“Accordo“. Con una sola parola in un messaggio su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Michel ha annunciato l’intesa che ha permesso di chiudere un confronto iniziato venerdì scorso e proseguito fino al cuore della notte.
LA BOZZA
Secondo la bozza della proposta di compromesso sul Recovery inviata dal presidente del Consiglio Europeo Michel alle delegazioni nazionali, il nuovo piano porterebbe all’Italia quasi 209 miliardi. Si tratterebbe di oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Lo si apprende da fonti italiane, scrivono le agenzie di stampa. Dei 208,8 mld, 81,4 mld sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 mld, mentre 127,4 mld sono prestiti, rispetto a 88,584 mld. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.
IL SUCCO DELL’ACCORDO
Nessuno dei 27 leader europei esce realmente sconfitto dalla maratona negoziale sulla risposta alla crisi economica più dura dal Dopoguerra, è la sintesi dell’Ansa.
La sintesi dell'accordo storico al Vertice sul Recovery Fund
1) 750 miliardi di debito comune Ue
2) 390 miliardi di sussidi a fondo perduto (312,5 per gli Stati membri e 77,5 per bilancio Ue)
3) 360 miliardi di prestiti
Pacchetto inimmaginabile fino a 4 mesi fa.
— David Carretta (@davcarretta) July 21, 2020
LA SODDISFAZIONE DI ITALIA E SPAGNA
Vincitori invece ce ne sono tanti. Primi fra tutti i mediterranei, con Italia e Spagna in testa, che portano a casa un guadagno netto sui fondi del Recovery e soprattutto sulle sovvenzioni a fondo perduto che, anche se scendono sotto i 400 miliardi, non riducono di molto la parte destinata ai piani di rilancio rispetto alla proposta iniziale. E la parte di prestiti sale.
Giornata storica per l’Europa, e per l’Italia! #EUCO #NextGenerationEU #RRF pic.twitter.com/qHV3zZpqnd
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) July 21, 2020
IL RUOLO DEI FRUGALI-AVARI
Ma vincitori, e sempre nella stessa partita, sono anche i cosiddetti Paesi frugali (ribattezzati anche Avari), che hanno costretto Michel, von der Leyen, Merkel e Macron a scendere sotto la soglia dei 400 miliardi di sussidi, venendo peraltro da una proposta iniziale di 500. Il tweet dell’austriaco Kurz parla chiaro:
After four days of negotiations we were able to reach a good result for the #EU and #Austria on the #MFF and the #RecoveryInstrument. Thank you to all colleagues, especially to the #frugals! pic.twitter.com/HJsfbQJa01
— Sebastian Kurz (@sebastiankurz) July 21, 2020
DOSSIER REBATES
Inoltre, hanno dimostrato ai loro elettori di aver saputo tenere testa all’asse franco-tedesco, piegandolo, e riuscendo anche ad aumentare i ‘rebates’, cioè i loro sconti al bilancio: ovvero meno contributi al bilancio Ue da parte loro. L’Austria in particolare l’ha quasi raddoppiato.
ECCO PERCHE’ AUSTRIA, DANIMARCA, OLANDA E SVEZIA GONGOLANO PER L’AUMENTO DEI RIMBORSI
“Good result”l
E te credo!
Sussidi tagliati del 25% per gli altri Paesi e sconti raddoppiati per l’Austria. Hai fatto 6 al Superenalotto.#Euco #NextGenerationEU https://t.co/JmGI57JEM7— Ora Basta (@giuslit) July 21, 2020
IL CAPITOLO GOVERNANCE
Per quanto riguarda la governance si è trovato un compromesso che fa cantare vittoria a Rutte, che voleva il controllo sulle riforme degli altri, e non lascia completamente scontenta l’Italia, che si opponeva fermamente a lungaggini e intoppi nel processo di approvazione dei piani di rilancio e nell’esborso dei fondi.
Accordo #EUCO è comunque storico, il più importante degli ultimi 20 anni. Domande idiote da porsi: chi ha vinto, chi ha perso. Risposta idiota: l'Europa. Ci sono 750 miliardi da investire nel miglior modo possibile. Concentriamoci su questo perché sarà la parte più difficile
— Attilio Geroni (@AttilioGeroni) July 21, 2020
IL SUPER FRENO DI EMERGENZA
Il meccanismo chiamato “super freno d’emergenza” consente ad un Paese di portare i suoi dubbi sui piani di riforma all’Ecofin, ed eventualmente anche al Consiglio europeo, ma con un processo non automatico.
Il Recovery Fund avrà condizionalità e governance rafforzate:
1) Rispetto raccomandazioni semestre europeo.
2) "Super freno di emergenza" che permette a un solo paese di bloccare tranche aiuti portando il caso al Consiglio europe che decide per consenso.
— David Carretta (@davcarretta) July 21, 2020
IL COMMENTO DI LAGARDE
Thank you for your resilience and determined action over the last days. We can only fight the economic consequences of COVID-19 by working together.
Today’s agreement by @EUCouncil shows that when most needed, the EU steps up and comes together to help the people of Europe. https://t.co/i8PQY8vaVN
— Christine Lagarde (@Lagarde) July 21, 2020