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Microsoft

Chi sono i manager Microsoft coccolati dal governo

Troppi manager targati Microsoft nominati dall'esecutivo in società pubbliche e comitati ministeriali? E' la domanda che circola in ambienti della maggioranza dopo alcune mosse governative che stanno destando interesse ma anche stupore. Fatti e nomi

 

Il governo coinvolge troppi manager di Microsoft in vari ruoli?

E’ la domanda che circola in ambienti della maggioranza di governo dopo alcune mosse ministeriali che stanno destando interesse ma anche stupore.

Nel cda di Ferrovie – appena rinnovato dal ministero dell’Economia in simbiosi con Palazzo Chigi – è stata notata la presenza del ceo di Microsoft Italia, Silvia Candiani.

Classe 1972, laureata in Economia alla Bocconi, con un Master in Business Administration all’Insead di Fontainebleau, Candiani si dimetterà da amministratore delegato della controllata italiana del colosso americano che uno dei fornitori del gruppo Fs?, è quello che si stanno chiedendo in queste ore gli addetti ai lavori anche all’interno di alcune strutture governative.

In verità nei ministeri e tra gli osservatori non ci si stupisce troppo della nomina di Candiani, vista la sua storica vicinanza al ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, sin dai tempi di Omnitel (“Ad assumermi è stato l’amministratore delegato Vittorio Colao, una persona per me determinante”, spiegò a Repubblica tempo fa) e la presenza di altri manager targati Microsoft in comitati e commissioni ministeriali.

Stefano Stinchi, direttore Divisione Pubblica amministrazione di Microsoft Italia, dove riporta a Candiani, fa parte del comitato per la transizione amministrativa istituito dal ministero retto da Renato Brunetta. Stinchi, nel comitato, è il solo manager di una grande azienda privata non italiana.

Anche Colao si avvale di top manager Microsoft. Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale ha nominato di recente i primi esperti che comporranno il comitato consultivo per la PA Digitale, organo di consulenza del Ministro e del Dipartimento sui temi di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Ne faranno parte Michela Bambara (Falck Renewables), Carlo Bozzoli (Enel), Michaela Castelli (Utilitalia, Nexi, Sea e Acea), Gianluigi Vittorio Castelli (Ferrovie dello Stato Italiane) con il ruolo di co-coordinatore del Comitato; Roberta Cocco (Comune di Milano) con il ruolo di co-coordinatrice del Comitato, Anna Di Silverio (Avanade Europa), Roberto Lancellotti (Inps) e Massimo Enrico Proverbio (Intesa Sanpaolo).

I nomi targati Microsoft, direttamente o indirettamente, sono due: Roberta Cocco e Anna Di Silverio.

Cocco, assessora alla Trasformazione digitale nel comune di Milano, dove ha ottenuto ottimi risultati sulla digitalizzazione, ha – si legge sul sito del Comune – “una lunga carriera in Microsoft in vari ruoli fino a essere Direttore Marketing Centrale. Dal 2014 è Direttore Piani di Sviluppo Nazionale per Western Europe, promuovendo progetti di innovazione  per lo sviluppo e la messa in atto dell’Agenda Digitale con i Governi e le Istituzioni nelle 12 Nazioni dell’area, dal Portogallo alla Finlandia”. Nel 2017, al momento della sua nomina da parte del sindaco Sala, ci furono polemiche per un errore sulla sua dichiarazione patrimoniale e per non aver lasciato Microsoft mettendosi in aspettativa.

Di Silverio, già direttore della Divisione Public Sector di Microsoft, è oggi Europe Area President di Avanade, “leader nell’innovazione digitale dell’ecosistema Microsoft”. Avanade – è scritto sul sito aziendale – “è leader mondiale nella fornitura di servizi digitali innovativi, cloud, business solutions ed experience design, che fanno leva su un grande potenziale umano e sulla forza riconosciuta dell’ecosistema Microsoft. Avanade, di cui Accenture è l’azionista di maggioranza, è stata fondata nell’anno 2000 da Accenture LLP e Microsoft Corporation”.

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