Per i prossimi tre anni saranno ancora Francesco Milleri (nella foto) e Paul du Saillant a guidare EssilorLuxottica. Lo ha deciso l’assemblea che si è tenuta ieri a Parigi e che ha indicato il nuovo board (oltre a Milleri e al vice du Saillant siederanno nel cda anche Jean-Luc Biamonti e Marie-Christine Coisne-Roquette), il primo ad entrare in carica – sebbene confermato – dopo la scomparsa del fondatore e per decenni patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio. Gli azionisti del gruppo hanno approvato tutte le 34 delibere presentate dal consiglio di amministrazione, comprese pure quelle relative alla distribuzione di un dividendo di 3,95 euro per azione per l’anno fiscale 2023 (con data di stacco cedola fissata al prossimo 6 maggio) e alla politica di remunerazione applicabile agli amministratori esecutivi della società.
LA RICONFERMA DI MILLERI E DU SAILLANT AI VERTICI DI ESSILUX
Come informa l’Ansa, Milleri, presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica, è stato confermato con l’82,9% dei voti, e il vice ceo du Saillant con il 98% dei presenti in assemblea. Entrambi erano stati proposti dalla controllante Delfin, che detiene il 32,5% del capitale.
LA REMUNERAZIONE DI MILLERI
Il Sole 24 ore sottolinea che durante l’assemblea è stata approvata anche la politica di remunerazione, che vede riconosciuti a Milleri 2,1 milioni fissi e tra il 150% e il 300% di variabile. Critiche erano state espresse da Iss, il proxy advisor che fornisce raccomandazioni agli investitori su come votare alle assemblee annuali degli azionisti e su come migliorare la governance aziendale, per la riconferma di Milleri nel doppio ruolo e per la proposta di remunerazione del ceo e del suo vice.
In particolare, evidenziava Iss nel suo report rilanciato nei giorni scorsi da Repubblica, “per il secondo anno consecutivo la remunerazione del ceo è sostanzialmente aumentata senza alcuna motivazione significativa rispetto all’anno precedente e neppure convince del tutto il significativo aumento per il vice ceo. Inoltre i miglioramenti proposti quest’anno non sono controbilanciati dalla mancanza di motivazione che circonda gli aumenti retributivi proposti per entrambi i dirigenti”. Peraltro, il proxy evidenziava che, “se la pratica del mercato francese tende comunemente alla rivalorizzazione dei compensi dei dirigenti al momento del rinnovo del mandato, i ripetuti aumenti in un breve lasso di tempo non sono conformi alle migliori pratiche di governance”.
Iss storceva la bocca anche per quanto riguarda la somma delle cariche per Milleri che “può comportare una concentrazione di potere e rendere confusi i confini tra i doveri dell’amministratore delegato e quelli del presidente, arrivando a un potenziale rischio per gli azionisti”.
Ma le critiche non hanno fatto breccia tra i soci.
I RICAVI NEL PRIMO TRIMESTRE 2024
Sul fronte dei conti il gruppo ha annunciato che i ricavi consolidati del primo trimestre 2024 sono stati pari a 6.335 milioni, con un aumento del 5,5% a cambi costanti rispetto al primo trimestre 2023 (+3,0% a cambi correnti). “Siamo felici di annunciare un altro inizio d’anno positivo per la Società, grazie al contributo di tutti i business e le aree geografiche” è stato il commento di Milleri e du Saillant.
GLI AUMENTI IN BUSTA PAGA PER I DIPENDENTI ITALIANI
Nei giorni scorsi c’è stato l’incontro fra i sindacati e i vertici del gruppo che hanno condiviso il Premio di Risultato 2023 che ha raggiunto un valore lordo di oltre 36,3 milioni, in crescita del 14% rispetto al 2022, “anche in virtù di un sistema incentivante e di calcolo sempre più inclusivo” chiarisce un comunicato stampa.
“Quest’anno il premio, valutato attraverso gli indicatori di bilancio consolidato di Gruppo e di sostenibilità e le componenti addizionali legate alle prestazioni individuali – si legge ancora -, può arrivare fino ai 4.100 euro lordi e ad oltre 4.400 euro lordi qualora il dipendente scelga di convertire l’importo in beni e servizi welfare”.
LO STATO FRANCESE SALE NELL’AZIONARIATO
Sempre di recente era arrivata la ricostruzione del Sole 24 Ore secondo cui la Caisse des Dépôts et Consignations (CDC), ovvero la corrispondente francese della nostra Cassa e depositi e prestiti, ha comunicato ad EssilorLuxottica di aver superato individualmente la soglia del 2% del capitale attraverso acquisti sul mercato. L’investimento, di oltre 600 milioni, ha portato la Caisse a detenere direttamente il 2,41% del gruppo e l’aggregato CDC-Bpifrance a detenere il 4% del capitale.