Mps ritiene di poter superare lo shortfall patrimoniale “attraverso la ‘soluzione strutturale'”, rappresentata da un’aggregazione con un’altra banca “ovvero attraverso un rafforzamento patrimoniale” da 2,5 miliardi di euro “a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato”.
E’ quanto afferma la banca nella nota sull’approvazione del bilancio, in cui dà conto di “rilevanti incertezze” sul percorso di rafforzamento patrimoniale legate alle autorizzazioni della Dg Comp.
IL PROGETTO DI BILANCIO DI MPS
Il Cda di Mps ha approvato ieri il progetto di bilancio in un’ottica di continuità aziendale nonostante le “incertezze rilevanti” che aleggiano sull’istituto senese, legate all’autorizzazione di cui lo Stato italiano ha bisogno da parte dell’Antitrust Ue per coprire la ricapitalizzazione che la banca si è impegnata a varare qualora non dovesse fondersi con un istituto più solido.
LA NOTA DI MPS
Senza una “soluzione strutturale”, cioè una fusione con un istituto più solido, il piano sul capitale sottoposto alla Bce – ricorda Mps – prevede un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro “a condizioni di mercato e con la partecipazione pro quota dello Stato italiano”.
COSA FARA’ BRUXELLES SU MPS?
In tale contesto la Dg Comp dovrebbe autorizzare l’intervento dello Stato “sulla base della viability stand alone (solvibilità su base autonoma, ndr)” di Mps. Ma questa valutazione, avverte Mps, è “ancora in corso” e “pone, in linea di principio, incertezze rilevanti sul percorso di rafforzamento patrimoniale della Banca e sull’aumento di capitale a condizioni di mercato”.
I RISCHI DI MPS
Allo scopo di convincere la Ue, Siena “ha anche presentato misure di compensazione ulteriori rispetto a quelle già incluse nel piano industriale 2021-2025” e che dovrebbero tradursi in tagli ulteriori rispetto ai circa 2700 esuberi previsti nel piano. Contestualmente la banca prosegue “nelle iniziative finalizzate alla riduzione dei rischi aziendali, operando attivamente al fine di ridurre i rischi legali”, dopo aver ridotto gli npl ai “livelli più bassi” del sistema.
CHE COSA DICE MPS
“Alla luce di tali elementi – continua Mps – si ritiene che lo shortfall (carenza, ndr) patrimoniale potrà essere superato attraverso la ‘soluzione strutturale’ ovvero attraverso un rafforzamento patrimoniale” con l’intervento dello Stato. Ora si tratterà di vedere fino a che punto e con quali puntualizzazioni le valutazioni del consiglio sono condivise dai revisori.
DRAGHI PRIVATIZZATORE
Ma che cosa farà il nuovo esecutivo? Il governo guidato da Mario Draghi non ha dubbi: la privatizzazione di Banca Monte dei Paschi di Siena avverrà. E la fuoriuscita dello Stato nel capitale di MPS dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno, in base agli accordi presi nel 2017 con la Commissione UE nell’ambito del salvataggio.
IL NODO MPS PER IL TESORO
Queste le informazioni che filtrano dal Ministero dell’Economia, dove il dossier di MPS è già arrivato nelle mani del ministro Daniele Franco. Secondo quanto riportato da Reuters, l’opzione di rispettare le scadenze pattuite con l’Unione Europea eviterebbe di drenare maggiormente le risorse del contribuente italiano. Nonostante le frenate dei grillini, anche il precedente governo aveva comunque cercato di rispettare la tabella di marcia. Tant’è che prima di Natale il Tesoro aveva già cercato di definire la dote promessa all’eventuale compratore. Ora, sarebbe in studio anche la possibile garanzia sul contenzioso.
GLI ADVISOR AL LAVORO
I nodi da sciogliere per l’esecutivo sono diversi. Gli advisor a lavoro sul dossier (Mediobanca, Credit Suisse, Bank of America e lo studio legale Orrick) cercano di trovare la soluzione che possa impattare meno sulle casse dello Stato, o che neutralizzi il più possibile il rischio legale. Una possibile soluzione sarebbe quella di coinvolgere un pool di compagnie che possa fornire una copertura assicurativa. Il premio, inoltre, potrebbe essere ripartito tra Stato e Monte dei Paschi di Siena.
AIUTI DI STATO?
Sicuramente quella del premio è la questione più spinosa, scrive Bluerating: “Il rischio che possa scattare la contestazione di aiuto di Stato, se la definizione delle condizioni scendesse sotto certe soglie, è reale. Ma il progetto dovrà subire anche il vaglio della Commissione Ue della Direzione Concorrenza di Bruxelles”.
GLI SCENARI PER MPS
Infine, rimane da individuare il possibile compratore. Nella trattativa potrebbero entrare altri fondi come Blackstone e Lonestar, e soprattutto alcune banche. Tra quest’ultime sicuramente Banco Bpm e Bper, benché nel radar dei loro due ceo Giuseppe Castagna e Alessandro Vandelli potrebbero finire ben altre opportunità. Anche le banche francesi operanti in Italia potrebbero affacciarsi sul dossier. In pochi scommettono però in un ritorno di interesse di Bnp Paribas, dopo l’avvicinamento del 2005, e da una distrazione dall’impegno del credito valtellinese da parte di Crédit Agricole.