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Soldo

Che cosa succede a Soldo Financial Service

Truffe online: indagati i vertici e sequestrati i conti di Soldo Financial, società di emissione di carte di pagamento ricaricabili. Condotte di riciclaggio e di ostacolo alle funzioni di vigilanza della Banca d’Italia tra le ipotesi di reato nell’inchiesta della procura di Parma. La posizione-replica di Soldo

 

Truffe online a danno dei cittadini usando le carte prepagate di Soldo, la fintech fondata e guidata da Carlo Gualandri.

Finiscono nel registro degli indagati cinque persone della Soldo financial service limited, società di emissione di carte di pagamento ricaricabili con sede prima nel Regno Unito e poi, a seguito della Brexit, in Irlanda. Ieri la Procura di Parma ha disposto il sequestro anche i conti correnti aperti in Italia da Soldo, eseguito dal comando locale della Finanza. Pertanto, le carte emesse da Soldo a privati, aziende ed enti locali non sono utilizzabili adesso né in entrata né in uscita.

Secondo gli inquirenti la società sarebbe stata utilizzata da una rete di truffatori che vendono merci di vario genere online incamerando i guadagni illeciti sui conti di Soldo. L’azienda è accusata di non aver adeguatamente svolto i controlli.

Le indagini “sono scaturite da numerose querele per truffe on line pervenute alla citata Procura della Repubblica — spiega il comunicato della Procura di Parma — da diverse località del territorio nazionale, accomunate dalla ricorrenza dei conti bancari, accesi presso la filiale di un istituto di credito di Parma, sui quali le persone offese hanno denunciato di aver effettuato il pagamento delle somme truffate”.

Le ipotesi di reato per Soldo sono ostacolo alle funzioni dell’autorità di vigilanza, abusiva emissione di moneta elettronica e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Dalle indagini è emerso anche che i dipendenti della stabile organizzazione hanno concluso contratti con alcuni Comuni per la distribuzione con carte Soldo ricaricabili dei sussidi erogati a propri cittadini a seguito della pandemia da Covid-19.

Tutti i dettagli.

DISPOSTO IL SEQUESTRO DEI CONTI CORRENTI IN ITALIA PER SOLDO

Con il decreto è stato disposto il sequestro preventivo impeditivo di tutti i conti correnti aperti in Italia dalla Soldo per le ipotesi di reato di ostacolo alle funzioni dell’autorità di vigilanza (art. 2638, comma 2, del codice civile), abusiva emissione di moneta elettronica (ait, 131-bis del TUB) e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento (art. 131-ler del TUB).

COSA FA SOLDO

Fondata nel 2014 Soldo è la fintech di Carlo Gualandri con sede prima a Londra e ora a Dublino. La società offre servizi finanziari ed è focalizzata nella gestione delle spese aziendali (almeno 60mila utenti solo in Italia).

Tra i soci “risulta anche Luigi Berlusconi, il figlio 34enne del leader di Forza Italia (non indagato)” segnala il Sole 24 Ore.

L’anno scorso la società ha chiuso un round di finanziamenti per 180 milioni di dollari guidato Temasek, società di investimenti che ha finanziato grandi come Dell, Paypal e Visa. Tra gli investitori, anche Sunley House Capital, Advent International, Citi Ventures. E la riconferma di fondi come Accel, Battery Ventures, Dawn Capital e Silicon Valley Bank.

Oggi conta un team di 350 dipendenti.

LE TRUFFE DENUNCIATE

Tra le denunce ricevute, la Procura di Parma riporta, a titolo esemplificativo, quella di soggetto truffato per aver trattato la vendita on line di un’autovettura e di aver corrisposto a una concessionaria – rivelatesi poi inesistente – la somma di € 15.400,00, senza poi essere riuscito a ritirare l’auto in quanto il sedicente venditore non è risultato più rintracciabile.

In un altro caso, un cittadino truffato avrebbe pagato € 150,00 per l’acquisto di un misuratore glicemico visionato su internet, senza averlo mai ricevuto. Ancora, il titolare di una società tedesca ha denunciato di aver acquistato pannelli fotovoltaici pagando a un’impresa italiana, a seguito delle indagini rivelatasi inesistente, la somma di € 71.200,00, senza ricevere la merce pattuita.

Risultano quindi ulteriori sessanta denunce per truffe inerenti a decine di acquisti di autovetture, smartphone, tablet, videogiochi ed elettrodomestici.

L’IPOTESI D’ACCUSA

Secondo l’ipotesi d’accusa, condivisa dal GIP, la Soldo Financial Service Ltd avrebbe dichiarato alle competenti Autorità di svolgere sul territorio nazionale l’attività di emissione e distribuzione di moneta elettronica in regime di “libera prestazione di servizi” (ossia senza una presenza fisica stabile in Italia).

In realtà, alla luce della ricostruzione investigativa eseguita dai finanzieri, la Procura della Repubblica ritiene che sia emersa una struttura permanente – commerciale e di supporto informatico – in Italia, mediante la quale la Soldo opererebbe in modo stabile e continuativo nel mercato italiano offrendo servizi di pagamento.

Per il Gip, il risparmio di spesa e l’assoggettamento a minori controlli sarebbe stato il movente della mancata comunicazione della reale attività svolta sul territorio da parte della Soldo che, in tal modo, sarebbe stata agevolata nella competizione con altri operatori del settore.

Inoltre, le truffe online sono “la conseguenza della mancanza di un’attività di adeguata verifica della clientela da parte di Soldo, tanto che come emerso dalla documentazione acquisita) la sospensione di conti intestati ad alcuni soggetti a rischio” è avvenuta soltanto dopo una specifica segnalazione da parte di organi di polizia giudiziaria” si legge nella nota firmata dal procuratore della Repubblica, Alfondo D’Avino.

I REATI IPOTIZZATI (TRA CUI RICICLAGGIO)

In sintesi, le ipotesi di reato contestate alle cinque persone fisiche allo stato indagate, costituenti i vertici societari della Soldo, sono:

  • ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza di Banca d’Italia, che non avrebbe attivato alcuna procedura di controllo in conseguenza dell’omessa comunicazione circa le attività effettivamente svolte in Italia dalla Soldo Italian branch (art. 2638, comma 2, del codice civile);
  • abusiva emissione di moneta elettronica (art. 131-bis del TUB) e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento (art. 131-ter del TUB), per mancata iscrizione ad uno degli albi previsti dagli articoli 13 e 114-bis, comma 2, del D.Lgs. 385/1993 e senza alcuna autorizzazione da parte di Banca d’Italia.

Un’ulteriore contestazione a carico dei cinque indagati riguarda un’ipotesi di riciclaggio (art. 648-bis c.p.), in quanto sarebbero stati consapevoli della provenienza delittuosa di una somma accreditata su un wallet pari a € 46.446,00 e, su ordine dell’ignoto titolare registrato con una denominazione di fantasia, avrebbero determinato il trasferimento della predetta somma su un conto corrente estero.

INDAGATO IL LEGALE RAPPRESENTANTE, FONDATORE DI VIRGILIO

Tra le cinque persone indagate c’è anche il legale rappresentante Carlo Gualandri, già fondatore di Virgilio e Gioco Digitale.

“Gualandri nel 1995 è tra i co-fondatori di Matrix, la società che ha contribuito alla nascita del mercato internet in Italia creando il primo portale di ricerche, Virgilio. Ha fatto parte del team fondatore di Fineco, la prima banca online italiana. È stato Ceo delle attività internet di Telecom Italia, ha ideato Gioco Digitale, uno dei primi operatori di giochi online regolati in Italia, poi acquisita da Bwin Interactive Entertaniment. Il suo nome risulta al centro di diverse Segnalazioni per operazioni sospette all’Uif, l’ente antiriciclaggio di Bankitalia” riporta il Sole 24 Ore.

GLI ILLECITI CONTESTATI ALLA SOCIETÀ

Inoltre, alla persona giuridica Soldo Financial Service Ltd. – Italian branch sono contestati gli illeciti previsti dall’art. 25-octies (in relazione alla condotta di riciclaggio) e dall’art. 25-ter (con riferimento alla condotta di ostacolo alle funzioni di vigilanza da parte di Banca d’Italia) del D.Lgs. n. 231/2001 (responsabilità amministrativa degli Enti), in quanto avrebbe omesso di adottare un modello organizzativo idoneo a scongiurare condotte illecite commesse da chi rivestiva in seno ad essa ruoli apicali al precipuo scopo di favorirla.

In dettaglio, secondo il GIP, le condotte di riciclaggio e di ostacolo alle funzioni di vigilanza della Banca d’Italia sarebbero state poste in essere nell’interesse della Soldo – Italian branch, al fine di risparmiare gli oneri connessi ai ben più penetranti meccanismi di controllo antiriciclaggio.

LA REPLICA DI SOLDO

“Il procedimento concerne l’operatività della società inglese Soldo Financial Services Ltd precedente al 31 dicembre 2020 e che i conti correnti oggetto di sequestro non risultano dunque essere in alcun modo depositari di somme di denaro riferibili ai propri clienti” ha dichiarato la società in una nota stampa, ripresa dal quotidiano confindustriale. “Tutte le società — prosegue la nota — di servizi finanziari del Gruppo Soldo hanno sempre operato nel pieno rispetto della normativa di riferimento implementando ed efficacemente attuando un sistema di controlli interni adeguati alla prevenzione del rischio-reato”.

Inoltre, “nessuna delle società italiane del Gruppo Soldo – ha aggiunto la società – precisamente, Soldo Software Ltd Italian Branch, Soldo Technology S.r.l. e Soldo Italia S.r.l. – hanno mai offerto servizi finanziari trattandosi di società tecnologiche che forniscono servizi software per la gestione delle spese aziendali. Il Gruppo Soldo ha piena fiducia in una rapida e definitiva risoluzione della vicenda, avendo sempre collaborato con le forze di polizia, le autorità giudiziarie e le autorità di vigilanza di tutti i Paesi nei quali il gruppo opera, attraverso la condivisione di tutte le informazioni in proprio possesso”.

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