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Unipol

Chi snobba l’avanzata di Unipol nella Banca Popolare di Sondrio

Che cosa sta succedendo tra i soci della Banca Popolare di Sondrio dopo che Unipol si fa sempre più arrembante. L'articolo di Emanuela Rossi

 

Un annuncio a sorpresa, martedì sera, che porta con sé voci (e timori) sui prossimi passi in tema di risiko bancario. UnipolSai, controllata del gruppo Unipol, ha rafforzato la propria posizione in Banca Popolare di Sondrio e ne è diventato primo azionista salendo al 6,9% — dal precedente 2,9% in portafoglio — sebbene puntasse a un 9,5%. Una mossa che ha fatto pensare anche a un avvicinamento a Sondrio da parte di Bper, di cui Unipol è primo azionista.

L’OPERAZIONE ANNUNCIATA DA UNIPOL SULLA POPOLARE DI SONDRIO

Dunque UnipolSai puntava ad acquistare 30 milioni di azioni ordinarie di Banca Popolare di Sondrio, ovvero circa il 6,62% del capitale sociale dell’istituto. La compagnia guidata da Carlo Cimbri ha dato mandato ad Equita Sim, intermediario autorizzato e bookrunner, di comprare la partecipazione attraverso una procedura di reverse accelerated book-building a un premio sul prezzo di chiusura di ieri dell’azione ordinaria della banca compreso tra il 2% e il 4% circa. Un’operazione, si legge in una nota diramata dal gruppo assicurativo, che “si inquadra nella strategia di UnipolSai finalizzata a contribuire ai piani di sviluppo della banca, partner industriale del gruppo Unipol dal 2010 nel comparto della bancassicurazione Danni e Vita”.

COM’È ANDATO IL BLITZ

Come racconta Il Sole 24 Ore, il blitz di Unipol non è andato esattamente come sperato. Nel mirino della compagnia c’era il 6,62% del capitale della banca così da arrivare al 9,5% totale. Cos’è successo? “Gli investitori, paradossalmente, hanno preferito non vendere ai 4,15 euro offerti dal gruppo assicurativo per poi vedere scambiare in maniera massiccia, nel corso della giornata, il titolo a 3,98 euro, in calo dello 0,5 per cento. Segnale, forse, che qualcuno nel capitale confida in ulteriori risalite del titolo (impennatosi peraltro già del 230% in un anno e del 70% in sei mesi)”.

L’altra ipotesi formulata dal quotidiano confindustriale è che nel capitale ci sia chi, con quote sotto le soglie di rilevanza, preferisca aspettare le prossime mosse intorno a Sondrio. Comunque è “realistico” attendersi un progressivo rastrellamento delle altre azioni in modo che Unipol arrivi al target del 9,5%.

IL RUOLO DEL FONDO AMBER

A proposito di soci, occorre riservare un passaggio a parte al fondo Amber, azionista di Sondrio dal 2015 con oltre il 5% e a questo punto ex primo socio. Secondo fonti di mercato rilanciate da milanofinanza.it il fondo Amber potrebbe non aver venduto le proprie quote così come avrebbero fatto alcuni soggetti istituzionali (banche, hedge fund) “che potrebbero aver rilevato il titolo nei mesi scorsi fin poco sotto la soglia di rilevanza del 3% per non comparire nei report Consob sulle partecipazioni rilevanti”. Anche loro alla finestra in attesa degli eventi.

I SEGNALI PER IL FUTURO

Ma cosa c’è dietro la mossa di Cimbri? Ieri Il Sole 24 Ore ricordava che a breve è attesa la sentenza del Consiglio di Stato in seguito alla quale — dopo anni — anche la Popolare di Sondrio si trasformerebbe in società per azioni. Modifica che dovrebbe arrivare entro il 2021 e che forse potrebbe aver spinto Unipol a “muoversi in ottica di protezione per scoraggiare eventuali aggressioni” sulla banca “da parte di altri soggetti”.

Ma c’è anche un’altra questione sullo sfondo ovvero l’ipotesi di una futura aggregazione fra Bper — di cui la compagnia assicurativa è primo azionista con il 19% — e Sondrio. Insomma, in vista della seconda fase del risiko bancario, sarebbe un segnale di freddezza nei confronti di Banco Bpm. Con buona pace dell’amministratore delegato di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, che sperava di unirsi a Bper per non finire nelle “grinfie” di Andrea Orcel e della sua nuova Unicredit.

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