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Che cosa succede sul dividendo fra Ivass e Assicurazioni Generali?

Botta e risposta a distanza fra Assicurazioni Generali e l'autorità di settore Ivass sulla mancata distribuzione della seconda tranche del dividendo del Leone. Ecco i conti del gruppo assicurativo e gli scenari delineati da Donnet

 

“Il regolatore non ha permesso di distribuire la seconda tranche del dividendo a valere sui risultati 2019 ma il gruppo Generali e’ solido e i risultati di oggi lo dimostrano, siamo orgogliosi della nostra resilienza e della nostra solidità in un contesto molto complicato come l’attuale”, ha detto il Ceo di Generali, Philippe Donnet, aprendo oggi la conference call degli analisti. Il manager ha anche di avere parlato con Ivass nei giorni scorsi e che l’Autorità non sarebbe propensa a mantenere la restrizione sui dividendi anche nel 2021, ha aggiunto Radiocor.

LE PAROLE DI DONNET DI GENERALI

“Abbiamo una posizione di capitale molto forte e la migliore Solvency del settore”, ha aggiunto il Ceo, sottolineando che nel calcolo della Solvency si tiene conto del pagamento di tutto il dividendo 2019 e del proquota 2020. ‘Tuttavia – ha concluso – sulla cedola dobbiamo rispettare le richieste del regolatore, confermiamo la dividend policy del piano e pagheremo la cedola cash del 2019 non appena potremo”.

LA VOCE DELL’IVASS

Le parole di Donnet hanno indotto l’Ivass a una precisazione. La raccomandazione alle compagnie di assicurazione europee di non distribuire i dividendi quest’anno è arrivata dall’Eiopa, l’autorità europea delle assicurazioni, nel marzo scorso. A ricordarlo sono state fonti dell’Ivass, l’autorità italiana, dopo le affermazioni di stamani dei vertici delle Generali sulla mancata distribuzione delle cedole da parte del Leone di Trieste. La raccomandazione è la stessa che la Bce ha dato alle banche seguita dalle Banche centrali nazionali. Una raccomandazione in tal senso, ricordano dall’Ivass, è arrivata in maggio anche dal Comitato europeo per il rischio sistemico, che ha competenze di vigilanza macroprudenziale, ed legata all’incertezza scaturita dalla pandemia Covid-19 e non dipende “da situazioni di solidità delle singole imprese”. La richiesta dell’Ivass, quindi, è nell’interesse delle aziende e della clientela assicurata “in quanto rafforza la solidità del mercato assicurativo in un periodo caratterizzato da recessione e incertezza”.

I CONTI DI ASSICURAZIONI GENERALI

Il cda di Generali ha approvato i conti dei nove mesi che vedono un risultato operativo in aumento a 4 miliardi (+2,3% e nella parte alta della forchetta del consensus), “per effetto dello sviluppo dei segmenti Danni e Asset Management” nonostante un impatto legato al Covid stimato in 125 milioni. L’utile netto di gruppo invece cala a 1,297 miliardi (-40%), “risentendo di 310 milioni di svalutazioni nette su investimenti derivanti dall’andamento dei mercati finanziari, di 183 milioni per Bsi” e per altri oneri di 173 milioni (fondo internazionale Covid e liability management). Al netto di quest’ultimi si attesterebbe a 1,629 miliardi (-13%).

GLI ANDAMENTI DI GENERALI

Migliora il Combined Ratio a 89,7% (-2,8 punti percentuale) mentre i premi lordi complessivi si attestano a 52 miliardi (+0,3%), con una raccolta Danni “resiliente” e un positivo andamento del segmento Vita (+0,4%). La Solvency si rafforza al 203% (in aumento di nove punti sul 2020). Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione Generali prevede che il risultato operativo continui a essere “resiliente nel 2020 sebbene in probabile flessione rispetto al 2019”. Atteso in calo anche il risultato netto ma il gruppo resta focalizzato sull’esecuzione della strategia al 2021. Per quanto riguarda il capitolo dividendo, di cui restava da pagare nel 2020 una seconda tranche da 0,46 euro per azione, Generali in sostanza lo ha confermato (“intende sottoporre all’assemblea degli azionisti anche la distribuzione della seconda tranche nel 2021”) ma lo pagherà l’anno prossimo dopo la richiesta fatta da Ivass, che ha recepito a sua volta le raccomandazioni dell’Esrb sulle cedole a livello Ue.

DOSSIER DIVIDENDO

Sulla cedola, il cda ha verificato il rispetto dei limiti fissati dal Risk Appetite Framework di gruppo al 30 settembre 2020 con la Solvency al 203% e “quindi pienamente all’interno dell’intervallo operativo desiderato di 180%-240%”. Il board “riconosce l’importanza del contributo del dividendo per i numerosi investitori istituzionali e per i piccoli azionisti, in particolare nell’attuale contesto”. Tuttavia, il cda ha preso atto della lettera ricevuta dall’Ivass il 10 novembre 2020, in cui l’Autorità di Vigilanza ha rappresentato alla società che l’applicazione della raccomandazione fatta dal Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB) a giugno 2020 ed ancora vigente in merito alla distribuzione di dividendi ha carattere generale e non contempla una valutazione caso per caso ritenendo pertanto il gruppo impegnato a non procedere al pagamento della seconda tranche. Il cda “ha quindi deliberato di attenersi alle attuali richieste dell’Autorità di Vigilanza e conseguentemente di non procedere all’erogazione della seconda tranche del dividendo 2019 entro fine anno”.

I FOCUS

Il Gruppo Generali “rimane focalizzato nel perseguire la politica sui dividendi e, in particolare, nel realizzare l’obiettivo previsto dal piano strategico di distribuzione di dividendi in contanti per 4,5-5 miliardi nel periodo 2019-2021, subordinatamente alle raccomandazioni di vigilanza”. Quindi nel 2021 “subordinatamente al positivo orientamento dell’Autorita’ di Vigilanza, intende sottoporre all’approvazione degli azionisti anche la distribuzione della seconda tranche del dividendo 2019”.

DOSSIER CATTOLICA

Cattolica è un deal molto buono dal punto di vista finanziario e strategico per Generali e creerà valore per entrambe le compagnie, ha dichiarato in conference call il Ceo Philippe Donnet, aggiungendo che il gruppo triestino e’ pronto a ‘guardare al futuro insieme’ alla stessa Cattolica. ‘Abbiamo il 24,4% di Cattolica dopo l’aumento di capitale appena completato e una partnership strategica su vari settori che creera’ valore’, ha concluso.

LE OPPORTUNITA’

“Con il Covid si sono create opportunità di M&A molto attrattive per Generali e noi saremo disciplinati e opportunistici”, ha detto il Ceo di gruppo, Philippe Donnet, nella conference call con gli analisti. “Continueremo a guardare a piccole e medie acquisizioni per rafforzarci nelle aree che ci interessano, per esempio nell’Est Europa, abbiamo le risorse per farlo”.

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