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Crédit Agricole Meloni

Ecco come sportellerà Crédit Agricole in Italia con il Creval

I conti del gruppo bancario francese Crédit Agricole Italia e le prospettive dopo l’Opa sul Creval.

 

Crédit Agricole SA ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile netto di 5,577 miliardi di euro. Nello stesso periodo l’insieme delle attività italiane ha registrato un utile di 551 milioni di euro, con Crédit Agricole Italia che ha realizzato un utile di 169 milioni di euro. Quest’ultima ieri ha lanciato un’Opa sul Creval per consolidare la propria posizione competitiva come sesta banca commerciale nel mercato italiano e diventare la settima per totale attivi e numero clienti. Crédit Agricole Italia stima circa 150 milioni di sinergie dall’operazione ed è pronta a lanciare un aumento di capitale per mantenere i propri coefficienti patrimoniali su livelli adeguati.

LA PRESENZA DI CRÉDIT AGRICOLE IN ITALIA

Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con 14 mila collaboratori e più di 4,5 milioni di clienti con un conglomerato composto, oltre che dal gruppo bancario Crédit Agricole Italia, anche dalle società di Corporate e Investment Banking (Cacib), Servizi Finanziari Specializzati (Agos, Fca Bank), Leasing e Factoring (Crédit Agricole Leasing e Crédit Agricole Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, Caceis), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (Ca Indosuez Wealth Italy e Ca Indosuez Fiduciaria).

Il gruppo bancario francese in Italia nei primi nove mesi del 2020 ha registrato dall’insieme delle sue attività un utile netto pari a 551 milioni di euro (-15% rispetto allo stesso periodo del 2019), un dato influenzato dagli accantonamenti prudenziali a fronte della crisi da Covid-19. L’attività commerciale ha visto una crescita del totale dei finanziamenti all’economia a 78 miliardi di euro, con una raccolta totale che si è attestata a 259 miliardi di euro. L’Italia contribuisce al 15% dell’utile netto totale di Crédit Agricole SA (pari a 5,577 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2020).

I RISULTATI DI CRÉDIT AGRICOLE ITALIA

Relativamente al solo gruppo bancario Crédit Agricole Italia, i nove mesi del 2020 si cono chiusi con un utile netto pari a 169 milioni di euro (-29% rispetto ai 239 milioni di euro dello stesso periodo del 2019). La raccolta diretta dei nove mesi si è attestata a 53,3 miliardi di euro, rispetto ai 49,7 miliardi di euro di fine 2019, mentre la raccolta indiretta è stata pari a 71,9 miliardi di euro, contro i 71,3 miliardi di fine 2019. Il totale delle masse amministrate nei nove mesi del 2020 è salito così a 125,2 miliardi di euro. Il margine di interesse nei nove mesi del 2020 si è attestato a 729,6 milioni di euro, in calo rispetto ai 761,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2019, le commissioni nette sono state pari a 627,5 milioni di euro, contro i 664,1 milioni di euro dei nove mesi del 2019 e il margine di intermediazione è stato pari a 1,375 miliardi di euro, rispetto ai 1,435 miliardi di euro dei nove mesi del 2019. Per quanto riguarda la qualità del credito, la divisione italiana del gruppo transalpino al 30 settembre 2020 presenta una copertura dei crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, crediti scaduti/sconfinanti) pari al 55,3% e una copertura delle sofferenze pari al 70,9%. La posizione patrimoniale della Banca vede un Total Capital Ratio pari al 18,3%, mentre sul fronte della liquidità l’indice Lcr è maggiore del 200%.

A COSA PUNTA CRÉDIT AGRICOLE ITALIA CON CREVAL

Crédit Agricole Italia, con l’Opa lanciata su Credito Valtellinese, ambisce a consolidare la propria posizione competitiva come sesta banca commerciale nel mercato Italiano e a diventare la settima per totale attivi e numero clienti, raggiungendo una quota di mercato del 5% circa a livello nazionale (basata sul numero di filiali). L’operazione garantirebbe: la presenza nelle aree più produttive del Paese, soprattutto in Lombardia; oltre 1,200 filiali e 2,8 milioni di clienti, con accesso diretto all’offerta del gruppo Crédit Agricole, leader in Europa; una migliore efficienza operativa, in particolare attraverso le sinergie di costo; una robusta qualità degli attivi che migliorerà ulteriormente successivamente all’integrazione; solidità finanziaria, ulteriormente rafforzata dal supporto del gruppo Crédit Agricole.

In termini di copertura geografica, l’acquisizione di Credito Valtellinese rappresenta un’opportunità di crescita per Crédit Agricole Italia alla luce: dell’incremento della massa critica in aree complementari e adiacenti a quelle già servite e per il rafforzamento della copertura locale della clientela; del significativo rafforzamento nel Nord Italia (circa 70% del numero delle filiali pro forma); del raddoppio della quota di mercato in Lombardia (dal 3% a più del 6%), dove Credito Valtellinese opera con più del 40% delle proprie filiali; dell’aumento dimensionale in Piemonte, nelle Marche e nel Lazio e dell’accesso a nuove Regioni, incluse le aree metropolitane più dinamiche della Sicilia, oltre che la Valle d’Aosta e il Trentino. Il gruppo Crédit Agricole SA si aspetta che l’operazione produca un incremento dell’utile per azione al 2022 e che generi un Return on Investment maggiore del 10% in 3 anni, basato solo su sinergie di costo e di funding. Al termine dell’operazione, è stato preliminarmente stimato che l’impatto negativo dell’operazione sul Capitale primario di Classe 1 di Crédit Agricole SA rimarrà al di sotto di 20 punti base.

SINERGIE PER 150 MILIONI

L’amministratore delegato di Credit Agricole Italia, Giampiero Maioli, in una conference call con le agenzie di stampa ha spiegato che la banca stima dall’operazione con Creval sinergie per circa 150 milioni di euro. La divisione italiana del gruppo transalpino è inoltre pronta a lanciare un aumento di capitale così da lasciare i coefficienti patrimoniali su livelli adeguati. La cifra esatta del rafforzamento patrimoniale, che la capogruppo Credit Agricole SA è pronta a garantire, non si conosce ancora.

IL COMMENTO DI DBRS MORNINGSTAR

Per Dbrs Morningstar il track record di  Credit Agricole Italia sulle integrazioni di successo dovrebbe facilitare l’operazione con Credito Valtellinese e ridurre il rischio di esecuzione. L’agenzia di rating ritiene inoltre che il deal sarebbe positivo per il profilo di credito del Creval: Dbrs potrebbe alzare la raccomandazione sul Credito Valtellinese per riflettere il rafforzamento del nuovo azionariato.

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