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Che cosa farà Bnl dopo la sberla Antitrust

L’Antitrust chiude l’istruttoria per pratiche commerciali scorrette nei confronti di Bnl dopo aver accettato gli impegni della banca del gruppo Bnp Paribas. L'articolo di Emanuela Rossi

L’Antitrust chiude l’istruttoria per pratiche commerciali scorrette nei confronti di Bnl dopo averne accettato gli impegni. Nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato erano finite le politiche della controllata di Bnp Paribas riguardo alla modalità di conteggio degli interessi di preammortamento tecnico e della durata del periodo in cui questi maturano. Secondo Piazza Verdi il comportamento dell’istituto di credito avrebbe potuto impedire una chiara informativa e quindi una scelta consapevole da parte del cliente mutuatario.

LE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE DI BNL

Nella nota diffusa dall’Agcm si evidenzia come oggetto del procedimento sia stata una questione “connessa alla erogazione del mutuo particolarmente rilevante, in termini di costi a carico del consumatore, perché riguarda il periodo di preammortamento tecnico ovvero il lasso di tempo che intercorre tra la data della stipula e/o di erogazione del mutuo e la data di inizio del pagamento del piano di rimborso”.

Va detto che la durata di questo arco temporale e il tasso applicato comportano una spesa a carico del consumatore tanto maggiore quanto più è lungo il periodo ed elevato il costo applicato. La prassi adottata dalla banca nei mutui immobiliari prevedeva che il periodo di preammortamento tecnico fosse pari ad almeno 31 giorni e durasse fino a 2 mesi. Inoltre, Bnl applicava un tasso di interesse di preammortamento ben più elevato di quello applicato nel piano di rimborso del mutuo, con il rischio che i consumatori potessero vedersi addebitati ingenti importi a titolo di interessi di preammortamento tecnico, rendendosene conto soltanto a ridosso della stipula del contratto. Dunque la sorpresa per i consumatori arrivava quando la banca inviava i conteggi di erogazione e la bozza definitiva del contratto di mutuo allegati all’offerta vincolante.

GLI IMPEGNI APPROVATI DALL’AUTORITÀ

Secondo l’Autorità gli impegni assunti da Bnl “sono idonei a rimuovere i profili di scorrettezza individuati in sede di avvio. In particolare la banca si è impegnata ad equiparare il tasso di interesse di preammortamento tecnico al tasso di interesse di ammortamento applicato al contratto di mutuo (nel caso di mutuo a tasso variabile, il tasso di preammortamento sarà pari a quello applicato alla prima rata) e a ridurre sostanzialmente la durata del periodo di preammortamento tecnico fino al massimo di 31 giorni. L’equiparazione dei tassi, e quindi la significativa riduzione del tasso di preammortamento ad oggi applicato, e la riduzione della durata massima comportano un effetto a favore del consumatore piuttosto rilevante in termini di minori costi per interessi nella fase precedente l’avvio del piano di rimborso”. Inoltre Bnl si è impegnata anche ad assicurare la piena trasparenza di queste nuove condizioni di preammortamento. Il tutto, come si legge nel provvedimento di chiusura dell’istruttoria, va attuato entro quattro mesi dalla notifica della chiusura del procedimento.

IL PARERE DELLA BANCA D’ITALIA

Durante l’istruttoria l’Agcm si è avvalso anche del parere della Banca d’Italia, intervenuta perché “le pratiche oggetto del presente provvedimento sono state poste in essere da un operatore attivo nel settore bancario e creditizio”. Secondo il parere, richiesto ai sensi del Codice del Consumo e arrivato il 15 giugno scorso, gli impegni proposti da Bnl “non presentano profili di incoerenza rispetto a quanto previsto dalla normativa settoriale di trasparenza e correttezza”.

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