Tra i soci c’è anche la famiglia Nalini, proprietatia del Carel Group, un’azienda che si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di strumenti (hardware e software) per il condizionamento dell’aria e della refrigerazione in contesti domestici, commerciali ed industriali. Il fatturato consolidato dell’azienda, per il 2022, è stato di 540 milioni di euro con un utile di 62 milioni. A capo dell’azienda ci sono: Luigi Rossi Luciani, in qualità di presidente, il vicepresidente Luigi Nalini e Francesco Nalini, in qualità di Amministratore Delegato.
La famiglia Canella è la proprietaria dei supermercati Alì, nati a Padova nel 1971 e che ora conta 117 punti vendita. A capo della catena c’è ancora il suo fondatore, Francesco Canella, aiutato nella gestione dell’azienda di famiglie dal più giovane fratello Gianni Canella, Vicepresidente di Alì. Partecipa al rilancio dei giornali veneti anche Alberto Zanatta, Presidente di Tecnica Group, un’azienda che produce e commercializza calzature sportive e per l’outdoor. Alberto Zanatta è figlio del fondatore Giancarlo Zanatta, tuttora membro del consiglio d’amministrazione.
DAL MARE ALLA STAMPA. LE DUE FAMIGLIE DI ARMATORI: CATTARUZZA E SAMER
Sono due le famiglie di armatori che partecipano alla cordata che acquisisce i quotidiani che furono del Gruppo Gedi. La prima è la famiglia Cattaruzza, armatori triestini, proprietari dell’Ocean Group, società di punta del gruppo armatoriale Ocean Team srl fondato nel 1965 dal comandante Luigi Cattaruzza, che fattura 50 milioni di euro e riunisce sotto le sue insegne 19 aziende e 50 mezzi tra rimorchiatori, chiatte, bettoline e battelli antinquinamento.
La seconda è la famiglia Samer del Samer Group, azienda che da oltre cento anni opera nel settore dei trasporti via mare. La società ha partecipate in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria ed è specializzata nei settori: Agenti & broker marittimi, Spedizionieri internazionali, Terminalisti portuali e Commissari & periti d’avaria. A capo dell’azienda ci sono Enrico Samer, Presidente e Amministratore Delegato e Lilli Samer, Amministratore Delegato.
L’AZIENDA FARMACEUTICA RINATA GRAZIE ALL’ACIDO IALURONICO
Infine, a supportare il nuovo gruppo editoriale c’è Carlo Pizzocaro, presidente e Ceo di Fidia farmaceutici. L’azienda negli anni ’80 era il quarto gruppo farmaceutico in Italia, nel 1994 subì un tracollo a causa della pericolosità del suo prodotto di punta, il farmaco Cronassial, a cui Rita Levi Montalcini dedicò un pubblico ringraziamento nel momento in cui ricevette il premio Nobel per la Medicina nel 1986. Dalle ceneri di quella società nacque la nuova Fidia che è diventata “il più importante produttore mondiale di acido ialuronico per uso farmaceutico”, come dice Carlo Pizzocaro, primogenito di Francesco Pizzocaro che acquisì la Fidia dopo il tracollo. Il Presidente Pizzocaro ha iniziato la propria attività all’interno del gruppo di famiglia, partendo dalla Sir, poi è passato alla capogruppo Olon di Rodano, nel Milanese, prima di prendere in mano Fidia.